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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Italia Nostra: rispondono Rossi e Fusco

BRINDISI - L’associazione Italia Nostra, nell’imminenza delle elezioni amministrative ha sottoposto ai cinque candidati-sindaco di Brindisi alcune gravi e significative problematiche socio-culturali e ambientali tra le tante che riguardano il capoluogo. Dieci le tematiche di maggiore rilevanza e attualità individuate dall’associazione, afferenti il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della città. Italia Nostra aveva chiesto quindi nei giorni scorsi ad ogni candidato come intenda affrontare - qualora sia chiamato ad amministrare Brindisi - ciascuno dei dieci specifici temi presi in esame.

BRINDISI - L’associazione Italia Nostra, nell’imminenza delle elezioni amministrative ha sottoposto ai cinque candidati-sindaco di Brindisi alcune gravi e significative problematiche socio-culturali e ambientali tra le tante che riguardano il capoluogo. Dieci le tematiche di maggiore rilevanza e attualità individuate dall’associazione, afferenti il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della città. Italia Nostra aveva chiesto quindi nei giorni scorsi ad ogni candidato come intenda affrontare - qualora sia chiamato ad amministrare Brindisi - ciascuno dei dieci specifici temi presi in esame.

A raccogliere l’invito, ad oggi, sono stati soltanto due dei cinque aspiranti alla carica di primo cittadino, Riccardo Rossi (Brindisi Bene comune) e Roberto Fusco (Italia dei Valori, Lista “Si Roberto Fusco Sindaco” e Federazione delle Sinistre). Ecco come hanno risposto.

Forte a Mare e Castello Alfonsino: quale destinazione d’uso attribuire in tempi brevi e come pensa si possano difendere dal vandalismo e dal degrado?

Fusco: Per prima cosa è necessario terminare i lavori di restauro del complesso monumentale in modo che possa essere reso fruibile. Vi possono essere molteplici destinazioni d’uso, ad esempio: ospitare un museo legato al mare, una scuola di vela d’altura (in considerazione della sua prospicienza con lo specchio d’acqua denominato “stadio del mare” e della sua disponibilità di locali adattabili a foresteria), inoltre vi sono spazi per organizzare mostre ed eventi in sintonia con il suo fascino. Ma vi possono essere altre idee, formulate da associazioni e ordini professionali, che saranno opportunamente vagliate.

Ma ci tengo ad aggiungere che il castello Svevo, attuale sede della Marina Militare, sarà presto dismesso. È nel nostro programma l’intenzione di acquisire questo importante monumento che, con quello Alfonsino, può costituire una straordinaria unicità per la promozione turistica e culturale della nostra città.

Rossi: Forte a Mare e il Castello Alfonsino versano in un grave stato di abbandono e degrado. Noi di Brindisi Bene Comune abbiamo denunciato tale stato con una azione di cittadinanza attiva ripulendo dai rifiuti la zona circostante. Per noi questi autentici gioielli devono essere recuperati e resi fruibili per iniziative culturali: concerti, rappresentazioni teatrali, mostre. Ovviamente occorrono risorse economiche  ( tale considerazioni valgono anche per altre domande ) che si debbono mediante la definizione di progetti finanziati dall’Europa, Governo o Regione, ricordiamo che siamo regione obiettivo 1 per l’Europa, e mediante la nostra richiesta di 50 milioni di euro all’anno da chiedere alle grandi aziende della chimica ed energia che qui hanno realizzato profitti immensi.

Corsi cittadini: come pensa possano tornare ad essere il centro economico-commerciale di Brindisi? Come pensa di risolvere il problema della congestione del traffico in città?

Fusco: il traffico sarà sempre congestionato sino a quando non verrà incrementato fortemente un collegamento frequente con numerosi bus elettrici (anche di piccole dimensioni, ed anche nelle ore notturne) tra le periferie ed il centro; immagino un servizio navetta che massimo ogni 10 minuti consenta il collegamento dalla Stazione Marittima, Viale Aldo Moro, a Via Palmiro Togliatti, al quartiere Sant’Elia ed all’Ospedale Perrino, e così anche in almeno altre due direttrici, con un nuovo piano di viabilità. All’esito si valuteranno i parcheggi necessari, di cui va comunque immediatamente realizzato o comunque meglio adeguato quello in prossimità della Stazione Marittima. Questa è una priorità per risolvere questo problema. E’ necessario rivedere il piano di mobilità tenendo ben presente che non si può rinunciare alle isole pedonali che sono oltretutto un segno di civiltà.

Rossi: Pensiamo che occorra avviare un confronto con le organizzazioni di categoria, verificare insieme a loro su quale  tipologia di attività commerciali occorre puntare, a nostro avviso oggi in centro è troppo simile a quella dei centri commerciali. Inoltre una consultazione costante anche sui temi della viabilità: sensi di marcia, chiusure al traffico, tutte azioni che di riflesso incidono sulla attività commerciali. Infine anche un’azione coordinata con la prefettura per la definizione di un protocollo con le banche per facilitare in questo difficile momento l’accesso al credito.

Per la questione del traffico è per noi importante realizzare un sistema integrato di parcheggi in zone periferiche e collegamenti frequenti con navette al centro.

Lungomare: cosa pensa delle concessioni a privati di ampie parti della banchina, sottratta in questo modo alla fruizione pubblica?

Fusco: La riqualificazione del lungomare è un punto importantissimo per la qualità stessa della nostra città. Questi lavori devono completarsi al più presto sino a porta Thaon de Revel. Il porto deve ritornare a vivere, non ho nulla contro le concessioni delle banchine purchè non collidano con la riqualificazione del lungomare e non sottraggano lo stesso alla fruizione pubblica. A mio avviso queste concessioni, devono essere accordate con l’assenso preventivo dell’Amministrazione comunale, senza il quale non possono essere poste al vaglio del Comitato portuale. Occorre poi che le concessioni non siano di lunga durata, soprattutto allorchè non comportino investimenti da parte del privato.

Rossi: Siamo assolutamente contrari. La nostra visione politica è di difesa dei beni comuni che non possono essere privatizzati e destinati agli interessi di pochi.

Rimorchiatori: qual è la sua posizione rispetto al loro spostamento dal porto interno al porto medio?

Fusco: Favorevole per i motivi sopra esposti

Rossi: Siamo favorevoli ad uno spostamento nel porto medio per due motivi. Primo: in tal modo le tariffe che prevedono una maggiorazione nel passaggio dal porto interno al porto medio verrebbero diminuite rendendo più economiche le tariffe per gli imprenditori portuali e quindi più concorrenziali rispetto agli altri porti. Secondo: perché puntiamo molto sul porto interno che deve essere fruibile ai cittadini di Brindisi. Oggi solo un piccolo tratto, quello che va dall’Autorità Portuale ai Rimorchiatori, è fruibile. Troppo poco. Noi pensiamo sia necessario trasferire Rimorchiatori e Autorità Portuale a Costa Morena. In tal modo riqualificando il porto interno  e il suo lungomare avremo un porto interno accogliente che può divenire sede di attività commerciali dai servizi quali bar e ristorazione a piccoli negozi rendendo il Porto Interno  il cuore della movida Brindisina.

Costa: come, e con quali fondi, pensa di occuparsi della bonifica e riqualificazione del litorale nord?

Fusco: Le risorse non possono essere reperite che dal bilancio comunale o da finanziamenti europei con appositi progetti. A parte questo “dettaglio” tecnico è fuor di dubbio l’impellenza e la necessità che il litorale della nostra città non versi ulteriormente in condizioni di degrado. E’ un passo obbligato se vogliamo iniziare a parlare seriamente di turismo.

Rossi: La Costa Nord è da anni in stato di abbandono, discariche a cielo aperto si alternano a costruzioni abusive. La vicenda di Sbitri è emblematica. La mancanza di interventi sulla falesia ha inoltre determinato la grave situazione che tutti conosciamo. Occorre quindi avviare subito un piano comunale per la costa magari con uno stralcio rispetto al PUG che avrà tempi più lunghi in cui affrontare la riqualificazione della costa avviando anche una soluzione per la vicenda Acque Chiare. I fondi vanno trovati mediante la programmazione di interventi da tradurre in progetti  con i quali reperire i fondi necessari.

Ex Collegio “Tommaseo”: quali iniziative immediate adotterà per un suo recupero e una destinazione d’uso in tempi brevi?

Fusco: L’idea iniziale era quella di farne una sede universitaria. Ritengo che sia la più qualificante. E penso per questo ad un corso di laurea legato alle attività marittime. Occorre anche valutare la possibilità che diventi un centro congressi/conferenze (che potrebbe convivere con l’attività Universitaria) di cui la città non è dotato. Per la sistemazione di tutto il porto interno  sarei per indire un concorso di idee. Il Tommaseo deve inserirsi in un piano generale del porto, che includa il lungomare, il villaggio pescatori, le aree circostanti il monumento al Marinaio, l’utilizzo del Castello di Terra in vista della prossima acquisizione, la Stazione Marittima – da cui dovrebbe andar via l’Autorità Portuale - il capannone Montecatini e le aree del seno di levante. Non procederi più alla giornata ma adotterei una visione generale della città che vogliamo, e realizzerei poi per gradi il progetto, una volta condiviso da tutti i cittadini, mediante ampio ascolto della popolazione, se del caso anche mediante referendum popolare.

Rossi: Abbiamo intenzione di riprendere il progetto della precedente amministrazione provinciale che voleva riqualificare il Tommaseo per renderlo Cittadella Universitaria. Per far ciò occorre ovviamente proporre un progetto per recuperare le necessari risorse economiche. Inoltre per lo sviluppo dell’Università a Brindisi pensiamo alla realizzazione di una Fondazione per l’Università coinvolgendo soggetti pubblici, dagli enti locali alle Università di Bari e del Salento. Il Tommaseo deve quindi essere dato in comodato d’uso alla Fondazione per l’Università Chiesa di Santa Maria del Casale: - pregevole esempio di architettura medievale - come pensa di riqualificare l’area antistante il santuario?

Fusco: Questa chiesa è un gioiello ed una risorsa se opportunamente pubblicizzata. Pertanto non può che essere valorizzata riqualificando l’area circostante, che va ampliata, acquisendo le aree dove vi sono dei residui capannoni militari in rovina, demolendoli, e dando una migliore visibilità e centralità a tale chiesa, che costituisce un monumento eccezionale di Brindisi, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche storico (crociate, ecc.). Da lì creerei un percorso che faccia rivivere la storia delle crociate ed il percorso dei crociati in Terra di Brindisi

Rossi: Occorre partire da un confronto con le autorità militari per la riqualificazione delle aree demaniali e dei fabbricati in totale disuso e stato di abbandono.  In tal modo si può ottenere una riqualificazione generale della zona adiacente la Chiesa. Anche il piazzale antistante oggi adibito a parcheggio va sottoposto ad un intervento di mitigazione dell’impatto visivo.

Capannone ex Montecatini: come pensa di renderlo fruibile senza alterarne la struttura originaria? E come ritiene si possa utilizzare l’area di S. Apollinare?

Fusco: In parte ho già risposto: occorre un concorso di idee generale sulla sistemazione del porto interno; il manufatto ricade nell’area di Santa Apollinare individuata come fieristica, se così sarà il suo uso non può che essere in linea con questo scopo. E’ fuori luogo pensare che, dopo il restauro, si possa alterare la sua struttura.

Rossi:  Il capannone ex Montecatini rappresenta un pezzo di storia industriale di Brindisi. Tale struttura deve poter essere utilizzata per attività fieristiche. Per l’area di S. Apollinare siamo contrari alla realizzazione di banchine e cementificazione come previsto nel piano dell’Autorità Portuale. L’area può essere destinata a grandi eventi.

Energia e paesaggio: cosa pensa della presenza degli impianti eolici e fotovoltaici nel territorio comunale?

Fusco: non v’è dubbio che l'impiego delle energie alternative costituisce il futuro ma nello stesso tempo non si può non constatare come nelle nostre campagne sia stato perpetrato uno scempio paesaggistico che ha anche sottratto alla nostra agricoltura una considerevole capacità produttiva. La soluzione è favorire e incentivare la “microproduzione” secondo il principio del “fotovoltaico sui tetti”, come del resto è recepito ultimamente da normative regionali e nazionali. Oltretutto il danno subito dalla nostra agricoltura e dal paesaggio non è stato accompagnato dalla riduzione dell'energia prodotta da combustibili fossili.

Rossi: Abbiamo assistito in questi anni ad un assalto selvaggio nelle nostre campagne di impianti eolici e fotovoltaici. Pensiamo che tale assalto vada fermato. In più pensiamo che occorre introdurre una tassa di scopo su questi impianti che tramite il conto energia consentono grandi guadagni. Abbiamo calcolato che i circa 170 Mw di fotovoltaico installato nel territorio di Brindisi genera circa 63 milioni di euro all’anno di ricavi dal conto energia. Una vera speculazione finanziaria. Una tassa di scopo del 10%, come quella sui prodotti finanziari,  consentirebbe di recuperare circa 6 milioni di euro all’anno nelle casse del Comune. Questa proposta è parte della nostra proposta di 50 milioni di euro a carico delle grandi aziende di cui parlavamo precedentemente.

Associazioni culturali: quale spazio comunale, inteso come luogo pubblico di aggregazione, ritiene possa essere destinato a loro sede?

Fusco: le associazioni tutte – culturali, per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, di volontariato per il disagio sociale, ecc. - svolgono un ruolo sociale importante, ne sono tanto convinto da aver aderito e, quando ho potuto, anche collaborato con alcune di esse. Queste, spesso, sono da stimolo e qualche volta sopperiscono a delle carenze pubbliche. Ritengo giusto far sentire la vicinanza degli enti locali destinando loro degli spazi. Per decidere quali bisogna avere un quadro chiaro delle disponibilità del Comune e del loro attuale uso.

Rossi: Noi abbiamo proposto di recuperare il Teatro Di Giulio e destinarlo a contenitore culturale affidato in autogestione agli stessi operatori culturali, magari riuniti in associazione o cooperativa. Pensiamo che tale struttura può essere il luogo di produzione di cultura e socialità qui a Brindisi.

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