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Jindal: i lavoratori licenziati chiedono l'intervento del consiglio comunale

Si è aperta con la protesta dei lavoratori del settore pulizie di Jindal Films l'odierna seduta del consiglio comunale. Una delegazione dei 12 operai rimasti senza lavoro dopo il cambio d'appalto fra le ditte Lucente e Omnia ha esposto uno striscione recante la scritta: "Vergogna, la lotta continua"

BRINDISI – Si è aperta con la protesta dei lavoratori del settore pulizie di Jindal Films l’odierna seduta del consiglio comunale. Una delegazione dei 12 operai rimasti senza lavoro dopo il cambio d’appalto fra le ditte Lucente e Omnia ha esposto uno striscione recante la scritta: “Vergogna, la lotta continua”. Tale vertenza occupazionale non era fra i punti all’ordine del giorno. Ma il sindaco ha voluto garantire il suo personale impegno per la convocazione in prefettura di un tavolo intorno al quale riunire: aziende, lavoratori, sindacati e amministrazione comunale.

Il presidio allestito davanti ai cancelli in via Enrico Fermi dello stabilimento va avanti dalla scorsa settimana. Le trattative, al momento, sono giunte a un punto morto. Le parti sono ferme all’incontro svolto giovedì scorso presso l’ufficio provinciale del lavoro. In quella circostanza, i dirigenti di Omnia dissero che le condizioni economiche del contratto d’appalto stipulato con Jindal (poco meno di 11mila euro al mese per il servizio di pulizia all’interno della fabbrica, mentre l’importo mensile del precedente capitolato era pari a circa 29mila euro mensili) non consente loro l’assunzione di tutti e 12 i dipendenti. Al massimo, sulla base di quanto riferito dagli operai, possono assumerne due a tempo pieno e uno con un contratto part-time.

La proposta, ovviamente, è stata respinta al mittente. E i lavoratori sperano adesso che l’intervento dell’amministrazione comunale Mimmo Consales-3possa sbrogliare l’intricata matassa. Una volta conclusa la discussione sul destino dei lavoratori di Jindal, intrecciatasi con le problematiche legate alla gestione del sistema degli appalti nelle grandi aziende, i lavori delle assisi sono ripresi regolarmente. L’opposizione ha presentato quattro ordini del giorno, approvati tutti all’unanimità. Il primo, firmato dal Pietro Guadalupi (Forza Italia), impegna il sindaco ad adoperarsi per risolvere “la situazione dei canali di scolo del Comune di Brindisi”, ostruiti in più punti dai numerosi oggetti stoccati abusivamente lungo il loro corso.

Il secondo, firmato dal capogruppo di Forza Italia, Mauro D’Attis, mira a sbloccare la fase di stallo in cui versano le opere di bonifica nella zona industriale di Brindisi. L’accordo di programma “per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel sito di interesse nazionale di Brindisi” sottoscritto nel 2007, “non ha raggiunto alcuno degli obiettivi prefissati – si legge nel documento presentato dall’opposizione – in termini di messa in sicurezza e bonifica della acque di falda, messa in sicurezza e bonifica della aree pubbliche, messa in sicurezza e bonifica della aree private in sostituzione dei soggetti obbligati e bonifica degli arenili e dei sedimenti delle aree marino costiere”.

Per questo, il consiglio comunale impegna il sindaco “ad attivare tutte le procedure possibili finalizzate al rifinanziamento dell’accordo di programma per la concreta esecuzione delle operazioni di bonifica propedeutiche, quest’ultime, delle procedure deputate alla liberalizzazione della aree vincolate”. E poi “ad attivare tutte le procedure finalizzate al depotenziamento economico del livello di vincolo Pietro Guadalupi-2per le aree che presentano modesti livelli di inquinamento e alla esclusione dal Sin di tutti le aree libere che non hanno contribuito in alcun modo all’inquinamento innescando così l’immissione sul mercato di aree totalmente sfruttabili oltre che a consentire le attività di manutenzione straordinaria sui manufatti esistenti ora precluse da interpretazione restrittiva da parte del ministero all’Ambiente”.

Il terzo, firmato sempre dal consigliere Pietro Guadalupi, impegna il sindaco “ad attivarsi nei confronti della Asl di Brindisi al fine di ottenere una migliore organizzazione e localizzazione dei servizi sanitari territoriali e al fine di migliorare le risposte alle necessità dei quartieri periferici come il quartiere Tuturano”. Il quarto, firmato da D’Attis, riguarda invece il ridimensionamento del Centro di controllo d’Area di Brindisi previsto dal piano industriale Enav. Il primo cittadino e la conferenza dei capigruppo dovranno quindi convocare un incontro con i vertici dell’ente aeroportuale per fare il punto della situazione. 

L’unico documento che ha scaldato gli animi dei consiglieri è stata la deliberazione per la modifica delle commissioni consiliari consultive permanenti, proposta dal presidente delle assisi, Luciano Loiacono. Passato con i soli voti della maggioranza, il provvedimento ridistribuisce in nove commissioni le deleghe di giunta. L’opposizione si è astenuta, contestando il fatto che il numero delle commissioni, nove appunto, superi di un’unità quello degli assessori comunali, otto.

“Se si è deciso di agganciare il numero di commissioni – dichiara Mauro D’Attis  a BrindisiReport.it -  al numero di assessori, queste Mauro D'Attis-3dovrebbero essere otto e non nove”. A detta del Centrodestra, insomma, ci sarebbe una commissione di troppo. Quale? La nona, alla quale sono state attribuite le seguenti deleghe: Cultura della trasparenza e della legalità; Igiene pubblica; Politiche di integrazione sociale e cittadinanza attiva; Rapporti con il mondo dell’associazionismo; Standard di qualità e servizi; Contratti. E' stata ritirata, infine, la delibera di adozione della variante al Prg (piano regolatore generale) di recepimento del piano di rischio dell'aeroporto di Brindisi, firmata dall'assessore all'Urbanistica, Pasquale Luperti. (Le foto sono di Gianni Di Campi)​

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