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Sabato, 20 Aprile 2024
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A casa anche lo staff di Ferrarese

BRINDISI - Qualche giorno di vacatio, in attesa della designazione del commissario governativo che reggerà la Provincia fino all’imminente riordino. Da stamani, quando è stato informato il prefetto di Brindisi dello scioglimento del consiglio provinciale, divenute effettive le dimissioni del presidente Massimo Ferrarese, a occuparsi dell’ordinaria amministrazione è il segretario generale dell’Ente, Giovanni Porcelli, che non rivestirà più la carica di direttore generale la cui nomina è politica.

BRINDISI - Qualche giorno di vacatio, in attesa della designazione del commissario governativo che reggerà la Provincia fino all’imminente riordino. Da stamani, quando è stato informato il prefetto di Brindisi dello scioglimento del consiglio provinciale, divenute effettive le dimissioni del presidente Massimo Ferrarese, a occuparsi dell’ordinaria amministrazione è il segretario generale dell’Ente, Giovanni Porcelli, che non rivestirà più la carica di direttore generale la cui nomina è politica.

Via il consiglio provinciale (con 30 consiglieri), a casa tutti gli assessori, (erano 10), inclusi i due del Pd che secondo Ferrarese non erano disposti a rinunciare allo stipendio e che, comunque sia, da oggi non percepiranno più un euro dall’Ente in odore di abolizione, perché non sono più amministratori. Via anche lo staff di Ferrarese.

Fanno i bagagli anche Francesco Zingarello, dello staff di presidenza, che rimarrà per il momento solo il presidente della Società trasporti pubblici, e il capo di gabinetto Antonio Panettella. Dovrebbe, secondo i bene informati, lasciare la propria scrivania di palazzo De Leo anche Cosimo Corante, che svolge funzione di dirigente del settore Cultura, Agricoltura, Fauna selvatica, Attività produttive, Sport, Turismo, Tempo libero, come consulente esterno il cui incarico è legato a quello del presidente della Provincia.

Con lo scioglimento delle assise provinciali, si azzerano anche le commissioni. Inclusa la commissione Pari opportunità, presieduta da Maria Luigia Salvatori e composta da altre nove donne. Tabula rasa, insomma, fino alla nomina del commissario governativo firmata dal Presidente della Repubblica (contestualmente al decreto di scioglimento del consiglio provinciale) che sarà indicato dal ministero degli Interni.

Stando al decreto Province, il commissario incaricato resterà a Brindisi fino a giugno 2013, per il tempo necessario ad attuare le norme sul riordino. Il provvedimento prevede un passaggio da 86 a 50 Province (numero che comprende le città metropolitane, ed esclude le province delle regioni a statuto speciale), mentre un'altra decina di enti dovranno essere tagliati direttamente dalle Regioni a statuto speciale. Poi, dalla fine di giugno 2013 tutti gli enti saranno guidati da un commissario che si occuperà della transizione verso il nuovo regime.

In Puglia, Bari (Città metropolitana) e Lecce non subiranno variazioni. Accorpate invece Foggia con Barletta/Andria/Trani e Taranto con Brindisi. Secondo la relazione dell’assessore regionale al Federalismo, Marida Dentamaro, approvata a maggioranza dal consiglio provinciale (astenuto Giovanni Alfarano -PdL, voto contrario di Eupreprio Curto - Fli e Ruggiero Mennea - PD), dovrebbe andare così: “L’istituenda Città metropolitana di Bari risulta costituita dai comuni delle provincia di Bari, escluso il Comune di Molfetta che ha espressamente dichiarato di non voler aderire e compreso il comune di Fasano che ha deliberato l’adesione a seguito di referendum”.

“La Provincia Brindisi-Taranto comprende i comuni facenti parte delle due province soppresse fatta eccezione per  Fasano e per quelli che hanno aderito alla provincia di Lecce avendo il requisito della continuità territoriale (Cellino San Marco, Erchie, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna). La Provincia di Lecce comprende i comuni già facenti parte della stessa provincia nonché quelli delle province di Brindisi e Taranto (Avetrana), avendone il requisito della continuità territoriale, che hanno optato per il passaggio alla stessa provincia di Lecce: Cellino San Marco, Mesagne, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torre Santa Susanna, Erchie, San Donaci e Torchiarolo (BR) e Avetrana (TA)”.

“La relazione – si legge in una nota del Consiglio regionale – è stata rivista nella stesura originaria, soprattutto per quanto riguarda gli atti deliberativi assunti dai Comuni della provincia di Brindisi con l’acquisizione dell’atto formale dell’amministrazione comunale di Francavilla Fontana,  invita anche il Governo e il Parlamento al superamento delle criticità rilevate in relazione alla mancanza dei requisiti minimi demo-territoriali previst

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