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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Intervento/ Brindisi ha un angelo custode e lo ha scoperto solo adesso

Se una persona estranea alla nostra realtà, ha avuto l’avventura di ascoltare il fiume di parole proferito dal sindaco nella conferenza stampa di autocelebrazione di fine anno, si sarà certamente convinto, che Brindisi è una città privilegiata, perché ha la fortuna di avere un angelo custode

BRINDISI - Se una persona estranea alla nostra realtà, ha  avuto l’avventura di ascoltare il fiume di parole proferito dal sindaco nella conferenza stampa di autocelebrazione di fine anno, si sarà  certamente convinto, che Brindisi è una città privilegiata, perché ha la fortuna di avere un angelo custode, un santo protettore che pensa e provvede a tutti e per tutto, che si è caricato sulle sue spalle  il pesante fardello di tutti i problemi di questa città,  e,  al contrario, c’è una gran massa di cittadini, che vive spensierata, se non disimpegnata e/o disfattista,  nella sicura attesa delle opere pie del suo benefattore.

Mi ero illuso che le vicende politiche, e non,  di questi ultimi anni, la situazione della città, l’avessero consigliato di essere prudente, di  mutare atteggiamento, per assumere un tono più adeguato e corrispondente alla realtà dei fatti e della città. A tenere i piedi per terra. Al contrario, ha voluto ancora una volta arrecare offesa alla intelligenza e alla memoria dei cittadini.

Ciò, atteggiandosi, come gli accade da tempo, come unico artefice di un immaginario progresso  della città, elencando alcune realizzazioni come un dono esclusivo e benigno di un superuomo, disconoscendo di fatto  i costi e l’apporto dei tanti che, nei limiti delle proprie possibilità e competenze, hanno dato nel passato  e continuano a dare nel presente, per contrastare il declino e la deriva negativa di questi anni.

Comunque niente di nuovo, i soliti argomenti triti e ritriti, il solito vanto elevato all’ennesima potenza, che non appare di alcuna utilità, se non quella  di soddisfare la propria incontenibile esigenza di vanità, finalizzata ad attribuirsi la paternità di ogni iniziativa, anche se frutto dell’impegno e dell’iniziativa  altrui, che nessun cittadino dotato di buon senso, ma anche consapevole di quanto accade in città, può accettare.

Una narrazione tanto esuberante nel tracciare il futuro ed i sogni di questa città, quanto assolutamente carente su quanto è stato fatto e realizzato nel frattempo da questa amministrazione. Infatti c’è stato molto  poco della città attuale, della città che è in affanno, che ha difficoltà a sopravvivere alla  quotidianità, che non  ce la fa.

Nemmeno una parola sui provvedimenti necessari, su cosa fare nell’immediato,  per contrastare il degrado delle periferie e del centro urbano, la desertificazione del centro storico, la povertà crescente della popolazione.

E lo scadimento della situazione igienica della città connessa anche con la  gestione del servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti, la crisi del commercio, il livello esagerato di tassazione comunale, la povertà crescente, l’aumento dell’indebitamento del Comune, la continua emorragia di risorse economiche determinata dalla prolungata e ricorrente necessità di dover ricorrere a  consistenti prestiti bancari, che hanno determinato il pagamento di interessi per  circa 850.000 euro, in soli due anni. In aggiunta a quelli  cospicui pagati sui mutui.

E’ questa negazione della realtà che non si riesce ad accettare, questi atteggiamenti apparentemente ingenui di “cavaliere inesistente”, perché è evidente, che i risultati attribuibili direttamente a questa amministrazione  sono veramente esigui. Ben venga il suo interessamento ai problemi reali della città, se e quando effettivamente ci sarà, per intestargli quei meriti, che oggi  non credo possano essergli riconosciuti, totalmente assorbito, com’è, nella nobile attività di ricerca del diciassettesimo consigliere di maggioranza, nella laboriosa attività di rigorosa  spartizione di  poltrone e  di deleghe disponibili.

Purtroppo ci troviamo in presenza di un disastro mai verificatosi nella nostra città e la cosa più grave e che più preoccupa i brindisini, fa riferimento  alla circostanza,  che proprio in questo momento difficile non vi è nella nostra città un punto di riferimento forte nella politica e/o nella amministrazione sul quale fare affidamento. Che non era  mai mancato nel passato, anche nei momenti peggiori. Io non credo che una maggioranza, ancorché legittimata dal voto, possa continuamente anteporre gli interessi  del proprio gruppo di riferimento o del singolo, a quelli della città e dei cittadini.

D’altronde non si può ragionevolmente pensare di poter continuare a tirare a campare Non c’è più tempo per i soliti giochetti, perché se si vuole assicurare un futuro migliore, il rilancio della città, credo che si debba  andare al di la della solita, ricorrente demagogia. Per adesso, si deve prendere buona nota del fatto, che non è il solo rappresentante di questa città e che quella considerevole,  crescente parte della popolazione, che non gli riconosce la capacità di rappresentare le proprie esigenze, non può essere tenuta in disparte e subire il parto non sempre felice delle sue iniziative, delle sue sperimentazioni, peraltro mai sottoposte a verifica.

Soltanto quando mi sarà finalmente dato di ascoltare un discorso concreto, forse non rimpiangerò di essere rimasto tanto tempo ad ascoltarlo. Come purtroppo è avvenuto in questa circostanza.

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