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"Adesso la Regione punti al rilancio della Cittadella, a partire dai trasporti"

Riceviamo e pubblichiamo una nota dei Giovani democratici di Brindisi sul futuro della Cittadella della ricerca, alla luce della disponibilità della Regione a sostenere finznziariamente i servizi di reception e pulizie

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota dei Giovani democratici di Brindisi sul futuro della Cittadella della ricerca, alla luce della disponibilità della Regione a sostenere finznziariamente i servizi di reception e pulizie, necessari per la sopravvivenza dei corso di laurea di Ingegneria aerospaziale dell'Università del Salento. 

Accogliamo con estrema soddisfazione la notizia secondo cui la regione si sia dichiarata disposta ad intervenire economicamente, in mancanza di fondi provinciali, per scongiurare la chiusura del corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale ospitato a Brindisi presso la Cittadella della Ricerca.
Nel congresso provinciale, lo scorso 21 febbraio, avevamo indicato come prioritaria una soluzione che garantisse la salvaguardia di un Corso di Laurea che si presenta come un buon esempio in quanto a didattica, ricerca e soprattutto nei rapporti con il territorio.

Spesso abbiamo visto la nascita di Corsi di Laurea privi di ogni connessione con la storia, la cultura e le esigenze di un territorio. Per Ingegneria Aerospaziale non è così. 

Ingegneria Aerospaziale si trova all'interno di un territorio, quello fra Brindisi e Grottaglie, in cui ha avuto vita il rinomato Distretto Aerospaziale Pugliese, un luogo in cui si fa Industria di alto livello, si danno posti di lavoro e si fa innovazione. Insomma, un luogo in cui si crea, giorno dopo giorno, il presente ed il futuro della Puglia.

In quest'ottica non avrebbe dovuto neppure essere pensabile l'ipotesi di chiusura di un percorso formativo di assoluto prestigio, necessario allo sviluppo del territorio e vicino alle esigenze dello stesso, ed è per questo che ringraziamo la Regione, l'Università, i rappresentanti degli studenti e quanti si siano impegnati per scongiurare questa eventualità.

Però a noi non basta. Non vogliamo che l'impegno economico della regione sia limitato ad un tirare a campare, scongiurando le polemiche del momento, ma senza risolvere i problemi seri che orbitano attorno alla Cittadella della Ricerca. Bisogna fare uno sforzo di progettualità ed inserire questo recupero in un piano di rilancio della Cittadella.

In primis questa si presenta di difficile raggiungibilità, pochi mezzi diretti sia dai comuni della provincia alla Cittadella, ma anche dal comune capoluogo, dove alla necessità di interscambio con il treno non fa seguito un servizio di bus adeguato.

Inoltre all'interno della Cittadella non sono previsti alloggi per studenti ed è stato persino chiuso il collegio prima gestito dall'Adisu.
Per questo vorremmo che il collegio Adisu venisse riaperto, e che venisse concesso in deroga al regolamento regionale (stati le difficoltà di collegamento con la Cittadella) anche ai residenti in provincia di Brindisi la cui distanza casa-università supera i 25 km.

Vorremmo inoltre che fossero realizzati degli alloggi da concedere in locazione a studenti che non risultano meritevoli delle forme di diritto allo studio concesse dalla Regione Puglia. Servirebbe inoltre un sistema di trasporto pubblico più efficiente e più attento alle esigenze della Cittadella della ricerca.

Infine, desideremmo che l'intero polo, che ormai vede presente un solo Corso di Laurea, venga reso più attrattivo mediante l'insediamento di altri corsi di Laurea con le medesime caratteristiche di unicità all'interno del territorio regionale o quantomeno della cosiddetta "Terra d'Otranto" e di stretta correlazione con la cultura e le esigenze del territorio. Allo scopo pensiamo ad un corso in Agraria, che curi ancor più il già presente sviluppo dell'enologia e dell'olivicoltura, ad un corso di Ingegneria Navale, assente nell'intera regione con più mare d'Italia, ad un corso di Economia del Turismo, che sappia promuovere la formazione di professionalità in grado di valorizzare il nostro mare, la nostra storia e la nostra terra.

Siamo certi di essere ascoltati, convinti che una buona politica sia una politica in grado di guardare un orizzonte lungo e non soltanto l'immediata necessità, e sicuri che le istituzioni coinvolte in questa partita abbiano la determinazione necessaria a fare una buona politica che dia ottimi frutti a questa terra per tanti anni.

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