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“Basta con perfomance altrove, la linea del Pd in giunta si decide nel partito”

La commissaria Sandra Antonica: “Ripartiamo da noi e dagli incontri faccia a faccia: Brindisi senza sedi e tessere nuove per il 2015”. Opposizione all’attacco, D’Attis: “Gran pasticcio al Comune. La questione rifiuti segnalata all’Agenzia nazionale anticorruzione”

BRINDISI – “Chiedo e mi chiedo se il Pd di Brindisi sia un partito, visto che non c’è una sede cittadina e che non ci sono tessere nuove per il 2015. Se manca la base, se l’organizzazione difetta, l’appartenenza non può esserci e allora ripartiamo da qui: da una stanza per gli incontri, da un’assemblea pubblica anche in vista dei nuovi tesseramenti e soprattutto fermiamoci con le performance sui giornali e confrontiamoci sulla linea politica nella giunta Consales che va decisa insieme nella sede del partito”.

Il commissario. Il primo giorno a Brindisi del neo commissario cittadino del Partito democratico, Sandra Antonica, è stato un turbinio di incontri e di telefonate per riorganizzare la vita interna del Pd partendo dall’ascolto di alcuni dei protagonisti degli episodi consumati nell’ultimo periodo, sino alle dimissioni del segretario cittadino, Antonio Elefante.

La Antonica è arrivata nel capoluogo di buon mattino e ha incontrato il segretario provinciale, Maurizio Bruno, che ha firmato l’atto di nomina scegliendo, d’intesa con quello regionale Michele Emiliano, l’ex sindaco di Galatina come commissario, e subito dopo lo stesso Elefante.

Proseguirà con l’ascolto degli altri del Pd la settimana prossima, probabilmente martedì. Il calendario sarà stabilito d’accordo con i diretti interessati. Al momento l’unica certezza è costituita dalla sede del Pd cittadino, ricavata in una stanza dell’appartamento di via Osanna, che ospita da decenni gli organismi provinciali, già sede della Federazione del Pci.

“Ho chiesto e ottenuto in tal senso la massima disponibilità da Bruno, per cui ci vedremo qui almeno per le prossime due settimane, in attesa di verificare se ci siano o meno le condizioni per prendere in affitto un locale per la segreteria cittadina”, dice Antonica. “Secondo voi è un partito il Pd che a Brindisi non ha neppure un luogo per gli incontri e che non ha prodotto neanche una tessera per l’anno in corso? Domanda retorica, certo, ma su cui riflettere perché i luoghi della politica sono importanti, per simbolo, per sostanza, per quell’appartenenza che mi sembra sia stata persa nel corso del tempo e che sono convinta tornerà presto”. 

In che modo? “Intanto aprendo il confronto all’interno del Partito democratico e non altro, per cui dico basta a performance giornalistiche che spesso e volentieri offrono uno spettacolo indegno che non giova per niente né al partito, né agli stessi autori”, sottolinea il commissario cittadino.

“Mi auguro che da oggi in poi, avendo una sede, il confronto ci sia e che nel luogo del Pd venga decisa la nostra linea nella giunta del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales. Piaccia o non piaccia è quello che intendo fare avendo l’onore e il privilegio di reggere temporaneamente le sorti del Pd, proprio perché è necessario ripristinare l’appartenenza. Per lo stesso motivo, a breve, intendo organizzare e convocare un’assemblea cittadina, ovviamente pubblica, per recuperare la distanza con la gente e avviare la campagna per il tesseramento”.

Per qualcuno però il commissariamento è stato lampo: così lo ha definito Salvatore Brigante, capogruppo del Pd, autore della proposta di composizione di un direttorio a cinque, votato nell’ultima riunione del direttivo. “E’ un commissariamento politico”, chiarisce subito Antonica. “Se c’è qualcuno che ritiene che la decisione non sia conforme allo Statuto, può legittimamente ricorrere alla Commissione di garanzia nazionale. Per me l’articolo da tenere a mente è il 19 della Costituzione, secondo cui i partiti svolgono la funzione di intermediazione tra le istituzioni e cittadini”.

“Quanto poi alle segreterie in scadenza che per questo sarebbero delegittimate, tengo a precisare che dal nazionale è stato chiesto di spostare i congressi per le elezioni in modo tale da avere nuove regole, condivise perché frutto del lavoro in assemblea, per cui c’è stato solo un rinvio dal 29 ottobre al 13 marzo. Al voto si andrà”

L'ex vicesindaco Mauro D'AttisMauro D’Attis. Dall’altra parte, i “nemici” di centrodestra, assistono, commentano e sicuramente gongolano pure. E di azioni concrete? “Prosegue la raccolta di firme per sfiduciare il sindaco e la sua giunta perché questa amministrazione è completamente assente e ferma”, sostiene il capogruppo di Forza Italia, Mauro D’Attis. Le firme raccolte su carta sono poco più di mille, la strada della petizione on line è stata abbandonata per non correre il rischio di inciampare nei pericoli della rete e in successive contestazioni sull’identità dei sottoscrittori.

“Contiamo di portare tutto in Consiglio, dove non abbiamo i numeri per sfiduciare la maggioranza di centrosinistra: purtroppo il Pd resta sostenuto dalle sigle di centro, l’uno e gli altri responsabili di un pasticcio sin dall’origine”, prosegue.

“Il sindaco, a mio avviso, ha sbagliato tutti gli ingredienti e questo è il risultato finale: mi auguro che questa amministrazione arrivi presto a conclusione e credo che il mio sentimento sia condiviso da più di qualcuno, per cui l’unico eroe della maggioranza sarà colui il quale si renda per primo conto che il centrosinistra è arrivato al capolinea. Non è stato fatto niente, ma la colpa è sempre di altri: o è mia che sono stato vice sindaco nella passata giunta di centrodestra oppure è di alcune testate giornalistiche che fanno il loro dovere di informazione”.

“Sono quattro anni che aspettiamo di avere notizie sul Piano urbanistico generale e non abbiamo ancora visto nulla in Commissione, per questo le dichiarazioni del professore Giorgio Goggi ci costringono ad un ulteriore approfondimento con ennesima richiesta di documentazione visto che dal Documento programmatico preliminare in poi non c’è stata alcuna comunicazione”.

“Quel che poco che è stato fatto, non ha portato risultati positivi, basti pensare alla questione rifiuti e all’appalto per la raccolta: poiché restiamo convinti che il capitolato non sia rispettato in ogni suo punto e che non ci sia stato il dovuto controllo, abbiamo deciso di procedere con una segnalazione all’Anac, l’Agenzia nazionale anticorruzione a cui abbiamo scritto chiedendo spiegazioni”, anticipa D’Attis che sul caso Pd, da leggere come commissariamento e prima ancora come dimissioni del segretario cittadino preferisce non commentare.

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