“Situazione acrobatica tra anticipazioni di cassa e uso dei residui dei mutui”
"Presumibilmente non risulta acquisita ai consiglieri comunali la documentazione, bene farebbe il presidente Guadalupi ad avviare le opportune azioni per riportare a norma eventuali irregolarità"
Nel momento in cui ho preso visione delle 22 liste, con i rispettivi programmi e con ben sei candidati sindaco alle elezioni del decorso mese di giugno,ho avvertito l’opportunità, attraverso questo organo di stampa, di segnalare alcune problematiche ritenute, se non avviate ad immediata soluzione da parte degli amministratori che sarebbero stati eletti, di impedimento per una legittima e concreta gestione delle sorti del Comune di Brindisi.
In questa ottica ho evidenziato, innanzitutto, la sfera di azione, condizionata dalle risorse finanziarie ottenute principalmente dal Governo centrale, in cui può operare il Comune, tentando di precisare o meglio di sfatare la radicata convinzione di molti che ritengono possibile porre a carico dell’Ente Autarchico Territoriale l’osservanza di norme, per la gestione dei fini istituzionali del Comune, che invece riguardano altri Organi pubblici.
Ed è in relazione a tanto che ho immaginato utile, con linguaggio possibilmente privo di tecnicismo, offrire un primo contributo,ripreso più volte in altre circostanze, sulla fondamentale distinzione normativa dei ruoli gestionali tra organi politici e burocratici del Comune, al fine di evitare dannosi conflitti di attribuzioni ed avendo di mira, nel rispetto dei ruoli, la costante ricerca di intesa operativa fra i due gestori del Comune.
Altro argomento, ritenuto sufficientemente conosciuto anche per esperienze professionali e sul quale più volte mi sono intrattenuto e non intendo ritornare, è stato quello afferente la precaria situazione finanziaria dell’Ente, che oso definire acrobatica, con particolare riferimento alle gestioni contabili delle società interamente partecipate dal Comune, giungendo ad ipotizzare lo stato di dissesto che tuttora presumo esistente e che troverà maggiore esplicitazione nel prossimo mese allorquando potrà accadere il ricorso a forme eccezionali di intervento, come ulteriori anticipazioni di cassa dalla banca tesoriera, per fronteggiare le spese correnti.
Purtroppo, gli interventi sulle riferite problematiche non hanno ricevuto la necessaria attenzione da parte dei nuovi Amministratori, probabilmente perché attratti dal certosino impegno nel ritrovamento di poltrone fonti di potere elettorale o per il tempo occupato nella caparbia ricerca di visibilità a seguito della conquistata carica di consigliere comunale. E’ per questo disinteresse che forse sono venute chiaramente meno le funzioni di pianificazione e programmazione di appartenenza del Consiglio comunale, Sindaco e Giunta , che quelle attribuite alla qualifica apicale del vertice amministrativo (segretario generale) e dei dirigenti.
E’ evidente che la mancata intesa sul piano operativo gestionale fra i suddetti Organi ha creato discrasie profonde rilevabili, per esempio, dalla discutibile competenza circa l’adozione di taluni provvedimenti,dalla grave mancata conoscenza di importanti atti da parte dell’assemblea comunale,dalla adozione di delibere non rispettose dell’iter normativo da seguire e non “osservate” dall’organo burocratico che resta, in ogni caso, responsabile per danni erariali conseguenti a provvedimenti illegittimi ancorché assunti su indicazioni dall’altro organo gestionale.
E’, sempre a mo’ di esempio ,che vengono richiamati, al di là della generale irrispettosa tempistica della pubblicazione degli atti all’Albo Pretorio,le deliberazioni di Giunta n. 98 del 17/10/16, relativa alla vistosa anticipazione di cassa dalla banca tesoriera o quelle sotto la data della commemorazione dei Defunti e riguardanti il diverso utilizzo di residui di mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Non trovano giustificazioni sul piano normativo e di regolamento contabile la mancata notifica di detti provvedimenti, sia alla Assemblea consigliare che agli organi di controllo interni ed esterni all’Ente, che di certo avrebbero rilevato lo stato di crisi finanziaria in cui trovasi l’Ente e le garanzie assunte (in nome e per conto di chi?)su determinati capitoli di entrate tributarie afferenti di già l’esercizio 2017.
Ora, pur con l’apprezzamento dovuto alla unica forza consigliare che ha inteso rivolgere interrogazione al Consiglio per ottenere gli atti non trasmessi, resta preoccupante la situazione per la quasi totalità dei consiglieri comunali che ad oggi non conoscono le gravi e numerose inadempienze rilevate specificatamente al Comune di Brindisi dagli Organi dei servizi ispettivi del MEF (Ministero Economia e Finanze) e dalla sezione regionale per la Puglia della Corte dei Conti.
Ma non basta. Non conoscendo i pareri, certamente adottati, dal Collegio dei Revisori in ordine ai provvedimenti suddetti , suscitano profonde perplessità, invece, le note redatte dal massimo organo di vertice amministrativo (segretario generale), quale responsabile dell’Ufficio Controlli Interni dell’Ente e rilevabili dal sito della città di Brindisi sotto la voce “controlli e rilievi sull’amministrazione”. Non appare corretta al momento qualsiasi considerazione in merito agli accertamenti effettuati in quanto di stretta competenza dei componenti gli organi di gestione del Comune che, ove lo dovessero ritenere opportuno , potranno far conoscere.
Per il momento, giova solo evidenziare che molto presumibilmente non risulta acquisita dalla stragrande maggioranza dei consiglieri comunali la documentazione di cui si è parlato e che bene farebbe il presidente del Consiglio avviare le opportune azioni per riportare a norma eventuali irregolarità.