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Acque Chiare, la Barbanente chiarisce: "Mai detto che la Regione voglia demolire"

BRINDISI – “Non abbiamo mai detto che quelle villette vadano demolite”. A fugare ogni dubbio sulle polemiche di questi giorni su Acque Chiare è la diretta interessata, la stessa persona alla quale continuano ad essere attribuite frasi e posizioni che non corrispondono alla realtà. L’assessore regionale all’Urbanistica Angela Barbanente smentisce di aver mai invitato l’Amministrazione comunale a liquidare con le ruspe il caso Acque Chiare. “Non è mai stata nostra intenzione, e nella remota ipotesi che lo fosse non avremmo mai competenza per farlo. Ci siamo semplicemente limitati ad affidare al Comune il compito di individuare una soluzione”.

BRINDISI – “Non abbiamo mai detto che quelle villette vanno demolite”. A fugare ogni dubbio dalle polemiche di questi giorni su Acque Chiare è la diretta interessata, la stessa persona alla quale continuano ad essere attribuite frasi e posizioni che non corrispondono alla realtà. L’assessore regionale all’Urbanistica Angela Barbanente smentisce di aver mai invitato l’Amministrazione comunale a liquidare con le ruspe il caso Acque Chiare. “Non è mai stata nostra intenzione, e nella remota ipotesi che lo fosse non avremmo mai competenza per farlo. Ci siamo semplicemente limitati ad affidare al Comune il compito di individuare una soluzione”.

Che possono essere, beninteso, di qualsiasi natura: dalle sanzioni alla variante urbanistica, passando per il consorzio. “E quest’ultima è, a nostro modesto avviso, la soluzione che appare più plausibile. Però, lo ripeto, queste sono strade che spetta al Comune decidere se percorrere o meno”.

Il riferimento dell’assessore regionale è alle dichiarazioni che le vengono attribuite in queste ore da Brindisi, a proposito di una vicenda che si fa sempre più complicata e tesa, come dimostra anche la recente protesta di alcuni proprietari delle villette, che martedì scorso hanno interrotto di fatto il Consiglio comunale per sensibilizzare le istituzioni ad una rapida risoluzione del problema.

Allo scorso 29 marzo risale l’ultima comunicazione – in ordine di tempo – dell’assessorato regionale al sindaco di Brindisi su Acque Chiare. “Noi da sempre abbiamo ribadito – spiega oggi la Barbanente – all’Amministrazione che il Comune ha facoltà di prendere tutti i provvedimenti sanzionatori del caso. Ma quali e secondo quali modalità non spetta a me dirlo. La possibilità di demolire? So che esiste, ma noi non potremmo mai deciderlo. Sarà il Comune, eventualmente, a farlo”.

E allora, per evitare che il villaggio venga demolito (rischio che anche dalla Regione si punta quindi ad eliminare), si deve individuare un’altra soluzione. “So che il Comune sta pensando ad una variante urbanistica” spiega la Barbanente. “Ebbene, noi abbiamo detto all’Amministrazione presieduta da Mennitti di valutare bene sul piano giuridico la possibilità di un procedimento come questo, in presenza di un Accordo di Programma. Ma se proprio si vuole sapere quale sia il nostro parere sulla vicenda, credo personalmente che l’unica strada meno problematica possa essere quella del consorzio”.

Si tratterebbe, in sostanza, di far sì che i proprietari delle villette diventino soci di un consorzio almeno fino alla scadenza dell’Accordo di Programma, con le villette che verrebbero affittate per finalità turistiche. Poi, allo scadere dei dieci anni dell’Accordo, i proprietari potrebbero riaprirsi spiragli per rientrare in possesso degli immobili.

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