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Per la candidatura a sindaco il Pd sceglie un poliziotto: Ora il nodo alleanze

Il Pd di San Vito dei Normanni ha sciolto ieri sera il nodo della candidatura per le elezioni comunali di maggio, scegliendo il sostituto commissario Domenico Conte per concorrere alla carica di sindaco. Conte, in servizio presso la Squadra mobile della questura di Brindisi, è un dirigente sindacale del Siulp oltre che un investigatore

SAN VITO DEI NORMANNI – Il Pd di San Vito dei Normanni ha sciolto ieri sera il nodo della candidatura per le elezioni comunali di maggio, scegliendo il sostituto commissario Domenico Conte per concorrere alla carica di sindaco. Conte, in servizio presso la Squadra mobile della questura di Brindisi, è un dirigente sindacale del Siulp oltre che un investigatore, ed ha accettato la proposta del Partito democratico. Quasi certamente avrà anche una sua lista a sostegno. Ma dovrà subito sciogliere il nodo delle alleanze a sinistra.

Le difficoltà di comunicazione a San Vito tra il Pd da un lato, Sel e i movimenti civici dall’altro, sono ormai noti, e probabilmente dovrà essere proprio Conte a trovare la soluzione che il Pd e il resto della sinistra non sono riusciti a trovare sin qui. Questa sera San Vito Bene Comune, la formazione che riunisce Sel e altre istanze della società locale, terrà una riunione per decidere se accettare direttamente di sostenere Domenico Conte, o se chiedere le primarie di coalizione. Ipotesi, quest’ultima, che il Pd pare poco propenso ad accettare.

Quindi sarà decisivo il lavoro del candidato sindaco del Partito democratico per unire tutta l’area del centrosinistra, superando gli ostacoli attuali. Ovviamente nel centrosinistra dovrà prevalere la convinzione che, in caso di divisioni, il rischio è quello di una nuova vittoria dello schieramento opposto, che si presenterà a sua volta diviso e proprio per questo già votato ad una gara senza esclusione di colpi (in senso politico) tra Alberto Magli, il sindaco uscente ricandidato dal centrodestra locale, e Silvana Errico, che o alla testa di liste civiche, o candidata di Forza Italia per mano della segreteria provinciale che aveva commissariato il circolo di San Vito, tenterà la scalata alla poltrona di sindaco cui punta da troppi anni ormai.

Senza contare il terzo incomodo Pino De Carlo, che è tornato da Milano a San Vito per mettersi alla testa di una lista di destra, San Vito in Movimento, che punta a recuperare dalla base elettorale del centrodestra la parte di voti che fu di An. Tutto ciò induce a prefigurare la forte possibilità che tutto possa decidersi al ballottaggio. Ma le divisioni che solitamente rendono più temibile il centrodestra, sono invece sistematicamente un elemento di debolezza a sinistra. Conte mette piede perciò in una competizione molto difficile.

Questa sera si saprà se San Vito Bene Comune scioglierà le riserve sul nome del poliziotto che il Pd propone come candidato sindaco, accettando direttamente di sostenerlo con le proprie liste o se – come già detto – chiedere le primarie, ma a questo punto decidendo anche chi sarebbe il proprio candidato in alternativa. Sembra invece ben lontano dalla possibilità di un accordo con il Pd il movimento civico La Voce del Cittadino, non per ostilità a Conte, ma una giudizio molto critico sull’attuale establishment del Pd locale, considerato datato e incapace di rinnovamento: il fine che il movimento locale dichiara di perseguire.

E ci sarà in campo anche la lista del Movimento 5 Stelle già orientata, da quanto si dice, a correre da sola con un proprio candidato, seguendo l’ispirazione che viene da Grillo e dal gruppo dirigente nazionale. Da quali aree, a San Vito, arriveranno i voti del M5S è difficile stabilirlo adesso: sono le prime elezioni comunali per i grillini a San Vito.

  

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