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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Ostuni

“Ospedale Nord? Ci sono i soldi”

OSTUNI – “L’Ospedale Nord? Progetto possibile. Anzi: indispensabile per evitare il peggio. Perché deve essere chiaro a tutti che l’offerta ospedaliera del territorio, a fronte delle nuove scure destinate ad abbattersi sui bilanci delle Regioni e sulla Sanità pubblica nello specifico, rischia inevitabilmente di scomparire. Qui non si tratta di salvare l’ospedale di Ostuni piuttosto che quello di Fasano. Perché entrambi i nosocomi di questo passo andranno soppressi. Ed io non voglio avere sulla coscienza il peso di un simile scenario”. Così parlò Fabiano Amati, assessore regionale ai Lavori pubblici.

OSTUNI – “L’Ospedale Nord? Progetto possibile. Anzi: indispensabile per evitare il peggio. Perché deve essere chiaro a tutti che l’offerta ospedaliera del territorio, a fronte delle nuove scure destinate ad abbattersi sui bilanci delle Regioni e sulla Sanità pubblica nello specifico, rischia inevitabilmente di scomparire. Qui non si tratta di salvare l’ospedale di Ostuni piuttosto che quello di Fasano. Perché entrambi i nosocomi di questo passo andranno soppressi. Ed io non voglio avere sulla coscienza il peso di un simile scenario”. Così parlò Fabiano Amati, assessore regionale ai Lavori pubblici.

Ad ascoltarlo una platea degna del valore dibattito, promosso dall’associazione “Tuttinsieme”. Al fianco dell’assessore, la presenza del consigliere regionale Pino Romano (Pd) spicca tanto quanto l’assenza, tra gli invitati, del sindaco Domenico Tanzarella e del consigliere regionale Giovanni Epifani.

In prima fila anche i sindaci di Fasano (Lello Di Bari) e Cisternino (Donato Baccaro).  Amati spegne in partenza ogni polemica ed entra nel vivo della proposta progettuale, replicando così alle prime riserve che pure erano giunte dai partecipanti all’assemblea:  “I soldi per realizzare l’’ospedale ci sono: 520 milioni di euro, destinati all’edilizia ospedaliera. Somme che se decidessimo di non investire andrebbero perse, o meglio dirottate sulla realizzazione o ristrutturazione di altre strutture ospedaliere. E vi assicuro che nel nord barese farebbero festa se Cisternino, Fasano e Ostuni rinunciassero a questa opportunità. Ci sommergerebbero di applausi per la gioia”.

Il Comune di Ostuni però non ci sta. La contrarietà al progetto è netta e a farsene portavoce alla vigilia del dibattito era stato il sindaco Domenico Tanzarella, al quale Amati replica così:  “Respingo con fermezza ogni allusione fondata sulla mia cittadinanza. E bene ha fatto il sindaco Tanzarella a spostare il dibattito su perplessità concrete, piuttosto che alimentare uno scontro campanilistico. Vi assicuro che in sede di redazione dello studio di prefattibilità i tecnici hanno tenuto conto anche degli aspetti più controversi ed oggetto di dibattito e confronto, a partire dall’investimento in corso d’opera per l’ampliamento dell’ospedale di Ostuni. Operazione assolutamente compatibile con quella che porterebbe alla nascita dell’ospedale Nord".

"Non sono soldi buttati quelli assegnati per la nuova ala del nosocomio ostunese. Tutt’altro. Ci troveremmo ad esercitare la Medicina in una struttura moderna e attrezzata. Già perché se decidessimo, come mi auguro, di puntare sulla costruzione del nuovo ospedale, parte degli immobili che ospitano le strutture esistenti (a Fasano come a Ostuni) resteranno punto di riferimento per le attività mediche e ambulatoriali.  Il resto potrebbe essere alienato. E non mi si dica che la variante di destinazione d’uso costituirebbe un ostacolo. Se ne fanno tante per i  privati che una bella variante per il bene pubblico la si può approntare ed approvare volentieri e in breve tempo”.

E a quanti gli fanno notare che il nosocomio ostunese avrebbe le potenzialità per essere l’ospedale di riferimento del nord brindisino, Amati risponde senza esitazioni: “Né lo stabilimento ospedaliero di Ostuni né quello Fasano avrebbero mai le carte in regola per essere un presidio di secondo livello. Occorrono oltre 200 posti. E solo un nuovo ospedale può garantire tale capienza”.

I sindaci presenti applaudono e concordano: “Non dobbiamo commettere l’errore di trasformare una scelta così importante in una battaglia di campanile. Dobbiamo semmai puntare a costruire sul territorio servizi ospedalieri efficienti. E sotto questo punto di vista né Ostuni né Fasano oggi offrono garanzie. Ecco perché la proposta dell’ospedale Nord va perseguita con convinzione e senza divisioni”, dichiara Donato Baccaro, primo cittadino di Cisternino.

Del medesimo avviso anche il sindaco di Fasano, Lello di Bari: “Ma mia doppia veste (quella di primo cittadino di Fasano e quella di Primario del Pronto soccorso di Ostuni e Fasano) mi ha spinto sino ad oggi a non partecipare a pubblici dibattiti sulla questione. Credo però che sia giunto il momento di guardare in faccia la realtà. Auguro a me stesso di non averne bisogno. Ma se mai dovessi accusare gravi problemi di salute, state certi che non andrei a ricoverarmi né a Ostuni né a Fasano. Opterei per strutture dotate di servizi, competenze e attrezzature degne di un vero ospedale. Su questi limiti attuali, che da operatore riconosco e persino meglio di Tanzarella e di tanti altri, dobbiamo interrogarci prima di bocciare una proposta, quella dell’ospedale Nord, che dovremmo viceversa inquadrare davvero come opportunità di crescita per l’intero territorio”.

Non la pensa così il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Vincenzo Pomes: “L’assessore Amati non mi ha convinto per niente. Di questo progetto ad oggi non abbiamo visto nulla, neppure sulla carta. Solo ipotesi, fumosi studi di fattibilità. Venga in Consiglio comunale, illustri il progetto nel dettaglio, ci dica in cosa consisterebbe il partenariato privato e soprattutto ci spieghi per quale ragione dovremmo costruire su un’area di 37 mila metri quadrati un ospedale nuovo di zecca piuttosto che sfruttare concretamente la possibilità di ampliare (a minor costo) il complesso ospedaliero esistente in via Villafranca”.

E la questione ospedale tornerà a tenere banco nel pomeriggio di questo venerdì (ore 17) nel corso della seduta del Consiglio comunale alla quale sono stati invitati a partecipare anche l’assessore regionale ed i consiglieri regionali del territorio. In primo piano, dunque, il dibattito in corso sui ritardi legati all’ampliamento del nosocomio di via Villafranca. Ma lo stesso Amati anticipa: “Non sarò presente. Sono stato avvisato all’ultimo momento. Avevo preso altri impegni. Ma non mi sottraggo certo al confronto. Ci saranno altre occasioni”.

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