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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

I contestatori della sindaca Carluccio riprovano a dimettersi in blocco

Per l'ammutinamento servono 17 firme, caccia al dissidente mancante. E parte l'appello "riservato" per firmare tutti insieme in modo da far sciogliere il Consiglio comunale e portare Brindisi alle elezioni. Pomeriggio turbolento a Palazzo di città. Due tentativi naufragati tra gennaio e marzo

BRINDISI – Doveva essere un appello “riservato”, da tenere segreto, perché la posta in gioco è altissima: far cadere l’Amministrazione comunale di Brindisi, guidata dalla sindaca centrista Angela Carluccio, in conseguenza delle dimissioni in blocco di 17 consiglieri, nello studio di un notaio del capoluogo.

E’ l’ennesimo tentativo dopo i fallimenti da gennaio a marzo, a partire dal raduno davanti al tavolo con tovaglia di Natale, passato nella storia politico-amministrativa della città dopo l’iniziativa assunta dai consiglieri Pasquale Luperti e Marika Rollo, dei Coerenti, ex Impegno sociale, in rottura con la maggioranza.

Il consigliere numero 17, quello della svolta, o se si preferisce dell’ammutinamento, al momento non c’è, perché l’arco delle opposizioni è fermo a 16 e sembra che nelle ultime ore sia partito l’appello alla riflessione che, secondo alcuni, potrebbe coinvolgere e convincere chi è formalmente nella maggioranza ma in contrasto con la prima cittadina, dopo il quarto rimpasto di Giunta. Il riferimento niente affatto casuale riguarda gli scontenti da cercare e trovare nelle fila dei Democratici di sinistra e Direzione Italia.

Per i Ds sono noti i malumori che hanno portato alla nuova dichiarazione di indipendenza di Umberto Ribezzi, lo stesso che ha supportato la candidatura alla presidenza della Multiservizi di Vito Camassa, così come non sono segreto per nessuno quelli di Luigi Sergi. Per “Di”, già Cor, c’è da registrare la delusione dei gruppo brindisino riferibile a Italo Guadalupi, coordinatore cittadino, non proprio in feeling con il leader nazionale Raffaele Fitto che, pare, stia cercando di mediare per resistere. Anche perché in ballo ci sono i “posti” per le elezioni in Parlamento.

Fatto sta che l’appello alla firma in nome del senso di responsabilità, per il bene di Brindisi, con particolare riferimento all’emergenza rifiuti, ha iniziato a circolare questa mattina nel corso delle commissioni. A partire dai lavori della Nona, quella al Patrimonio, che ha visto impegnati i componenti in trasferta a Torre Guaceto per verificare lo stato dei luoghi. Tutti sanno dell’iniziativa, sanno anche chi sia il notaio, ma nessuno sa chi ha assunto l’iniziativa. Lo sa persino la sindaca, reduce dai fischi in piazza Matteotti, di fronte al Comune, per la questione dei rifiuti. Ancora senza soluzione. Cosa succederà? Si saprà nel pomeriggio

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