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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Centrale a carbone: la posizione di M5S. Welfare: il programma di Leu

Gli interventi di Patty L’Abbate, candidata al Senato per il M5s, e Rosanna Cavallo, candidata al Senato per Leu

Patty L’Abbate, candidata al Senato Puglia 4 (Monopoli-Brindisi) per il Movimento 5 Stelle, interviene sulla questione riguardante la conversione delle centrali a carbone, Rosanna Cavallo, candidata al senato Collegio Plurinominale Puglia 2 per Liberi e Uguali, espone la sua visione del welfare. Con l’avvicinarsi del 4 marzo, i candidati alla Camera e al Senato espongono i programmi dei loro schieramenti. 

Patty L’Abbate, Movimento 5 stelle

In ogni comune che ho visitato ho raccolto, purtroppo, una serie di lamentele su problematiche ambientali. A Casamassima impianti di depurazione sottodimensionati che scaricano in falda, e con l’unico rimedio proposto dall’attuale amministrazione di scaricare nella storica lama adiacente. A Gioia del Colle inceneritori di nuova generazione che non rispettano le norme, la distanza dalle abitazioni, e sono autorizzati a trattare oltre ai rifiuti urbani i rifiuti speciali: insomma progettati per il business dei rifiuti, per farli arrivare da altre regioni, contamineranno l’aria con emissioni di anidride carbonica, biossido di azoto ecc.  Per non parlare, purtroppo, di Brindisi, dove fra le antiche mura Messapiche, le torri Angioine, il Castello Normanno, persiste la vecchia brutta storia delle ceneri della centrale a carbone, finite nei cementifici come additivante, o sparse sui campi di carciofi o di angurie. 

Questa magnifica città è da anni sotto il dominio di politiche sbagliate, di investimenti in grandi opere industriali che non hanno portato occupazione ai brindisini ma solo danni alla loro salute. Il suolo è inquinato e impoverito, la “vocazione turistica” è deceduta, la città è sepolta sotto una coltre di particolato, e poi ci sono i fanghi tossici del petrolchimico a Micorosa. A Modugno c’è l’inceneritore che brucia di tutto, ci sono state smaltite le mucche pazze di tutta Italia. Risanare è possibile, recuperare, bonificare, riconvertire, bisogna solo volerlo. La Comunità Europea consiglia di adottare una strategia di Economia Circolare capace di rigenerarsi da sola, in cui il rifiuto è ridotto al minimo e l’eco-innovazione migliora i processi produttivi in modo sostenibile, valutando i punti critici e risanando dove è necessario. L’Economia Circolare è inserita nel programma più ampio della Greeneconomy, uno dei 20 punti del programma del nostro movimento, in cui proponiamo 50 miliardi di investimenti nei settori strategici, come ad esempio la bonifica del territorio, la gestione integrata dei rifiuti con la raccolta differenziata, il riciclo, l’eco-design, l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica. 

Tutto questo porterebbe alla creazione di 200mila posti di lavoro nell’economia del riciclo, 17mila nuovi posti per ogni miliardo di euro investito in energia rinnovabile. Un altro punto del nostro programma  preme sull’uscita dal consumo di combustibili fossili nel 2050, è impellente quindi la necessità di adottare dei piani decennali per effettuare la riconversione delle centrali al carbone e a petrolio, salvaguardando l’occupazione in primis, restituendo al territorio la sua bellezza, una sana economia fatta di turismo sostenibile, prodotti tipici agroalimentari, e piccole e medie imprese che conservano la tradizione e la storia della nostra terra. Il fine ultimo è migliorare la qualità della vita dei cittadini, restituire dignità all’individuo con un lavoro che non nuoccia alla sua salute, e permettere a molti giovani di costruire il proprio futuro qui, dove sono nati.

Rosanna Cavallo, Liberi e uguali

Ho partecipato insieme a Liberi e Uguali , giovedì 15 Febbraio all’iniziativa di BBC “Abitiamo sotto lo stesso cielo”, al dibattito Oltre la crisi, prospettive del welfare locale, tenuto dal Dott. Piero D’Argento esperto in politiche di Welfare, nel corso del quale sono emersi  spunti di riflessioni importanti sul welfare State e sulla crisi dello stesso nell’Ultimo decennio.  

Il Nostro Welfare State si è sempre appoggiato ad una cultura della famiglia, che vede nella  stessa la centralità della persona, se da un RosannaCavallo-LeU-2lato la Centralità dalla famiglia nel nostro Welfare State rispecchia con orgoglio la nostra cultura e il nostro sistema di comportamento radicato nella struttura sociale, manca un concreto sostegno alla famiglia, a chi vuole crearla e a chi si fa carico del proprio congiunto anziano e/o non autosufficiente, in quanto servizi come sanità, istruzione e Asili Nidi sono carenti soprattutto nel Mezzogiorno, e spesso si abbandonano i caregivers familiari .

Nel Programma di LEU , le politiche sociali, per la famiglia, per la casa , le pensioni e gli ammortizzatori sociali hanno un ruolo centrale, non solo come servizi al cittadino ma anche come protagonisti di un’ Economia sostenibile, dove la centralità della persone, rappresenta l’elemento cardine. L’adozione di un piano sociosanitario per la non autosufficienza incentrato sulla Domiciliarità  e articolato in funzione del grado di bisogno, il piano di interventi a favore delle persone con disabilità e anziani, che ne favorisca la vita indipendente e che interessi non solo l’inserimento lavorativo ma anche, ad esempio, l’accessibilità e la mobilità territoriale . Tra i nostri programmi abbiamo  la realizzazione di una scuola inclusiva, dove tra  gli obiettivi primari ci sono,  il riconoscimento della dignità e del valore della funzione docente (garantendo la continuità educativo-didattica, la formazione continua in servizio, la stabilizzazione del precariato), e la messa insicurezza degli istituti scolastici.

Non vogliamo la “Buona Scuola” di Renzi che vede  la promozione da parte di dirigenti scolasticidi Scuole Pubbliche efficienti e di fama dove non ci sono alunni diversamente abili e/o immigrati, crediamo nel ripristino l’idea di una comunità educante (di conseguenza viene detto “No” alla struttura gerarchica e autoritaria imposta dalla legge 107/15, “No” al bonus premiale) e  vogliamo una Scuola che riconosce la dignità delle persone, promuove l’inclusione sociale ed educa alla “Moralità”.

Faticoso e difficile appare uno spostamento significativo di risorse sul fronte dei servizi e delle prestazioni non monetarie; ciò richiederebbe anche una vera e propria “rivoluzione culturale”, che rimetterebbe in gioco profondamente professionalità e percorsi formativi consolidati, . LEU vuole promuovere   un tentativo molto importante di avviare una nuova cultura dei servizi, nonché modalità di intervento in cui servizi sociali, sanità, politiche del lavoro e della formazione, possano fare “sistema”,dando così vita a un nuovo modo di “farsi carico” dell’altro, ciò, oltretutto, renderebbe il sistema meno manipolabile clientelarmente, più universalistico e meno drammaticamente differenziato fra i territori. 

E’ una sfida che vogliamo mettere in atto dove esperienze di Buone prassi nel territorio nazionale possono essere un giusto modello d’intervento. Un’economia civile che possa essere la leva di un cambiamento profondo per uscire dalla crisi creando valore e lavoro; costruendo un nuovo mercato ecologico, giusto e condiviso; rilanciando la partecipazione dei cittadini; promuovendo nuovi percorsi e nuovi spazi di democrazia. Una nuova economia capace di superare l’odierna organizzazione dei mercati e la dicotomia “profit- non profit”, dunque aperta al ruolo fondamentale della cittadinanza attiva e delle imprese responsabili. Un’economia civile che possa essere la leva di un cambiamento profondo per uscire dalla crisi creando valore e lavoro; costruendo un nuovo mercato ecologico.

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