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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ceglie, guerra pure al cimitero. Artigiano si difende: "Mai stato raccomandato"

CEGLIE MESSAPICA - Il braccio di ferro fra maggioranza e opposizione finisce al cimitero, letteralmente, e in un gran daffare per la magistratura. Corte dei conti innanzitutto. Prova di forza nella quale rischiano di finire stritolati, ancora una volta, i cittadini. Come l’imprenditore Oronzo Palmisano che chiamato in causa fra le righe, ma non troppo, della contesa, scrive per rigettare ogni illazione, se non accusa. Ma procediamo per ordine.

CEGLIE MESSAPICA - Il braccio di ferro fra maggioranza e opposizione finisce al cimitero, letteralmente, e in un gran daffare per la magistratura. Corte dei conti innanzitutto. Prova di forza nella quale rischiano di finire stritolati, ancora una volta, i cittadini. Come l’imprenditore Oronzo Palmisano che chiamato in causa fra le righe, ma non troppo, della contesa, scrive per rigettare ogni illazione, se non accusa. Ma procediamo per ordine.

Il progetto e le contestazioni del centrosinistra. L’oggetto del contendere stavolta è il progetto presentato nel 2009, dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco uscente Pietro Federico, di centrosinistra, per  la realizzazione di circa 100 cappelle private , il rifacimento dei vecchi colombari, la realizzazione di un monumento ai defunti, l’ampliamento dei parcheggi e della viabilità di servizio,oltre  alla realizzazione dell’ossario comune e delle cellette ossario. “Sono circa 180 le domande giacenti da quasi  un anno presso gli uffici comunali”, attaccano i consiglieri Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e Nicola Trinchera in un volantino diffuso in tutta la città, “nonostante siano trascorsi i 90 giorni previsti dal bando, la nuova amministrazione comunale  ancora oggi senza alcuna spiegazione non ha ancora provveduto ad esaminare le domande, a stilare la relativa graduatoria e quindi ad assegnare i lotti e le cappelle”.

Paralisi ingiustificata, dice l’opposizione, dato che sembrano essere ormai esauriti da qualche mese “i posti per i colombari, si procede alle riesumazioni giornaliere a volte anche all’insaputa dei parenti, con il rischio di riseppellire le salme nella nuda terra”. Uno scenario inquietante. Per i poveri defunti, i parenti, ma anche i lavoratori, che tornano ad essere oggetto della contesa dopo la querelle sulla privatizzazione del servizio di trasporto urbano.

“Dal primo gennaio di quest’anno – avverte il centrosinistra - i lavoratori socialmente utili che operano nel cimitero non riceveranno più l’ integrazione oraria, anzi un assessore ha comunicato loro che  l’anno nuovo potrebbero essere trasferiti, vista la volontà di affidare la gestione del cimitero ad una ditta privata”. Voci di corridoio, che valgono quel che valgono, ma l’opposizione paventa lo stesso l’ipotesi che la maggioranza affidi la gestione del servizio ai privati, anche in questo caso, aggiungendo “magari a qualche amico”. “Sarebbe davvero una scelta scellerata che non trova nessuna giustificazione amministrativa e finanziaria, ma forse solo clientelare”, intimando infine “giù le mani dal cimitero”.

La replica e il contrattacco della maggioranza. Se l’opposizione parla con il doveroso condizionale, la maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Luigi Caroli replica con i modi della certezza, scoperchiando presunte illegittimità in seno alla gestione dello stesso servizio da parte dei predecessori:Per essere chiari, mentre tale appalto assegnato nel 2006 prevedeva tali attività per un numero di 468 lapidi, impegno ultimato nel 2009, gli uffici comunali hanno liquidato alla ditta appaltatrice, in assenza di un qualsiasi ordine e con un bando definitivamente scaduto, ulteriori somme per 8.235,36 euro il 9 dicembre 2009, 7.512,96 euro il 9 aprile 2010 a cui si aggiunge la fattura contestata e non pagata da questa amministrazione di 9.680,16 euro. Inoltre la ditta appaltatrice nel caso di accessorio fornito dai cittadini avrebbe dovuto consegnare agli stessi l'accessorio previsto e non più installato, oltre al montaggio degli stessi senza nulla a pretendere. Di tutto ciò non vi è nella documentazione comunale alcun riscontro, questioni che verrà chiarita nelle sedi competenti”.

A questo punto, a conti fatti, il centrodestra ribalta e rispedisce al mittente l’accusa di clientelismo: “nel passato potevano fare gli autisti solo tre persone a dispetto di centinaia di altri cittadini, così poteva fare il marmista appaltatore solo un cittadino a dispetto di tutti gli operatori del settore”, e conclude: “Ancora una volta le iniziative intraprese dalla giunta Caroli tendenti alla buona amministrazione e a sanare evidenti profili di illegittimità degli atti prodotti dalla precedente amministrazione di centrosinistra e dai responsabili degli uffici nello scorso quinquennio provocano la reazione isterica dei vecchi amministratori a cui evidentemente vengono estirpati i piccoli orticelli clientelari”.

“Favoritismi? Ma se ancora sono in credito”. Mantenendo perfetta equidistanza dalle due posizioni, l’imprenditore chiamato in causa dal centrodestra, Oronzo Palmisano, assistito dal legale Danilo Cito, replica con garbo: “Mai la ditta che rappresentato è stata favorita dall’amministrazione del sindaco Pietro Federico. I lavori eseguiti presso il cimitero sono stati effettuati tutti a regola d’arte, nella massima trasparenza, alla luce del sole ed in virtù dell’aggiudicazione di un appalto pubblico, sotto gli occhi degli attuali amministratori di maggioranza, ex consiglieri di opposizione. Le fatture per le quali ho chiesto il pagamento si riferiscono a lavori documentati ed effettivamente eseguiti dalla Pal Marmi Srl in favore dell’ente comunale”.

Respinte al mittente anche le accuse di aver esercitato una sorta di monopolio, dato che contemporaneamente alla sua azienda “svolgono tutt’ora i lavori in questione al Colombaio Cimiteriale diverse ditte”. L’imprenditore sottolinea, infine, che “nessun socio della Pal marmi Srl ha tessere politiche né del Partito comunista né d’altri schieramenti”, vero piuttosto che “un dipendente che è persona di famiglia dei titolari della società, fu candidato al consiglio comunale alle ultime elezioni in una formazione civica alternativa ed opposta sia a quella attuale, che alla precedente amministrazione”.

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