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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Francavilla Fontana

Vitali dice addio a Berlusconi dopo 25 anni: “Cambiamo con Toti”

Il senatore di Francavilla lascia Fi e aderisce al partito del governatore ligure: “Nessun salto della quaglia. Il cavaliere, pressato dai soliti noti, è tornato sui suoi passi”

FRANCAVILLA FONTANA – Venticinque anni di feeling politico con Silvio Berlusconi, sotto la bandiera di Forza Italia. Ora il divorzio ufficiale: il senatore Luigi Vitali ha ufficialmente aderito a Cambiamo!, il nuovo partito tenuto a battesimo assieme a Giovanni Toti, il governatore della Liguria, con il quale intende proseguire nel cammino, dopo aver salvato solo il rapporto personale con il cavaliere, nonostante il naufragio delle nozze d’argento.

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La cena ad Arcore e l’azzeramento

Non c’è più condizionale da usare, ma è arrivato il tempo dell’indicativo presente per raccontare la fine dell’intesa tra il parlamentare di Francavilla Fontana e Berlusconi, in seguito al confronto andato avanti per tutta l’estate, nella speranza (quella del senatore) di vedere un cambiamento. Che, evidentemente, non c’è stato. Non ha sortito l’effetto sperato il confronto tra i due, a cena, nella residenza di Arcore, il 21 giugno scorso, reso pubblico dallo stesso Vitali sulla sua pagina Facebook: “Primo giorno d’estate e mio onomastico. E ti arriva il regalo che non ti aspetti: metti una cena con il presidente”, scrisse.

In quella sede Vitali chiese il congelamento dei vertici del partito in Puglia, allo scopo  di dare maggiore incisività all’azione di Forza Italia sul territorio, risultata lontana dalle realtà, stando al calo di consensi in occasione delle ultime elezioni.

Lo status quo

Ma la fase di stand-by, con la nomina dei due commissari Giovanni Toti e Mara Carfagna, non è durata a lungo perché tutto è tornato così com’era in Puglia. Status quo che per nulla è piaciuto a Vitali, rimasto critico rispetto alla guida del partito in terra di Puglia, affidata all’onorevole Mauro D’Attis, di Brindisi, in qualità di coordinatore regionale. Situazione indigesta, negazione del cambiamento sperato. Risultato: Vitali si è allontanato politicamente da Berlusconi, sino ad avvicinarsi a Toti, scoprendo di non essere il solo a provare insofferenza.

Il nuovo partito

Il dialogo fra i due è andato avanti giorno dopo giorno sino a dar vita al nuovo soggetto politico, chiamato (non a caso) Cambiamo! (seguito dal punto esclamativo). L’atto costitutivo è stato firmato ieri a Roma, a Palazzo Grassi, con l’intento di avere una nuova classe dirigente, costituita sul merito, per diventare la terza gamba del centrodestra a trazione leghista. Vitali c’era, ovviamente.

Nessun tradimento

Avendo Vitali aderito a Cambiamo!, per chi è rimasto nella fila di Forza Italia, il senatore è reo di un tradimento. Accusa rispedita al mittente, già dalla fine del mese di agosto, quando si riconcorrevano i rumors sulla sua adesione.

“Continuo a vedere (e leggere) alcuni sedicenti forzisti che ci bollano di ingratitudine e di tradimento per derubricare un reale problema che avevamo posto: la nave stava affondando e non poteva continuare ad essere guidata da chi l’aveva portata sulle secche”, ripete Vitali. “Volevamo essere un contributo al Presidente Berlusconi, la cui leadership nessuno aveva mai messo in discussione, e non un problema”.

  “A differenza di chi, in pubblico si dichiara berlusconiano doc, salvo dire tutt’altro nei conciliaboli, l’abbiamo fatto lealmente ed a viso aperto. Il presidente Berlusconi, che a differenza dei suoi consiglieri, non ha mai avuto paura di confrontarsi con chicchessia, prima ha aperto al cambiamento metodologico poi, pressato dai soliti noti, è tornato sui suoi passi”, sostiene il senatore. “Abbiamo preso atto di questo e di un’espulsione a mezzo stampa fatta da chi non ne aveva titolo. In silenzio e soprattutto senza “salti di quaglia” abbiamo scelto la strada più difficile per rispetto delle nostre idee e dei nostri elettori. Punto”.

Il rapporto con Berlusconi

Quanto al suo, personale, rapporto con Berlusconi, Vitali dice: “Silvio Berlusconi resta un grande statista, una persona che ci ha dato molto ed alla quale abbiamo dato quello che potevamo, per me un amico sincero e leale. A lui diciamo, una volta e per tutte, che non siamo noi il suo problema. Che non siamo né ingrati, né traditori, ma probabilmente i traditi se non da lui dal sistema che ha assunto il potere in Forza Italia”.

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Il futuro nel Brindisino

“Ci auguriamo da domani che i sedicenti forzisti doc inizino con chiarezza a combattere(politicamente) contro la sinistra ed i grillini e non si preoccupino del nostro futuro ma pensino ad individuarne uno per loro”. Nessun cenno a D’Attis, collega in Parlamento. E nessuna dichiarazione dello stesso deputato di Brindisi il quale, sin dall’inizio, era rimasto in silenzio sul “caso Vitali-Toti,” continuando a lavorare tra Roma e la sua città.

Cosa succederà ora? Quale sarà lo scenario futuro interno a Forza Italia, a queste latitudini? Dopo l’espulsione decisa dal coordinamento di presidenza di Forza Italia, con riferimento ai simpatizzanti di Cambiamo!, la situazione è in divenire. Work in progress, si sente dire. Ragionevolmente si può ipotizzare che l’adesione di Vitali abbia un effetto domino nella zona di Francavilla Fontana (quella del senatore), anche tenuto conto dell’ottimo rapporto personale con Antonio Andrisano, già coordinatore provinciale degli azzurri, attuale capogruppo nel Consiglio comunale della Città degli Imperiali. Va precisato che ad oggi non ci cono comunicazioni sulla posizione di Andrisano, ma continua a sentirsi l’eco del post su Fb dell’avvocato: “Con il senatore Vitali abbiamo attraversato, assieme a un gruppo di amici, il deserto ma alla fine abbiamo ottenuto il riconoscimento di un duro lavoro, svolto nell’interesse del partito del centrodestra unito. Qualcuno aveva cercato di seppellirci ma, evidentemente non sapeva che noi due siamo semi e come tali tendiamo a germogliare”. A Brindisi, D’Attis viaggia all’unisono con il coordinamento cittadino che resta affidato a Ernestina Sicilia.


 

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