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Comunali 2011, il centrosinistra fa terno secco e si prende anche Oria

ORIA - Terno secco per il centrosinistra. Dopo l’elezione di Salvatore Ripa a San Pancrazio Salentino e Donato Baccaro a Cisternino, trionfa al primo turno il candidato sindaco del centrosinistra Cosimo detto Mimino Pomarico, assessore all’Agricoltura in carica alla Provincia di Brindisi, contro il rivale del centrodestra Giuseppe detto Pino Carbone. I festeggiamenti di piazza, al fianco del presidente della Provincia Massimo Ferrarese, sono esplosi già intorno alle 22, sulla scorta dei dati ufficiosi meticolosamente raccolti dai rappresentanti di lista di entrambe le coalizioni, alle quali hanno fatto eco i dati ufficiali della prefettura. Un’ora dopo, intorno alle 23, secondo il sito del ministero dell’Interno, nelle dodici sezioni scrutinate (su tredici in totale), Pomarico aveva catalizzato il 50,91 per cento dei consensi (pari a 4.746 voti), contro il 43,87 per cento di Carbone (4.090 voti). Si attesta al terzo posto la novità di questa competizione elettorale, la provocatoria civica Pilu (Persone indipendenti libere e unite) con il candidato sindaco Franco Arpa, che ha catalizzato il 2,78 per cento dei consensi. Per Franco Pasquale Fistetti invece, sostenuto dalla Sinistra unita, le preferenze sono state del 2,41 per cento.

ORIA - Terno secco per il centrosinistra. Dopo l’elezione di Salvatore Ripa a San Pancrazio Salentino e Donato Baccaro a Cisternino, trionfa al primo turno il candidato sindaco del centrosinistra Cosimo detto Mimino Pomarico, assessore all’Agricoltura in carica alla Provincia di Brindisi, contro il rivale del centrodestra Giuseppe detto Pino Carbone. I festeggiamenti di piazza, al fianco del presidente della Provincia Massimo Ferrarese, sono esplosi già intorno alle 22, sulla scorta dei dati ufficiosi meticolosamente raccolti dai rappresentanti di lista di entrambe le coalizioni, alle quali hanno fatto eco i dati ufficiali della prefettura. Un’ora dopo, intorno alle 23, secondo il sito del ministero dell’Interno, nelle dodici sezioni scrutinate (su tredici in totale), Pomarico aveva catalizzato il 50,91 per cento dei consensi (pari a 4.746 voti), contro il 43,87 per cento di Carbone (4.090 voti). Si attesta al terzo posto la novità di questa competizione elettorale, la provocatoria civica Pilu (Persone indipendenti libere e unite) con il candidato sindaco Franco Arpa, che ha catalizzato il 2,78 per cento dei consensi. Per Franco Pasquale Fistetti invece, sostenuto dalla Sinistra unita, le preferenze sono state del 2,41 per cento.

Vittoria particolarmente significativa, quella di Pomarico, sotto più di un punto di vista. Intanto perché Oria, roccaforte del centrodestra, passa dopo anni nelle mani della coalizione di centrosinistra. Dopo due lustri, prima con il sindaco Cosimo Moretto poi con Cosimo Ferretti (ex Udc poi transitato nel Pdl), il centrosinistra sfonda il tabù della Città federiciana e conquista gli elettori, con una compagine di maggioranza che (secondo calcoli ufficiosi) dovrebbe contare sulla seguente distribuzione di seggi: quattro alla lista Noi centro con Ferrarese, due al Pd, uno all’Udc e uno a Sinistra ecologia e libertà, uno alla civica Oria è. Situazione speculare a quella del consiglio provinciale, almeno negli equilibri fra Noi centro e Pd, dove la lista collegata a Ferrarese conta la maggioranza dei consiglieri.

Ma la vittoria di Pomarico è successo che vale doppio anche perché Oria, unico dei Comuni al voto nel Brindisino in questa tornata elettorale, conta una popolazione superiore ai 15mila abitanti, per cui la legge contempla il turno di ballottaggio nel caso in cui uno dei candidati non superi la soglia critica del 50 per cento. Insomma, sarebbe bastato un voto in meno per andare al secondo turno. Pomarico, di punti percentuali in più ne ha catalizzati ben 0,95 rispetto all’avversario, con sei liste (Noi centro, Partito democratico, Udc, Sel, lista civica Oria è, Libertà e autonomia Noi Sud) contro l’armata di sette liste del Pdl al seguito di Carbone (Pdl, civica Io amo Oria io amo l’Italia, civica Impegno sociale, La Puglia prima di tutto, Futuro e Libertà, La Destra, Fiamma tricolore, Io Sud).

Sonora sconfitta per l’eminenza grigia della competizione elettorale oritana, l’onorevole Luigi Vitali, che nella scelta del candidato sindaco non aveva fatto mistero della propria preferenza per il sindaco uscente Cosimo Ferretti, defenestrato alla vigilia del voto a causa delle dimissioni (trasversali) dei consiglieri comunali. Vitali ha dichiarato pubblicamente di essersi rimesso alla scelta dei rappresentanti locali dei partiti di centrodestra, appoggiando Carbone malgrè lui, insomma, offrendo su un piatto d’argento la vittoria al candidato sindaco avversario. Se la vittoria di Pomarico vale doppio, altrettanto vale la sconfitta del centrodestra e di Vitali, costretto a cedere il passo – e il Comune – al sindaco sostenuto dall’acerrimo rivale Massimo Ferrarese.

Esulta il commissario cittadino del Pd oritano, Salvatore Tomaselli: “E’ un risultato straordinario, questo candidato sindaco e questa coalizione hanno sconfitto la destra più retriva di questa provincia, il volto peggiore del centrodestra mosso solo da un desiderio di occupazione del potere. Vincere al primo turno dà un peso ancora più forte a questa vittoria, dimostrando che l’esperimento già avviato anni fa alla Provincia, funziona, come funziona questa alleanza allargata in seno al centrosinistra”. Ma il Pd, anche al Comune di Oria, cede la palma di primo partito a Noi centro: “Il Pd, immotivatamente a mio avviso, ha corso con due liste”, precisa Tomaselli, “Quella ufficiale del Partito e la civica voluta dall’ex segretario cittadino Tommaso Carone, i cui voti fanno complessivamente del Partito democratico il più suffragato della coalizione. E’ una ragione in più per ripensare le ragioni di unità, piuttosto che le piccole divisioni locali, superabili, in nome di questa festa che è di tutti, nessuno escluso”.

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