rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"Atteggiamenti razzisti durante la festa”

BRINDISI - Polemiche, disservizi, perfino un'ordinanza antibivacco, poi i fuochi d'artificio, come ogni anno, mettono tutto a tacere per 12 mesi. La festa dei Santi Patroni è così: o la odi o la ami. Con Roberto Caroppo, direttore artistico delle celebrazioni, facciamo un bilancio finale dell'evento. E partono accuse di xenofobia e razzismo: «Quello dei brindisini verso la festa è un sentimento contrastante, l’unico dato rilevante però è che una macchina così complicata da gestire è capace di concentrare sui corsi e nel centro urbano circa 40.000 persone per sera, con un benefico ritorno economico per quasi tutti gli esercizi della città. Ma ciò sembra sfuggire ai vari detrattori che sulla base di piccoli interessi, che non rappresentano tra l’altro il resto delle categorie, tentano di ridisegnare la festa allontanandola dalle vetrine chiuse dei corsi principali».

BRINDISI - Polemiche, disservizi, perfino un'ordinanza antibivacco, poi i fuochi d'artificio, come ogni anno, mettono tutto a tacere per 12 mesi. La festa dei Santi Patroni è così: o la odi o la ami. Con Roberto Caroppo, direttore artistico delle celebrazioni, facciamo un bilancio finale dell'evento. E partono accuse di xenofobia e razzismo: «Quello dei brindisini verso la festa è un sentimento contrastante, l’unico dato rilevante però è che una macchina così complicata da gestire è capace di concentrare sui corsi e nel centro urbano circa 40.000 persone per sera, con un benefico ritorno economico per quasi tutti gli esercizi della città. Ma ciò sembra sfuggire ai vari detrattori che sulla base di piccoli interessi, che non rappresentano tra l’altro il resto delle categorie, tentano di ridisegnare la festa allontanandola dalle vetrine chiuse dei corsi principali».

Qualcuno ha definito il comitato organizzatore un comitato d'affari: come rispondete?

«C’è una perfida sinergia tra alcune prese di posizione legate ad una emittente e comunicati ufficiali. Il Comitato Feste Patronali, a cui aderisco da oltre 15 anni in qualità di direttore artistico del programma civile dei festeggiamenti, ha risollevato le sorti di una festa ormai in declino, funzionando anche da stimolo per il recupero della tradizione locale, mi riferisco alla fiera di San Teodoro e al Palio dell’Arca. Una festa ormai seguita dalla stampa regionale, che dovrebbe essere vissuta da parte dell’Amministrazione,come un motivo di orgoglio e non come un evento temibile che richiede precauzioni al pari di quelle adottate per l’arrivo del’uragano Katryna. Il comitato, a dispetto delle tante infondate illazioni di un’emittente o di qualche esponente locale del PD, non è un comitato d’affari ma è una struttura che gode del consenso dell’Arcivescovado, che ne nomina direttamente i suoi componenti, ed è costituita come associazione culturale senza fine di lucro, i cui bilanci sono pubblici, consultabili e regolarmente consegnati al Comune. Il Comitato per le Solenni Celebrazioni dei Santi Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi, aderente alla Federazione Regionale Comitati Feste Patronali di Puglia, ha promosso nel corso di questi lunghi quindici anni  la valorizzazione del patrimonio storico delle celebrazioni, testimonianza di civiltà, itinerario religioso di aggregazione sociale e strumento indispensabile per la conservazione delle radici e delle tradizioni della comunità brindisina, con particolare riferimento in termini di relazioni culturali alle aree cultuali italiane e adriatiche e orientali cui la particolare figura di San Teodoro d’Amasea rimanda. L’associazione è composta su base volontaria da persone  che a costo zero si occupano dell’organizzazione della festa, in un periodo in cui la gente è in vacanza o è al mare. Il costo del suolo per gli espositori è di circa 165 € per 6 metri quadrati, incluse marche da bollo e varie. Le bancarelle non sono 400, come afferma qualcuno, ma a malapena raggiungono il centinaio, e quest’anno con i problemi del lungomare sono state ancor meno. Il ricavato si aggiunge alle risorse necessarie per far fronte ai fuochi, alle luminarie e agli spettacoli».

Non c'è un modo per evitare i soliti "scontri” tra commercianti e bancarelle?

«Quella degli scontri tra bancarelle e la piccola lobby di alcuni commercianti che non rappresentano la maggior parte è una vecchia storia, che si prolunga nel tempo. Siamo sempre stati aperti al confronto al fine di migliorare la stessa festa, anche a noi piacerebbe una diversificazione merceologica capace di premiare le eccellenze produttive locali, ma le nostre richieste sono spesso rimaste inascoltate. Basta verificare il diverso atteggiamento tenuto verso gli ambulanti in città come Bari o Lecce. Fermo restando la necessità di evitare gli eccessi, l’operazione “tolleranza zero” nei riguardi delle bancarelle ha prodotto come unico risultato la rinuncia di molti di loro a confermare la loro presenza il prossimo anno e ingenerato commenti e comportamenti che rasentano in molti casi la xenofobia e il razzismo, cancellando in pochi giorni l’immagine di una città ospitale che è stata capace di dare accoglienza a ventimila albanesi in una sola notte. È necessario che qualcuno si armi di coraggio ed esca finalmente allo scoperto e dica alla maggior parte dei brindisini che la festa non la vuole, oppure con notevole pressapochismo la vuole da qualche altra parte, dimenticando che il Comitato ha consegnato alla città una celebrazione così come da più secoli si svolge: una festa del Santo che ha il mare  e il suo porto come proprio punto di riferimento ideale e storico».

Soddisfatti di come è andata?

«Il risultato, nonostante le fosche previsioni di molti, è sotto gli occhi di tutti, una festa tranquilla con gente in giro fino a notte alta e molte presenze dai paesi vicini, e soprattutto con nessun incidente di rilievo».

Lei ha curato in prima persona l'organizzazione degli spettacoli: contento dell'affluenza di pubblico?

«Soddisfatto perché un programma di eventi costati complessivamente meno di diecimila euro ha coinvolto, fatto cantare e ballare tante persone, che ormai seguono gli spettacoli della festa con assiduità, certi di poter dare un’occhiata a esperienze musicali interessanti, capaci di emozionare e lasciare un segno. Del resto la mia scelta, che si uniforma alle indicazioni della CEI sulle feste patronali, è stata capace in questi anni di esplorare l’universo musicale mediterraneo ed europeo, con importanti presenze nel corso del tempo di personaggi come Ambrogio Sparagna, Moni Ovadia, Carlos Nunez e tanti altri».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Atteggiamenti razzisti durante la festa”

BrindisiReport è in caricamento