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Allora è meglio fare le primarie

BRINDISI - È incredibile come il Pd brindisino riesca a cacciarsi nei guai perfino in una situazione di favore. Il PdL è a pezzi: esce da sette anni di amministrazione non proprio esaltante e viene dato come sicuro perdente alle prossime elezioni, sia a livello nazionale che locale. In una condizione simile, il PD avrebbe dovuto individuare subito un candidato, o quanto meno una strada da seguire, ed un progetto per la città. E invece abbiamo assistito alla commedia del finto incarico a Carbonella, che a sua volta si è imbarcato in finte consultazioni che tutti sapevano come sarebbero andate a finire. E alla fine a dire no al candidato di nessuno è stato Massimo Ferrarese, come se nel Pd non ci fosse nessuno capace di dire quel che la gente dice: è giunta l’ora di mettere da parte i soliti noti e di cambiare l’aria nelle stanze, perché quel che è rimasto puzza di vecchio.

BRINDISI - È incredibile come il Pd brindisino riesca a cacciarsi nei guai perfino in una situazione di favore. Il PdL è a pezzi: esce da sette anni di amministrazione non proprio esaltante e viene dato come sicuro perdente alle prossime elezioni, sia a livello nazionale che locale. In una condizione simile, il PD avrebbe dovuto individuare subito un candidato, o quanto meno una strada da seguire, ed un progetto per la città. E invece abbiamo assistito alla commedia del finto incarico a Carbonella, che a sua volta si è imbarcato in finte consultazioni che tutti sapevano come sarebbero andate a finire. E alla fine a dire no al candidato di nessuno è stato Massimo Ferrarese, come se nel Pd non ci fosse nessuno capace di dire quel che la gente dice: è giunta l’ora di mettere da parte i soliti noti e di cambiare l’aria nelle stanze, perché quel che è rimasto puzza di vecchio.

Ora si attende il nuovo tavolo di coalizione, e già si sa come andrà a finire, con Giovanni Brigante che continuerà a seguire la sua strada e si candiderà a sindaco, anche a costo di correre da solo, ed il Pd - Udc che dovrà individuare un proprio candidato. Giunti a questo punto, credo che non resti da fare che una cosa: indire subito le primarie di coalizione, mafatte bene e sul serio (senza immigrati e autobus a noleggio), dove si candida chi vuole e sono i cittadini a scegliere, non le lobby o i segretari di partito. Solo le primarie di coalizione potranno dare forza al candidato vincente e alla coalizione stessa.

E solo un accordo pre - primarie che impegni tutti, nella fase successiva al responso, a sostenere il candidato vincente potrà dare corpo ad una coalizione vera e non finta, come quella che si fece sconfiggere alle ultime elezioni locali da un Mennitti che già allora tutti davano perdente. Siamo arrivati a questa situazione perché, a Brindisi come nel Paese, sono venuti a mancare il rinnovamento e la selezione dei giovani. E malgrado ciò nell’area che fa riferimento a PD e Udcsono emersi nomi di candidati ottimi. Tre su tutti: Carmelo Grassi (imprenditore), Mimmo Consales (giornalista) e Nando Marino (imprenditore). Tre personalità che rappresenterebbero una novità – non solo anagrafica - rispetto al panorama politico locale. E che, soprattutto, potrebbero garantire l’afflusso di voti da brindisini che non si riconoscono nel centrosinistra.

Ecco, siamo al paradosso che i candidati buoni ci sono, ma chi li suggerisce ha paura di farne i nomi perché teme di bruciarli. Come al solito in questa città si ragiona al contrario: «Tengo segreto il mio candidato perché altrimenti lo bruciano, e iniziano a dire che è l’uomo di Ferrarese, di Tomaselli, di Dipietrangelo...». Bene, se è vero che un partito nuovo deve guardare al futuro piuttosto che tenere insieme pezzi del passato, si facciano questi nomi, ufficialmente, e si apra un confronto tra i candidati, senza paura. L’esperienza insegna che i volti nuovi – come lo sono stati Renzi, Chiamparino, Zedda – sono emersi dallo scontro politico serio e aperto, non dalle imposizioni o dagli accordi di bottega.

Qui invece c’è ancora il timore di perdere per strada qualche pezzo, anche se questi pezzi contano poco o nulla in termini elettorali. Ma quando ci si avventura in una nuova esperienza non puoi portarti dietro zavorre: all’inizio forse perderai qualche pezzo, poi volerai. Il Pd - Udc sta dimostrando di aver paura di volare. Ma se a Brindisi non lo fa ora, che non ci sono avversari, quando?

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