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Brigante. "Rischio voto di scambio"

BRINDISI – C'erano una volta (fino alle precedenti elezioni), i pacchi di pasta e di farina, le buste della spesa con vivande di ogni tipo, i buoni benzina, le tessere telefoniche, una promessa di lavoro da barattare un voto ed ambire ad un posto al sole in consiglio comunale. Quest'anno il registro sembra cambiato in parte, ma non per ciò che attiene la pratica proibita dalla legge, quanto per le contropartite offerte. A lanciare l'allarme su questo fenomeno è stato stamattina il candidato sindaco de “La Puglia per Vendola” e “Sviluppo e Lavoro”, Giovanni Brigante, che si è rivolto al prefetto Nicola Prete affinché vigili sul problema che gli è stato da più parti segnalato.

BRINDISI – C'erano una volta (fino alle precedenti elezioni), i pacchi di pasta e di farina, le buste della spesa con vivande di ogni tipo, i buoni benzina, le tessere telefoniche, una promessa di lavoro da barattare un voto ed ambire ad un posto al sole in consiglio comunale. Quest'anno il registro sembra cambiato in parte, ma non per ciò che attiene la pratica proibita dalla legge, quanto per le contropartite offerte. A lanciare l'allarme su questo fenomeno è stato stamattina il candidato sindaco de “La Puglia per Vendola” e “Sviluppo e Lavoro”, Giovanni Brigante, che si è rivolto al prefetto Nicola Prete affinché vigili sul problema che gli è stato da più parti segnalato.

Voci, soltanto voci al momento in attesa di riscontri, ma sono tante le segnalazioni che si moltiplicano proprio sotto le elezioni e che magari passano anche non troppo velatamente  anche sui social network. L'aspirante sindaco Giovanni Brigante a questo gioco non ci sta e si è recato in prefettura accompagnato dall'avvocato Gabriella Dell'Aquila, in qualità di legale di fiducia, per riferire di quanto è venuto  a conoscenza: “Persino di buoni pasto alle parrocchie”. Brigante non fa nomi alla stampa ma denuncia il suo disappunto contro questa pratica: “Sono preoccupato perchè è un atto meschino. Quando si cavalca la disperazione della gente e si offrono soldi, ma anche buoni pasto, si lede la dignità della persona perchè giocano con i suoi bisogni”.

Tra le richieste al prefetto c'è anche quella di vigilare su alcune vicende e su alcune persone, soprattutto per  impedire che qualcuno, nei seggi, domenica e lunedì possa influenzare il voto della gente, con atteggiamenti poco civili. Si tratta di quanti di solito presidiano i seggi impedendo che la gente possa esprimere liberamente il proprio voto.  Elezioni che vai, voto di scambio che trovi? Quest'anno, rispetto alla precedente tornata, tra le contropartite offerte in cambio di un voto ci sarebbero: il sempre ed inossidabile posto di lavoro (visti i tempi che corrono anche un contratto a termine di dieci giorni può andare bene); i sempreverdi  buoni benzina; le visite mediche con annesse analisi gratuite; i buoni pasto alle parrocchie per la gente che ne ha bisogno, tutto questo in cambio di una crocetta sulla scheda elettorale.

Ci sarebbe anche chi taglia corto e non rinuncia all'immancabile vil denaro. Su questo ultimo fronte le opzioni ricordano quasi il metodo del marketing multilivello o quello delle offerte dei pacchetti tv: 100 euro per il proprio voto, 50 se porti un amico. “Alla faccia del caciocavallo”.

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