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Brindisi migliorata, costa ancora stuprata

BRINDISI - Capanne-bar, water abbandonati, il lido del carabiniere che diventa "base logistica”, i sacchi abbandonati nella vecchia piscina della Marina, e perfino il gestore di un lido che recinta il mare. Lungo la litoranea se ne vedono ancora di tutti i colori.

BRINDISI - La città è migliorata, si è fatta bella, e i cittadini ne vanno giustamente fieri (salvo quelli che continuano a pensare di vivere in una discarica…) ma è incredibile come il processo di cambiamento attuato nel capoluogo non si sia ancora trasferito lungo la costa, dove si continua ad assistere a casi quanto meno imbarazzanti, alcuni dei quali testimoniati dalle fotografie che corredano questo articolo.

Per esempio, vogliamo parlare delle capanne sorte questa estate lungo il litorale? C’è chi vende panini e patatine e chi qualche gelato, ma nessuno si preoccupa del decoro dei luoghi (già stuprati da decenni di incuria). E dunque ecco comparire teloni, cannette, furgoncini, tavolini e sedie di ogni colore. L’ex vicesindaco Paola Baldassarre sarà anche “pittoresca” nel suo modo di parlare e di argomentare, ma su una cosa non ha torto: per molti brindisini il gusto del bello è ancora di là da venire, e non si capisce per quale motivo il regolamento che impone il rispetto di determinati canoni per gazebo e tavolini piazzati in centro non debba valere anche per le attività, ambulanti e non, sulla litoranea.

E che dire delle zone militari che ancora continuano a inibire lunghi tratti di litorale: la ex spiaggia della Marina Militare, decaduta e mai messa in sicurezza, resta così come è. Poco più avanti c’è la ex piscina con annessa pineta, che la Marina l’anno scorso ha dotato di un recinto nuovo di zecca e quest’anno ha ripulito, salvo abbandonare sul posto i sacchi di rifiuti, in attesa che un giorno qualcuno li raccolga. Intanto i cani randagi fanno la guardia.

E che dire del cartello comparso sul recinto della spiaggia dei Carabinieri, divenuta come per incanto Base logistica. Per la logistica di cosa non è dato sapere: potrebbe trattarsi di mezzi navali, o molto più probabilmente di teglie di riso patate e cozze e pasta al forno, le uniche merci che ci risultano stoccate nello stabilimento balneare.

L’Arma è dotata di buon senso, sarebbe bello si recuperasse anche un po’ di buon gusto. Togliere quei cartelli sarebbe già un grande passo avanti verso la normalità. Se poi scomparissero quei ridicoli cartelli di “sorveglianza armata” che infestano tutti i lidi delle forze dell’ordine e le zone ancora in mano alla Marina militare, l’umanità (almeno quella brindisina) compirebbe davvero un importante passo avanti.

Ma la nostra passeggiata ha riservato altre sorprese: proprio di fronte al Booba Beach, seminascosto dalla vegetazione, potete ammirare un water abbandonato. Se vi spostate di qualche centinaio di metri, arriverete a Punta Penne, dove il Comune ha iniziato il piano di bonifica: la zona, parzialmente recintata a luglio, tra poco diventerà un cantiere, ma il cartello posto al suo ingresso non indica la data di inizio dei lavori. Figuriamoci quella del fine lavori.

Ma la chicca finale dell’estate l’ha regalata il proprietario di un lido ad Apani, che ha deciso di recintare uno specchio di mare con una staccionata in stile Western. A cosa serva non si capisce bene, probabilmente ad evitare lo spiaggiamento di delfini e balene. Questa sì che è una bella domanda da porre all’imprenditore, che pure si era messo in vista negli ani scorsi per aver dato alla città un lido moderno e diverso.

Evidentemente il buon gusto ed il buon senso sono risorse che devono essere curate con costanza, perché altrimenti si rischia di scivolare. All’indietro.

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