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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Centristi-Consales: è braccio di ferro

BRINDISI - Il sindaco Mimmo Consales è a Roma e rientrerà domani sera: la sua lontananza forse servirà a far raffreddare gli animi, dopo la giornata rovente di ieri, iniziata con la visita della Digos al Comune e conclusasi con la richiesta di verifica politica e di azzeramento della giunta presentata da Udc e Noi Centro, che ritirano i loro assessori dall'esecutivo. Sabato mattina il primo cittadino incontrerà i segretari della maggioranza, a cui ha già chiesto di presentarsi al tavolo con idee e programmi.

BRINDISI - Il sindaco Mimmo Consales è a Roma e rientrerà domani sera: la sua lontananza forse servirà a far raffreddare gli animi, dopo la giornata rovente di ieri, iniziata con la visita della Digos al Comune e conclusasi con la richiesta di verifica politica e di azzeramento della giunta presentata da Udc e Noi Centro, che ritirano i loro assessori dall'esecutivo. Sabato mattina il primo cittadino incontrerà i segretari della maggioranza, a cui ha già chiesto di presentarsi al tavolo con idee e programmi.

«Voglio chiudere la verifica in poche ore, perché la città non può attendere», ha dichiarato Consales a BrindisiReport.it. Ma la situazione appare davvero ingarbugliata. Perché il segretario dell'Udc, Ciro Argese, avverte il sindaco: «Prima di sabato deve azzerare la giunta, altrimenti al tavolo non ci sediamo». Chi vincerà il braccio di ferro?

Per tentare di capire cosa sta accadendo a Palazzo di Città è necessario fare un passo indietro: al Comune da qualche settimana ormai si parlava di rimpasto. Le voci circolavano già ben prima della conferenza stampa di fine anno, quella in cui Consales affermò di essere contento dell'operato dei suoi assessori. Tutti sapevano che non era così, ma la politica spesso richiede di mentire, e quella era l'occasione per farlo. Gli assessori pericolanti erano tre: la vicesindaco Paola Baldassarre, Antonio Nacci e Dolores Fiorentino. La prima aveva molti critici anche all'interno del gruppo Ferrarese ed era finita nel mirino soprattutto (ma non solo) per i problemi derivanti dall'organizzazione del Mercatino di Natale; il secondo era ed è ritenuto poco presente; la terza non rappresentava nessuno, perché Sel, il partito che l'ha espressa, non ha consiglieri comunali.

Il rimpasto però era stato rinviato a dopo le elezioni politiche, perché con Ferrarese candidato si doveva evitare qualsiasi frizione che potesse portare ad un calo di consensi e a turbolenze in maggioranza. Poi, nel giro di pochi giorni, è accaduto l'imprevedibile: l'ex presidente della Provincia è rimasto fuori dal gioco; Consales ha silurato la Fiorentino senza avvertire gli alleati, ma due giorni prima ha portato in giunta la seconda proroga alla News sas (la sua vecchia azienda, che da 15 anni gestisce rassegna stampa e call-center del Comune); la Digos e i pm Giuseppe De Nozza e Sabrina Toscano hanno avviato una inchiesta proprio sulle proroghe alla News, sugli incarichi all'associazione Motumus (che ha gestito il budget di 200 mila euro per Culturamiamo dell'estate 2012) e su una fattura emessa da un ristorante brindisino: 1200 euro per pagare una cena per una ventina di persone, organizzata dalla Baldassarre per ospitare una delegazione di governo albanese.

Alla luce di quanto accaduto, le due parti che stanno giocando a Risiko, danno due letture differenti: i sostenitori di Consales (quelli di parte PD) dicono che Udc e Noi Centro abbiano organizzato l'imboscata per liberarsi della Baldassarre senza assumersene la responsabilità e scaricando la patata bollente al primo cittadino. Abbiamo contattato Paola Baldassarre, per chiederle se davvero la sua figura sia il fulcro di questo gioco di strategia, ma dalla vicesindaco non abbiamo avuto chiarimenti: «In questo momento non rilascio dichiarazioni. Se lo ritiene, potrà farlo al mio posto il mio segretario provinciale». Allora abbiamo chiamato Ciro Argese, che come al solito, per Ferrarese, recita la parte del duro con la faccia e i modi del buono, ed è emersa la seconda chiave di lettura: «Sappiamo che gli amici del sindaco ed il sindaco stesso dicono che la nostra mossa miri a togliere dalla giunta la Baldassarre, ma sono completamente fuori strada».

A sentire Argese, dunque, c'è dell'altro: «Le cose da correggere sono molte, ma sia ben chiaro che non mettiamo in discussione Consales». Se poi si chiede cos'è che non va, entra in gioco il politico che dice e non dice: «Non voglio anticipare i contenuti dell'incontro di sabato, posso solo dire che le scelte devono essere condivise e democratiche, anche perché le nostre liste hanno contribuito in maniera determinante alla vittoria elettorale».

Il quadro allora si fa più chiaro: i centristi vogliono contare di più e dimostrare di saper fare politica, non gradiscono le fughe solitarie in avanti del sindaco e chiedono un maggiore coinvolgimento nelle scelte amministrative.

E infine c'è un terza lettura, che da un lato porta avanti di qualche mese o settimana, dall'altro riporta indietro nel tempo. Conduce a qualche cambio di casacca di alcuni consiglieri comunali che si sentono più liberi e, forse, lo saranno ancor di più dopo il 26 febbraio. Ma questa è un'altra storia. Per oggi c'è già tanta carne a cuocere.

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