"A proposito del curriculum di un consigliere del sindaco"
lIlustre direttore, mi domando e chiedo come sia possibile assistere passivamente alla gravissima attuale situazione economico-sociale in cui è costretta a sopravvivere la cittadinanza brindisina che pare ormai dormiente o insensibile alle problematiche di tutti i giorni?
lIlustre direttore, mi domando e chiedo come sia possibile assistere passivamente alla gravissima attuale situazione economico-sociale in cui è costretta a sopravvivere la cittadinanza brindisina che pare ormai dormiente o insensibile alle problematiche di tutti i giorni? In questa ottica ho voluto immaginare la sua angoscia, riveniente dal posto di osservazione che occupa, nel registrare i molteplici tentativi, lacerati nel cielo in una tempesta di vento, con i quali caparbiamente segnala, pur con la dovuta gradualità, alcune problematiche che insistono incredibilmente in questa comunità.
Ed è in considerazione a tanto e con riferimento ai fatti politici ed amministrativi, accaduti al Comune dopo le consultazioni elettorali, che ho pensato ad un diverso modo per fronteggiare, l’incuria, arroganza, superbia , incapacità di questi nuovi amministratori che, tradendo platealmente le aspettative degli interessi dei cittadini, hanno ritenuto bene rivolgere le loro attenzioni a fini di parte.
Ed ecco che problemi di pubblica rilevanza sono divenuti , per esempio, la corposa costituzione dello staff della Sindaca, con la benedizione politica degli sponsor che ne hanno indicato i nominativi, la urgenza del richiamo in servizio presso l’Ente dell’ex commissario prefettizio per l’adozione di un provvedimento, la sbandierata nomina di un personaggio quale consigliere onorario della Sindaca, la decisione unilaterale di incontro con il ministro Delrio per l’accorpamento dell’autorità portuale di Brindisi a quella di Taranto, il guazzabuglio giuridico-amministrativo relativo al servizio di igiene urbana, il cambiamento capotico dei dirigenti nei diversi settori dell’Ente e così via.
E’ accaduto, allora, che siano stati accantonati problemi che risultano ormai esiziali per la vita del Comune con l’aggravamento subito da una pessima gestione commissariale i cui effetti non tarderanno a produrre i negativi risultati. Sicché, tralasciando i problemi di ordine finanziario dell’Ente, riassumibili molto sinteticamente dagli atti non conosciuti neanche dagli attuali assessori, come la delibera della Corte dei Conti di enucleazione dei numerosi e gravi irregolarità rilevate al Comune, la indefinibile deliberazione di risposta del Commissario, con i poteri del Consiglio, alla Magistratura Contabile, il contenzioso legale, i debiti fuori bilancio, la rideterminazione dei residui attivi e passivi, la opposizione è caduta nel tranello teso da parte della traballante maggioranza di attestarsi su fumose polemiche non utili ai cittadini e comunque da trattare in sede e tempi diversi.
Quindi, anziché attenzionarsi ai curricula dei componenti lo staff, ben conosciuto dalla Sindaca, o da chi per lei, doverosa appare la considerazione sulla presunta falsità in atto pubblico che ormai deve essere inquadrata sotto altra angolatura. In buona sostanza, è mia impressione che sempre più vada consolidandosi l’ipotesi di dover invertire celermente la tendenza di attendere che siano altri, spesso “sine titulo”, a segnalare episodi riconducibili a fatti di natura penale; in altri termini e per intenderci chiaramente la presunta dichiarazione rilasciata da un componente dello staff di ricoprire attualmente una importante carica dirigenziale in società totalmente partecipata dall’Ente, può, anzi deve, essere verificata dagli Uffici comunali che, nel caso di specie, hanno responsabilità per eventuali atti consequenziali.
Ho già avuto modo di esprimere, per diretta conoscenza, lusinghieri apprezzamenti per i dirigenti del Comune ed ho evidenziato anche che la gestione dell’Ente passa normativamente dalla autonoma intesa fra Organi di programmazione ed Organi burocratici che non significa assolutamente assunzione di ”accordi” fra le parti, sicché, la giustezza delle legittime retribuzioni dovute all’apparato burocratico, fa il paio con i doveri di quest’ultimo in merito alla segnalazione d’Ufficio per l’eventuale denuncia di falso in atto pubblico.