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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Comitato in difesa provincia di Brindisi

BRINDISI – Non si può cancellare quasi un secolo di storia della provincia di Brindisi, come previsto dal governo italiano con la soppressione di 51 Province in tutto il Paese. E’ stato così costituito il comitato “Amici della provincia di Brindisi” per cercare di difendere il territorio. La presentazione ufficiale avverrà domani sabato 10 novembre alle ore 11.30 in viale Commenda numero 83, nella sede del Comitato. Tutti possono partecipare.

BRINDISINon si può cancellare quasi un secolo di storia della provincia di Brindisi, come previsto dal governo italiano con la soppressione di 51 Province in tutto il Paese. E’ stato così costituito il comitato “Amici della provincia di Brindisi” per cercare di difendere il territorio. La presentazione ufficiale avverrà domani sabato 10 novembre alle ore 11.30 in viale Commenda numero 83, nella sede del Comitato. Tutti possono partecipare.

Secondo quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri, la Provincia di Brindisi rischia seriamente di scomparire, con tutte le inevitabili e nefaste conseguenze che simile evenienza comporterebbe per la comunità brindisina – dicono gli organizzatori -  mortificando ed avvilendo in questo modo una storia millenaria, la cultura, le tradizioni, la dignità, l’orgoglio di un popolo, che meriterebbe ben altra considerazione per quanto ha sempre dimostrato in termini di solidarietà e spirito di accoglienza, immolandosi spesso, negli ultimi decenni, sull’altare delle esigenze del Paese.

“Se Brindisi dovesse perdere – scrivono i portavoce del comitato Francesco Buongiorno e Domenico Calcagno – tale funzione e status, vi sarebbero per la città delle conseguenze estremamente deleterie, con la inevitabile penalizzazione dell’economia locale e di tutto il sistema produttivo. Scomparirebbero, fra gli altri, il provveditorato agli Studi, l’Autorità Portuale, l’Asl, il Consorzio Sisri, la Prefettura, la Camera di Commercio ed altri enti. Sono anni, oramai, che la nostra città subisce imposizioni e prevaricazioni dall’alto: la chiusura della Banca d’Italia, della direzione Enel, dell’Inail”.

Di fronte a tutto ciò il Comitato non è disposto ad alzare bandiera bianca: non saranno lesinati sforzi ed energie di alcun genere, pur di tutelare Brindisi, che si può arrogare il diritto, di rammentare all’Italia intera, di essere stata dal primo settembre del 1943, per cento giorni, Capitale d’Italia. La parola finale passerà al Parlamento, che entro il 31 dicembre 2012, dovrà convertire in legge il Decreto, sempre che la Corte Costituzionale non compia nel frattempo il “ miracolo” da più parti auspicato.

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