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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Abaco chiede 6 milioni al Comune. Bbc: "Riscossione tributi alle partecipate"

Si apre un contenzioso a sei zeri fra il Comune di Brindisi e la società che per suo conto riscuote i tributi, L'Abaco. L'azienda, da quanto si apprende da una nota stampa di Brindisi bene comune, avrebbe infatti citato in giudizio l'amministrazione comunale, chiedendo oltre 6 milioni di euro a titolo di aggio sul recupero dell'imposta Ici dovuta dall'Enel

BRINDISI – Si apre un contenzioso a sei zeri fra il Comune di Brindisi e la società che per suo conto riscuote i tributi, L’Abaco. L’azienda, da quanto si apprende da una nota stampa di Brindisi bene comune, avrebbe infatti citato in giudizio l’amministrazione comunale, chiedendo oltre cinque milioni di euro a titolo di aggio sul recupero dell’imposta Ici dovuta dall’Enel, per gli anni 2007 – 2011, e quasi un milione di euro per l'imposta versata dall'Istituto autonomo case popolari (Iacp). 

"L’Abaco  - si legge nel comunicato stampa firmato dal capogruppo di Bbc in consiglio comunale, Riccardo Rossi - chiede che venga riconosciuto come aggio sul recupero Ici Enel per gli anni 2007-2011, non l’aggio ordinario dell’ 1 per cento ma bensì quello della riscossione coattiva pari al 24,68 per cento. Analoga richiesta per la transazione tra Comune ed Iacp. Si chiedono quindi 5.038.000 euro per Enel e poco più di un milione su Iacp arrivando all’astronomica cifra di oltre 6 milioni di euro". 


Riccardo Rossi-2Rossi ricorda che il rischio che l’Abaco potesse avanzare simili pretese era stato paventato mesi fa, proprio dal suo movimento, in commissione Bilancio, “laddove l’amministrazione riconobbe l’aggio ordinario all’Abaco che a nostro avviso non andava riconosciuto poiché tutta l’attività di accertamento era stata effettuata dal Comune di Brindisi autonomamente”.

Bbc, attraverso un ordine del giorno bocciato in consiglio comunale dalla maggioranza, chiese inoltre  “di affidare ad una società in house del Comune di Brindisi, come la Multiservizi o la Energeko, l’affidamento del servizio.  Un affidamento che avrebbe sottratto il Comune anche dai contenziosi e dai rischi che si hanno quando una attività così delicata viene affidata all’esterno. Oggi invece ci ritroviamo con richieste per oltre 6 milioni di euro cifra di gran lunga superiore al debito della Multiservizi”.

La questione, adesso, approderà in commissione. In questa sede, Bbc chiederà “che venga immediatamente chiarita la vicenda e su che basi il Comune intende, come ci spettiamo opporsi a tale richiesta, che se accolta dal giudice aprirebbe la strada del dissesto per il Comune di Brindisi”. “Un dissesto - prosegue Rossi - che ricadrebbe come responsabilità su questa amministrazione che testardamente ha seguito una strada rischiosa per la tenuta dei conti della Città di Brindisi”.

Riccardo Rossi rinnova quindi la proposta “di affidare ad una società del Comune di Brindisi Multiservizi o Energeko il sevizio di riscossione dei tributi, anche perché  - conclude il consigliere comunale - l’esperienza mostra la assoluta delicatezza di questo servizio che si presta a contenziosi milionari in grado di far saltare i conti del Comune”.

Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale dell’opposizione di centrodestra, Massimiliano Oggiano, attraverso una nota stampa in cui chiede di rescindere immediatamente il contratto con la società per una serie di “operazioni di elusione contrattuale” denunciate dallo stesso. Si riporta di seguito la nota di Oggiano.

Che la società incaricata della riscossione dei tributi locali nel Comune di Brindisi avesse manifestato da subito che il suo unico scopo fosse quello di fare cassa era stato da subito chiaro a tutte le forze di opposizione sin da quando fu affrontata nell’apposita Commissione la questione relativa alle penalizzazioni inflitte ai dipendenti con la improvvida cancellazione della clausola di salvaguardia sociale su cui anche una forza sindacale di Massimiliano Oggianosinistra (Cgil), oltre  alla maggioranza di centro sinistra in Consiglio Comunale, si erano espressi favorevolmente rispettivamente con dichiarazioni pubbliche riportate dalla stampa locale e con apposita delibera consiliare. 

Che la società Abaco non fosse rispettosa delle clausole contrattuali anche questo era stato più volte oggetto di discussione e denuncia senza che l’aministrazione adottasse alcun provvedimento, forse  per non danneggiarla in sede di espletamento di gara? (siamo convinti che cosi non sia): è infatti previsto che sia attribuito il punteggio massimo alla società che abbia sempre espletato “a puntino” il servizio affidatole per cui niente si è fatto per la mancata attivazione della cassa per contanti, niente si è fatto per l’accensione di un c.c. bancario intestato alla stessa società (vietato contrattualmente), niente si è fatto per evitare che l’Abaco si appropriasse di  un euro quale rimborso spese (anche questo vietato dal capitolato). 

La società con una nota diffusa anche dalla stampa locale ha anche dettato le proprie condizioni per poter partecipare alla nuova gara di affidamento (ricordiamo che l’affidamento ad Abaco non è avvenuto con gara pubblica ma a mezzo di procedura negoziata) e che tali condizioni sono state quasi tutte recepite nella nuova gara. Infatti l’ultima gara pubblicata all’albo del Comune presenta molti aspetti oscuri: allegati che entrano ed escono senza alcun supporto di atti, elenchi di personale che riportano notizie false, elenchi di personale riportati su carta intestata Abaco quasi fosse la destinataria dell’aggiudicazione a venire.

Adesso però sembra aver superato ogni limite: ha emesso decreti ingiuntivi per oltre 6 milioni 500mila euro per Ici riscossa spontaneamente da Enel e dallo Iacp per canoni pregressi. Le forze di opposizione da sempre hanno chiesto all’Assessore al Ramo il perchè l’Abaco avesse scritto in una fattura, a proposito di tali incassi, che riscuoteva “Ici spontanea pur trattandosi di Ici coattiva”, ed al riguardo era sempre  stato risposto che nulla sarebbe stato erogato in più all’Abaco per accordi intercorsi: peccato che nessuna abbia mai ricordato che esiste una norma nel capitolato che prevede per il Comune la possibilità di attivarsi per l’accertamento in maniera autonoma, cosa avvenuta sia per  Enel che per lo Iacp, e che pertanto l’aggio da versare era sottoposto ad una riduzione del 30%, quindi anche meno di quanto già pagato; e peccato pure che nessuno abbia letto il capitolato per accorgersi che la riscossione Ici spontanea non era oggetto di affidamento per cui non poteva essere assolutamente pagata. 
Risulta allo scrivente che anche altre transazioni con lo Iacp si siano interrotte senza alcuna ragione: non vorrei che anche sulla riscossione di tali somme (circa 70mila euro) sia riconosciuto l’aggio alla società di riscossione. 

Oggi l’Abaco presenta decreti ingiuntivi per oltre 6 milioni 500mil euro a carico del Comune, in un momento in cui si fa difficoltà a ripianare i crediti vantati dalla Multiservizi. Incredibile ma vero! E tali crediti non sarebbero affatto esistiti se si fosse pensato, come più volte proposto, di internalizzare il servizio di riscossione dei tributi locali, cosa che la normativa vigente consente, con internalizzazione di tutto il personale, oggi affidato contrattualmente all’Abaco, perchè oltre all’importo già richiesto da Abaco al Comune bisogna tenere presente che, normalmente la Società riscuote aggi per circa un milione di euro all’anno.

Mi auguro che l’Amministrazione Consales svolga finalmente e decisamente il proprio compito di controllo e che faccia fino in fondo il proprio dovere facendo emergere comportamenti scorretti perché nulla deve gravare sulle tasche dei cittadini già fortemente oberati dalle tasse che questa Amministrazione di sinistra ha posto sulla testa di ognuno con gli ultimi aumenti di Tasi,  Imu,  Tari ecc. 
Auspico, così come previsto, che si rescinda immediatamente il contratto con questa Società il cui unico fine è quello di battere cassa e porre così fine a queste operazioni di “elusione contrattuale” che molti non conoscono ovvero fanno finta di non conoscere o, peggio, ma sono convinto non sarà così,  hanno addirittura agevolato. La beffa? Abaco con un contenzioso in atto partecipa alla gara!

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