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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Approvati piano commercio e bando start-up

BRINDISI - In Consiglio sostegno blando agli attivisti Greenpeace, poi l'approvazione del piano del commercio e del bando start-up: locali comunali gratis per tre anni a nuove imprese avviate da under-35.

BRINDISI – Consiglio comunale senza strappi e anche abbastanza noioso, soprattutto nella prima parte: una intera mattinata per discutere un ordine del giorno che si rivelerà alquanto inutile, che esprime “apprezzamento per l’operato di Greenpeace a livello internazionale” e invita l’Enel a rivedere la volontà di chiedere il risarcimento danni agli attivisti che nel 2009 (4 anni fa!) si resero protagonisti di un’azione dimostrativa presso la centrale di Cerano e oggi sono sotto processo. Il sindaco e la maggioranza di centrosinistra hanno chiesto e ottenuto la modifica dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Rossi e Fusco, che parlava invece di “solidarietà” agli attivisti.

Durante gli interventi, da segnalare l’intervento del sindaco Mimmo Consales che, chiamato in causa da Mauro D’Attis sul tema dello sviluppo del porto, ha bocciato senza remore l’operato del presidente dell’Autorità portuale Hercules Haralambides (“spesso assente anche se ben remunerato”) ribadendo di essere in attesa dell’incontro pubblico promesso dal greco.

Archiviata Greenpeace, solo in tarda mattinata il Consiglio ha potuto discutere di argomenti più attinenti i problemi dei cittadini: approvati il piano del commercio (gli ambulanti potranno stazionare per quattro ore nello stesso punto) e il bando start-up (locali comunali gratuiti per tre anni a nuove imprese create da under-35), così come l’ordine del giorno sulla conferma delle convenzioni con gli atenei di Bari e Lecce (a patto che reinvestano nel nostro capoluogo i proventi delle tasse pagate dagli studenti brindisini).

In chiusura di seduta, battibecco tra gli esponenti della maggioranza Salvatore Brigante (Pd) e Francesco Renna (indipendente). Il primo plaudeva al gesto dei tre consiglieri di minoranza D’Attis, Rossi e Guadalupi, che restando in aula avevano evitato che venisse a mancare il numero legale, e mentre li ringraziava criticava Renna che rientrava in aula dopo essersi assentato. L’ex repubblicano non l’ha presa proprio bene, ed è volata qualche parola di troppo.

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