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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"D'Attis ha ragione: dare più tempo a soluzioni alternative"

Che la sindaca Angela Carluccio, il suo staff e soprattutto i registi di questa fallimentare amministrazione comunale meritino la sfiducia, così da porre fine all'ennesimo disastro politico-amministrativo cittadino, è fuor di ogni dubbio

Che la sindaca Angela Carluccio, il suo staff e soprattutto i registi di questa fallimentare amministrazione comunale meritino la sfiducia, così da porre fine all'ennesimo disastro politico-amministrativo cittadino, è fuor di ogni dubbio. Tuttavia, nel metodo, Mauro D'Attis, autorevole esponente di Forza Italia, aveva ben scandito i tempi ed impostato le modalità operative della sfiducia.

Egli, dopo aver già chiarito di essere pronto da subito a votare la sfiducia o ad apporre la sua firma dinanzi al notaio, ha correttamente sostenuto che l'addio alla prima cittadina dovesse essere formalizzato dopo il 24 febbraio, in modo da evitare l'ennesimo ricorso alle urne in condizioni di emergenza, di confusione e con il rischio che se ne avvantaggino i soliti riciclati della politica o magari il Pd di Michele Emiliano, tutti muniti di macchina elettorale con i motori ancora accesi.

In tanti si sono scatenati contro D'Attis indicandolo come una possibile stampella di soccorso della sindaca, ma ciò non è vero ed è facilmente dimostrabile: se tutti i firmatari della mozione di sfiducia sono sinceri e coerenti quale sarebbe l'impedimento a votarla dopo il 24 febbraio? Se invece i firmatari della mozione non sono sinceri è ovvio che non manterranno fede all'impegno sia se si convocasse il consiglio comunale già domani mattina sia successivamente e, altrettanto, non si recherebbero dal notaio a depositare la loro firma.

In caso di non conferma della sfiducia, la sindaca ne uscirebbe rafforzata e il disprezzo dei cittadini verso i politici aumenterebbe poiché verrebbero accusati di praticare i soliti giochi di potere pur di non abbandonare la poltrona. L'alta percentuale di cittadini che nella primavera passata, sia al primo turno sia al ballottaggio, non hanno votato Angela Carluccio e in parte Nando Marino rappresenta un potenziale voto di opinione che finalmente ha iniziato a prendere corpo, ma che necessita di organizzazione.

In questi mesi, in modo più o meno silenzioso, nuovi gruppi si stanno formando anche al fine di contribuire a dare una svolta politica alla storia della città. Io stesso, da settembre sto lavorando ad un progetto che darà vita ad un movimento politico su base regionale che scenderà in campo alle prossime elezioni comunali. Quindi, Mauro D'Attis, in modo lungimirante e rispettoso della democrazia, ha pensato bene di voler governare la fase della sfiducia alla sindaca così da dare la possibilità ai nuovi fermenti politici e ai migliori soggetti già esistenti di proporre all'elettorato delle alternative reali e non le solite minestre rimescolate.

Altrettanto, ha fatto bene Pasquale Luperti a presentare una mozione di sfiducia che debba essere discussa in consiglio comunale. La città ha il diritto di assistere ad un confronto pubblico e di conoscere quali giustificazioni addurranno i paladini della sindaca pur di mantenere in vita l'amministrazione e quindi gli attuali equilibri di potere così distanti dai bisogni dei brindisini. La vicenda Multiservizi valga come esempio per tutti.

Da posizioni differenti, sia D'Attis sia Luperti, hanno ben inquadrato la situazione di grave crisi in cui è precipitata l'amministrazione comunale, quindi l'obbligo di uscirne, ma anche come la sfiducia alla sindaca, affinché sia foriera di un cambiamento effettivo, debba portare ad un corretto svolgimento del successivo momento elettorale.

Infine, va evidenziato come Pasquale Luperti sia stato un politico coerente nella scelta della rottura e della sfiducia, poiché ha preferito dare priorità a valori quali l'onore e la dignità, non solo suoi, ma di quelle persone che in nome del gruppo politico di appartenenza aveva esposto pubblicamente. Altri, al posto suo avrebbero trovato un compromesso pur di conservare la poltrona.           

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