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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

“Emiliano sbaglia su Tap: il suo sì, atto di prepotenza per la mia città”

Il notaio Errico al lavoro con un comitato di professionisti “indigeni”: entro fine mese primo incontro pubblico, possibile ritorno in politica. “Ho rinnovato la tessera Pd, Luperti bravo ragazzo ma ora si ritiri: rappresenta solo una parte di Brindisi”. E Consales sul gasdotto e sul governatore della Puglia: “Nessuno assume decisioni sulla nostra testa"

BRINDISI – “Il mio amico Michele Emiliano su Tap sta sbagliando: non può dire sì, il suo è un atto di prepotenza per la mia Brindisi e allora o mi mettono in mezzo oppure in mezzo mi ci metto io e dico no al terminal che sarebbe anche peggio del rigassificatore, visto che non si parla neppure di valutazione di impatto ambientale”. Dal suo studio, il notaio Michele Errico, è alla testa di un “partito” che per il momento viaggia su un binario parallelo a quello della politica, vicino al mondo dell’associazionismo e alla Chiesa e soprattutto aperto al contributo “tecnico” di professionisti, giovani e  non, che hanno a cuore il futuro di Brindisi. Perché non si può immaginare la città fra dieci anni o anche solo fra due, senza iniziare oggi a programmare e l’ex sindaco, nonché ex presidente della Provincia, di andare in pensione non ne ha alcuna intenzione.

"A 70 anni non sono da rottamare" - “Se uno è arrivato a settanta anni, mica deve essere rottamato”, dice in un sabato pomeriggio di lavoro tra mail, letture e telefonate. “Io ho l’entusiasmo di un giovane quando si tratta di difendere la mia città ed è quello che sto facendo non da adesso, ma da un paio di mesi, perché sono molto preoccupato per quanto sta accadendo con la Tap: Emiliano va dritto per la sua strada e noi gli dimostreremo di avere un motore più veloce del suo, per cui qui nessuno può arrogarsi il diritto di decidere di prepotenza”.

“Gliel’ho detto al telefono, lo ripeto e aggiungo che io e gli altri gli dimostreremo che sta sbagliando con relazioni scientifiche con cui saranno analizzati i rischi, trattandosi di impianto ad elevato rischio di incidente rilevante. E mi permetto anche di dirgli che fatti politici non possono e non devono superare quelli tecnici”, prosegue il notaio che evidentemente fa riferimento alla guerra in atto tra Emiliano e Consales, con il primo che continua a chiedere le dimissioni degli assessori espressione del Pd, per arrivare all’azzeramento della giunta, e permettere il rilancio dell’azione amministrativa.

"Io sono del Pd" - La vicenda interna al partito che resta il suo, l’ha seguita giorno per giorno. “Io sono del Pd, è mia la tessera numero 1 e ho rinnovato l’iscrizione”, dice. “Faccio due considerazioni: la prima è che nessuno ha chiesto le dimissioni di Consales o peggio nessuno si augura la caduta dell’amministrazione perché, come per ogni cosa, la fine traumatica, non è mai buona ma al punto in cui si è arrivati, l’assessore Luperti farebbe bene a ritirarsi e lo invito a farlo come viatico per il futuro”.

La seconda riflessione, quindi, attiene al titolare dell’Urbanistica: “Sia chiaro che la questione personale o familiare non c’entra niente, il punto è che per quanto bravo e volenteroso sia Luperti, per quanto possa essere da esempio per altri e per quanto abbia ottenuto mille e passa voti alle amministrative, ha preso lui la rappresentatività della città e non va bene. Direi lo stesso se l’avesse presa il mio amico Roberto Fusco”.

Nuovi confronti per nuove alleanze - Con Fusco, già candidato primo cittadino, in sintonia con Emiliano, si vedono e si sentono: secondo voci, i due starebbero lavorando in tandem per tornare a candidarsi per il centrosinistra. “I tempi li determina solo il Signore, vedremo”, si limita a rispondere il notaio. “Noi per ora stiamo lavorando su un progetto globale con un gruppo di persone che intendono portare il proprio contributo pratico sui temi dello sviluppo, partendo dalla Tap, per abbracciare le questioni ambientali, quindi l’urbanistica e il welfare: solo in questo modo è possibile pensare concretamente al futuro, intendo con i piedi per terra, cosa che non mi pare abbia fatto nessuno sinora. Eppure il momento è quello giusto visto che il centrosinistra è al governo al Comune, alla Regione e al governo nazionale, per cui ci dovrebbe essere coordinamento politico che facilita il dialogo tra i livelli”.

“Noi verso il 30 gennaio dovremmo essere pronti a presentare le nostre proposte in un incontro pubblico, in maniera molto umile, come sostiene Karl Popper ne ‘La società aperta’ e successivamente trasferiremo i suggerimenti alla politica, al centrosinistra in primis: quando sarà il momento del coinvolgimento politico, mi piacerebbe parlare con Riccardo Rossi (Brindisi bene comune) con Salvatore e Giovanni Brigante, con Rifondazione comunista. E per l’Area vasta con Mauro D’Attis, ma lì il passo sarebbe troppo lungo”. Nessun riferimento ai “centristi”, però. “Il laboratorio politico non esiste più, non ci sono voci, non c’è più Massimo Ferrarese”, spiega il notaio che proprio con Ferrarese ebbe uno scontro dai toni piuttosto elevati negli anni del rigassificatore quando lui era alla guida della Provincia e l’altro era presidente degli industriali.

Il sindaco Mimmo Consales-4Consales su Emiliano e Tap - La stessa determinazione di allora sorregge il no alla Tap di oggi. No ripetuto dallo stesso Consales nella giornata odierna: “Fino a quando sarò Sindaco di Brindisi non consentirò a nessuno di assumere decisioni sulla testa dei brindisini", dice il primo cittadino a seguito della ufficializzazione della notizia secondo cui Emiliano avrebbe comunicato al Governo la disponibilità a localizzare il punto di approdo del gasdotto Tap da San Foca a Brindisi.

"La comunità brindisina non è disposta a compiere l'ennesimo sacrificio a beneficio di tutto il Paese”, aggiunge. “Il Consiglio Comunale si è già pronunciato in maniera unanime contro la Tap. Oggi scopriamo che, a dispetto della volontà popolare, il massimo esponente del governo regionale indica Brindisi per 'salvare' San Foca. E parlare di una possibile metanizzazione della centrale Enel di Cerano ha ancor più il sapore della beffa, tanto più perché se la società elettrica avesse realmente avuto questa intenzione avrebbe utilizzato quello già disponibile nella rete nazionale.

Lunedì Consales  chiedera al Presidente del Consiglio Comunale Luciano Loiacono di convocare i una conferenza dei capigruppo per confermare la decisione già assunta in Assise.

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