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La storia dell'ex sindaco va separata dal cammino della città

Una conferenza stampa per recuperare la propria dignità? Serve a poco: solo una sentenza può restituire quanto meno l’onore ad una persona ingiustamente accusata

Una conferenza stampa per recuperare la propria dignità? Serve a poco: solo una sentenza può restituire quanto meno l’onore ad una persona ingiustamente accusata. Le cose che l’ex sindaco Mimmo Consales ha spiegato oggi ai giornalisti convocati nello studio del suo legale di fiducia, Massimo Manfreda, certamente dichiarate anche ai pm e allo stesso giudice delle indagini preliminari, sono in attesa di convalida. Sino a quel momento sono solo una verità di parte. Ognuno, tuttavia, si difende come crede e noi abbiamo partecipato alla conferenza stampa, in verità, con alcuni dubbi: ma alla fine ha avuto la prevalenza il dovere di cronaca.

Detto ciò, e riferite con l’articolo della collega Stefania De Cristofaro le cose che l’ex sindaco appena tornato in libertà per mancanza di presupposti ostativi (pericolo di inquinamento delle prove, pericolo di fuga e possibilità di reiterazione del reato) aveva da dire, dobbiamo anche ammettere che qualcuno di quei dubbi, secondo noi, aveva un fondamento. Consales doveva evitare di avvelenare i pozzi in una campagna elettorale nata proprio dal suo arresto, tratteggiando retroscena della vita amministrativa e della vita politica di Brindisi tutti ovviamente da provare, e sovrapponendo ancora la propria vicenda al tentativo in corso, pur con tanti limiti e dall’esito incerto, di cambiare pagina.

La considerazione più banale sarebbe quella di rispondere: perché queste situazioni non sono state risolte dalla tanto decantata maggioranza a prova di bomba che Consales vantava? Era in realtà talmente debole da non riuscire a governare la struttura comunale e a garantire alla città servizi essenziali come una raccolta decente dei rifiuti?  Si sarebbe dovuta dimettere, l’amministrazione Consales,  ma per il sindaco invece andava tutto bene, e chi ha sempre offerto un lettura critica delle vicende dell’amministrazione comunale e dello stato dei servizi, degli appalti e delle transumanze in consiglio comunale, veniva annoverato tra gli avversari.

Non era affatto in grado di governare, la giunta passata, e le prove sono davanti agli occhi dei cittadini indipendentemente dal modo con cui il suo cammino si è concluso. Ora bisogna definitivamente separare quella storia dal futuro della città

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