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Sabato, 20 Aprile 2024
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Garante, Sel in visita al carcere

BRINDISI - Visita conoscitiva al Carcere di Brindisi da parte dei consiglieri Antonio Matarrelli (Sel), Giovanni Brigante (Puglia per Vendola) e il neo-responsabile regionale per la sanità di Sel, Franco Colizzi.

BRINDISI - Visita conoscitiva al Carcere di Brindisi da parte dei consiglieri Antonio Matarrelli (Sel), Giovanni Brigante (Puglia per Vendola) e il neo-responsabile regionale per la sanità di Sel, Franco Colizzi.

I tre esponenti di Sel hanno visitato ieri la Casa Circondariale di Brindisi. Tale iniziativa conoscitiva precede  il dibattito che martedì prossimo si svolgerà in Consiglio Regionale per istituire il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Si tratta di una figura, il cui profilo è quello di un difensore civico delle persone ristrette in carcere, che ancora non esiste a livello nazionale e che è stata istituita solo in alcune Regioni, in alcune Province e in pochi Comuni d’Italia.

Il Garante verrà scelto all’interno di una qualificata terna  e avrà funzioni e prerogative diverse da quelle degli organi di ispezione amministrativa interna e della magistratura di sorveglianza.  I garanti possono effettuare colloqui con i detenuti e visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione, possono ricevere segnalazioni sul mancato rispetto della normativa penitenziaria e sui diritti dei detenuti eventualmente violati, possono chiedere chiarimenti all’autorità competente, possono sollecitare adempimenti e promuovere azioni per garantire la piena dignità umana dei ristretti.

Accompagnati dalla direttrice della struttura carceraria, la dottoressa Fiorentino, e dagli operatori di polizia penitenziaria, i rappresentanti di Sel hanno reso evidente il positivo lavoro svolto dalle autorità per ristrutturare buona parte dell’immobile, che ha ormai più di un secolo sulle spalle, e per rendere più adeguate le condizioni di spazio e di servizi nelle celle (bagni, docce, cucinini, aerazione e luminosità).

Tuttavia, è emerso anche nel corso del sopralluogo, persistono condizioni di sovraffollamento e l’assistenza sanitaria conserva delle criticità che vanno dal precariato dei due infermieri storici alla carenza di attrezzature diagnostiche ed odontoiatriche alla crescita delle patologie psichiatriche che richiede un vero e proprio servizio strutturato (e non solo l’attuale convenzionamento di uno psichiatra per venti ore mensili, integrate da tre ore settimanali di un altro psichiatra del Dipartimento di salute mentale).  Il senso della drammaticità dell’esperienza carceraria è segnalato dal fatto che il rischio suicidario nelle carceri italiane è di venti volte superiore a quello della popolazione libera (e peraltro gli stessi operatori carcerari corrono un rischio suicidario doppio rispetto a chi lavora fuori).

“I colloqui con molti detenuti - spiegano Brigante, Materrelli e Colizzi - hanno sottolineato soprattutto le grandi necessità di relazione umana, di attività sociali, culturali, sportive e formative rimaste senza risposta. Il cappellano, don Giovanni Fabiano, ci ha parlato dei bisogni più intimi e delle angustie interiori delle persone detenute.  Come rispondere, in un carcere ubicato dentro la città e privo di spazi reali agibili, alle necessità di attività fisica, ai bisogni di incontro affettivo con coniugi e figli, ai bisogni di recupero scolastico e di formazione professionale che riguardano mediamente quasi duecento persone ( di cui una trentina stranieri)? Nell’anno delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, ricordiamoci  di essere stati la prima nazione al mondo che ha abolito la pena di morte e di essere la patria di Cesare Beccaria e del suo diritto mite. Questa eredità va onorata ripensando il senso delle pene, per offrire davvero, a chi deve scontarle, possibilità di rieducazione e di crescita umana”.

Quindi gli obiettivi: “Occorre continuare ad investire in iniziative di umanizzazione della pena all’interno dell’istituto attuale, ma è giunta l’ora di pensare a un nuovo istituto, ubicato all’esterno del centro abitato, concepito modernamente, con tutti gli spazi necessari per sviluppare relazioni positive che interrompano la catena del male. Sinistra Ecologia e Libertà intende impegnarsi su tali obiettivi, operando nel dialogo e nella collaborazione con tutti coloro che hanno a cuore una società più civile ed umana”.

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