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Approvato il bilancio 2013, ma c'è il decreto ingiuntivo della Multiservizi

Il consiglio comunale, con i soli voti della maggioranza, ha approvato il bilancio consuntivo d'esercizio 2013, con un margine di circa 7 ore rispetto al termine ultimo della mezzanotte. Il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti, che più di qualche perplessità aveva suscitato fra i consiglieri per l'ambiguità delle conclusioni, ha subito una modifica

BRINDISI – Il consiglio comunale, con i soli voti della maggioranza, ha approvato il bilancio consuntivo d’esercizio 2013, con un margine di circa 7 ore rispetto al termine ultimo della mezzanotte. Il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti, che più di qualche perplessità aveva suscitato fra i consiglieri per l’ambiguità delle conclusioni, ha subito una modifica che chiarisce il reale intendimento dell’organo di revisione (rappresentato durante la seduta dal presidente Vittorio Dell’Atti e da Massimo Mangiameli). L’unica condizione vincolante era quella relativa alla richiesta (alla quale l’amministrazione comunale si è adeguata) di vincolare la residua parte dell’avanzo di amministrazione non ancora vincolata.

La richiesta di approvare il bilancio 2013 di Multiservizi contestualmente a quello previsionale d’esercizio 2014 (entro il termine ultimo del prossimo 31 luglio) è stata invece derubricata, di concerto con lo stesso collegio, a invito rivolto al Comune. Non si può vincolare a un evento futuro, del resto, come fatto notare dal consigliere d’opposizione Oggiano, il parere su un rendiconto. Ma a proposito di Multiservizi, il contenzioso fra la partecipata e il Comune non si è chiuso con l’approvazione del rendiconto d’esercizio 2012 della partecipata. L’amministratore unico della società in house, l’avvocato Francesco Arigliano, anzi, ha dato mandato ai legali dell’azienda di procedere con un decreto ingiuntivo nei confronti del suo socio unico, Il sindaco Consales e in vicesindaco Marchionna-2il Comune appunto, rivendicando l’esigibilità delle fatture annullate dallo stesso Comune.

E non è escluso, a questo punto, che l’amministratore della Bms possa impugnare anche il verbale d’assemblea che ha accompagnato l’approvazione del bilancio. Tale questione ricadrà inevitabilmente su un altro contenzioso che si aprirà nei prossimi giorni: quello legato all’approvazione del bilancio consuntivo d’esercizio 2013 della Multiservizi, ancora una volta “viziato” da un disallineamento con il bilancio previsionale 2014 del Comune (la partecipata rivendica crediti con il Comune di poco superiori a un milione e 772mila euro, mentre i dirigenti comunali riconoscono un’esposizione debitoria con Bms pari a poco più di 571mila euro).

Si preannuncia un luglio caldo, dunque, sul fronte dei rapporti con la partecipata. Lo si desume anche dalle parole proferite dal sindaco, Mimmo Consales, poco prima dell’approvazione del rendiconto. “Sapevano tutti del decreto ingiuntivo – afferma il primo cittadino - ad eccezione dell’assessore al Bilancio e del sindaco di questa città, che ancora oggi non hanno un documento ufficiale in merito”. Ma il sindaco non si dice spaventato dagli effetti di tale procedimento. “Io devo dare conto di quello che mi dicono in miei dirigenti (a detta dei quali erano inesigibili crediti per 4 milioni di euro, sui 5 complessivi rivendicati dalla partecipata, ndr)”. “Se il giudice terzo dovesse decidere che aveva ragione la Bms, qualcuno pagherà di tasca propria. Qualcuno – insiste il primo cittadino – dovrà stabilire se abbiamo ragione noi o la Multiservizi. Perché o riconosciamo il deficit di bilancio, o paghiamo i decreti ingiuntivi: non c’è altra via se sapremo di aver sbagliato”. 

Prendendo spunto dal disallineamento con la Multiservizi, Consales coglie nuovamente la palla al balzo per attaccare i dirigenti comunali, già in altre I revisori dei conti, da sinistra il presidente del collegio, Vittorio Dell'Atti, e Massimo Mangiameli-2occasioni bersaglio delle sue invettive sul malfunzionamento della macchina amministrativa. “Ci troviamo di fronte – ammette il sindaco – a una sciatteria amministrativa. Sulla questione dei residui, era stato rivolto più volte l’invito dalla politica alla struttura tecnica a rivederli e tagliarli. Adesso metto anche io nero su bianco le anomalie che si registrano in più di qualche settore di una macchina amministrativa che si presenta farraginosa, la cui azione diventa incomprensibile per come si manifesta in alcuni problemi”.

E viene quindi rilanciata la volontà di modificare gli assetti degli uffici comunali. “In questo Comune – dichiara il sindaco – è difficile spostare anche solo una unità di lavoro. Da due anni provo a scardinare questa muraglia di cemento armato, ma la strada è ancora lunga e tortuosa”.   Tornando poi sulla questione Multiservizi, Consales, ancora una volta, si esprime in maniera diretta. “La Multiservizi – afferma il primo cittadino – si è trasformata in un carrozzone a disposizione della più brutta immagine della politica, al cui interno ciascuno ha marciato con assunzioni e commesse in subappalto”. “Ne è nata  - prosegue Consales - una società ingovernabile. Un mostro che ha preso forza anche grazie al comportamento della struttura comunale”. 

Il sindaco preannuncia inoltre che in settimana si svolgerà un confronto fra tutti dirigenti comunali coinvolti e i responsabili della partecipata, in presenza di un verbalizzante. “Il problema – tuona Consales – non sono tanto le necessità della Bms sulla base delle quali produrre un piano industriale, quanto piuttosto le esigenze del Comune che la Multiservizi può soddisfare”. Tale contenzioso si è trasformato in terreno di scontro politico con l’opposizione. 

Mauro D’Attis, leader del centrodestra, ha approfittato infatti dell’occasione per tracciare un bilancio politico, oltre che economico, sull’operato Gli assessori Lomartire e Ingrosso-2dell’esecutivo nel 2013. Il suo giudizio è ovviamente impietoso. D’Attis attacca l’esecutivo su più fronti: lo shuttle di collegamento fra la rete ferroviaria e l’aeroporto (“progetto trasformato a semplice riqualificazione di piste ciclabili”); l’ordinanza con cui era stato vietato l’ingresso dei circhi con animali in città; gli “svariati annunci sul Pug fatti nel 2013”; le ordinanza sui rifiuti; “le tre giunte che si sono succedute in un anno e mezzo”; il sostegno della candidatura di Lecce a capitale europea della cultura, oltre che l’asservimento a Bari (sempre attenendosi alle accuse mosse da D’Attis) in materia di politiche portuali; i “concorsi beffa” per dirigenti”; la questione palazzetto; i consigli comunali monotematici sull’energia; la gestione della questione rifiuti, di Brindisi Città europea dello sport e dei ticket per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali. 

La bagarre politica, c’è da scommetterlo, infiammerà anche l’approvazione del bilancio previsionale: altro banco di prova per un esecutivo che si appresta ad essere nuovamente stravolto. La giunta tecnica (o pseudo tale) ha infatti i giorni contati. Le deleghe verranno ridistribuite fra i vari esponenti delle forze di centro-sinistra: Cosimo D’Angelo e Giuseppe De Maria per i centristi; il sindacalista Cosimo La Guercia per il gruppo di Pagliara, Ferrari e Sergi; il ripescato Giampaolo D’Onofrio per Impegno sociale; Antonio Monetti per il Pd. Verranno riconfermati, con ogni probabilità, l’assessore all’Urbanistica, Pasquale Luperti, l’assessore al Bilancio, Carmela Lomartire, il vicesindaco, Giuseppe Marchionna, e, a sorpresa, il non più dimissionario Antonio Ingrosso (in quota Api) che manterrà la delega allo Sport. (Le foto sono di Gianni Di Campi)

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