rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Brindisi, giri di valzer anche in Consiglio comunale

Giri di valzer nel Consiglio comunale di Brindisi, complice anche la nuova melodia politica che riecheggia dalle elezioni regionali e che impone il rimpasto di Giunta (versione numero 5), in aggiunta alle richieste di visibilità dei mesi passati

BRINDISI – Giri di valzer nel Consiglio comunale di Brindisi, complice anche la nuova melodia politica che riecheggia dalle elezioni regionali e che impone il rimpasto di Giunta (versione numero 5), in aggiunta alle richieste di visibilità dei mesi passati.

La confusione e i numeri.  C’è chi si prepara a entrare nella squadra di governo cittadino, chi invece è pronto a fare le valigie, chi è in procinto di salutare i compagni di partiti per cambiare casacca, fermo restando l’appartenenza alla stessa coalizione e chi sarebbe persino disponibile a passare dall’altra parte. Confusione allo stato puro, si dirà, dove i confini da centrosinistra e centrodestra sono così labili da essere superati facilmente così come si cancella un segno a matita su un foglio di carta. Può essere. Ma in questo delirio work in progress, una cosa è certa: i numeri ci sono. Quelli per la tenuta della maggioranza in Consiglio non scricchiolano affatto. Il motivo? E’ ormai chiaro che nessuno degli attuali inquilini di Palazzo di città intende lasciare per tornare a casa. Tanto è vero che la “crisi” al Comune, di fatto innestata dalle dimissioni del vice sindaco Giuseppe Marchionna, al quale era affidata anche la responsabilità della delega alla Programmazione economica, è squisitamente politica.

Il Comune di Brindisi, in altri termini, è nella situazione diametralmente opposta a quella dell’anatra zoppa, definizione solitamente usata per descrivere una maggioranza claudicante per la difficoltà ad esprimersi e quindi a votare, per la mancanza dei numeri. In Consiglio, invece, il quorum qualificato, necessario per le delibere in materia finanziaria, c’è: è pari a 17 consiglieri e a conti fatti, i 17 ci cono anche adesso che Impegno sociale è matematicamente fuori della coalizione di centrosinistra, con l’assessore ai Servizi sociali, Alfredo Sterpini, praticamente sull’uscio.

L’assessore Sterpini. E’  bersagliato dall’accusa di essere troppo spesso assente dalla Commissione consiliare: “Andrò via senz’altro, ma una cosa L'assessore Alfredo Sterpini-2la devo dire: non hanno senso questi organismi per il semplice motivo che per parlare con gli assessori, basta andare in ufficio per avere tutte le informazioni possibili. Le commissioni sono solo un costo a carico dei cittadini: si può arrivare persino a mezzo milione di euro per i gettoni di presenza da riconoscere ai consiglieri, anche a quelli che si affacciano e dopo pochi minuti vanno via”. Non a caso i due in Assise per Impegno sociale,  Carmelo Palazzo e Antonio Manfreda, sono pronti a sparare sugli ormai ex alleati, partendo proprio dalla storia dei gettoni: Palazzo ha reiterato la richiesta per avere tutte le presenze e capire come sia stato possibile che un consigliere sia stato presente nello stesso giorno, se non addirittura alla stessa ora, alla riunione di più di una Commissione. A voler essere precisi, l’appello in Aula, porta a contare 18 consiglieri di centrosinistra più il sindaco Mimmo Consales, anche ora che i due non ci sono più, al pari di Luigi Sergi di Scelta civica, impegnato in una manovra di avvicinamento a Oltre con Fitto.

Il nodo, quindi, è squisitamente politico. O meglio alla politica come viene intesa a Brindisi, con tutto quello che è emerso dalle regionali a proposito dei supporter dei candidati al Consiglio barese con Michele Emiliano nuovo governatore della Puglia. E con tutto quello che era rimasto in sospeso nei mesi scorsi sul fronte dei “centristi”. La matassa va dipanata in due direzioni e non è mica semplice.

Centro democratico. La richiesta di visibilità più “vecchia” è quella che porta la firma del gruppo Centro democratico (che fa capo ad Angelo Sanza) di Massimo Pagliara e Antonio Ferrari, il tandem espulso dall’Udc dopo averne criticato la gestione accentrata: quindici mesi addietro furono costretti a fare un passo indietro per dare spazio all’Api di Francesco Cannalire (ora con Iniziativa democratica di Pisicchio) che portò all’attuale assessore Antonio Ingrosso allo Sport e all’Industria, oggi non hanno alcuna intenzione di fare i galanti. Tanto è vero che avrebbero già fatto pervenire richiesta di ingresso in Giunta per raccogliere l’eredità di Pino Marchionna, quindi sia come vice sindaco che come assessore alla Programmazione economica. Il punto è che non possono fare affidamento sui candidati della lista Udc delle ultime amministrative, quelle del 2012, perché il primo dei non eletti, altri non è se non l’ex vice sindaco di Consales, Paola Baldassarre, che nel frattempo si è costituita parte civile nel processo in cui è imputato il primo cittadino. Di conseguenza, l’unica possibilità è pescare all’esterno. Del resto in questa direzione si sono mossi in passato, proponendo il sindacalista Cosimo Laguercia, segretario provinciale generale della Cisal, per ora presidente del consorzio di Torre Guaceto in attesa che Carovigno abbia il nuovo sindaco. Laguercia è collega di Pagliara, il quale è sindacalista Cisal per i chimici, e alle spalle ha un’esperienza nel movimento Io Sud fondato da Adriana Poli Bortone e prima ancora con il Nuovo Psi, partito presente nella prima giunta di centrodestra di Domenico Mennitti, quando entrò l’avvocato Angela Nozzi. Ma lui – Laguercia – giura di non saperne niente: “Non vedo e non sento Pagliara da una vita”, dice. Eppure i due si sono visti in occasione dell’ultimo Consiglio comunale del 29 maggio quando è stato approvato il consuntivo 2014. “Di questa storia non ne so niente”.

Francesco RennaIniziativa democratica. Sa bene, invece, come si giochi la partita Cannalire, già assessore alla Programmazione economica, peraltro vicino a Marchionna: secondo rumors che rimbalzano dal Comune sarebbe pronto a entrare nell’esecutivo per prendere il testimone, ma ufficialmente smentisce. Sa che i nomi non vanno mai “bruciati”. E che se si vuole ottenere qualcosa in politica, bisogna dire l’esatto contrario. Questo non basta però a zittire le voci di quanti sostengono che in realtà sarebbe in corso un dialogo con Francesco Renna, con cui negli ultimi tempi c’è stata un’intesa amministrativa, per decidere il da farsi: se cioè fare coppia fissa in Assise, dove Renna è nel gruppo di Brindisi di tutti dopo aver lasciato il Pri, oppure no. Nel primo caso bisognerebbe decidere dove andare: nel Pd, dove c’è già Antonio Nozzi oppure restare nel movimento di Pisicchio nel quale Cannalire si riconosce? Pesa la valutazione in ordine alle prossime elezioni comunali che impone di trovare casa in realtà “nazionali” piuttosto che locali.

Brindisi di tutti. Intanto Brindisi di tutti potrebbe perdere l’apporto dell’avvocato Ferruccio Di Noi, eletto nella lista di Sviluppo e lavoro di Giovanni Brigante: a separarlo da Renna sono state proprio le regionali, perché Di Noi non ha sostenuto il collega brindisino che correva come capolista per la Puglia con Emiliano, ma la “rivale” Carmela Lo Martire, assessore al Bilancio che per ora resta al suo posto. E sembra che rimanga lì sino alla preparazione del bilancio di previsione 2015, per cui sino alla fine di luglio quando si prevede la presentazione in Assise.

Di Noi è quindi in cerca di un partner politico non potendo restare da “single” a sostenere Lo Martire, diventata a tutti gli effetti assessore politico dopo essere arrivata in Giunta da tecnico, come professionista di fiducia del sindaco. Pare che abbia contattato Antonio Pisanelli, eletto nella lista di Futuro e libertà assieme a Massimiliano Cursi, ma di Fli non c’è traccia e Cursi ha già trovato una nuova casa in Progettiamo Brindisi, nata per sostenere la candidatura a sindaco di Consales nel 2012, con Maurizio Colella e Salvatore Giannace. Pisanelli, il quale ha legami di parentela acquisiti con Lo Martire, proprio oggi è stato avvicinato da Forza Italia con cui ha mantenuto buoni rapporti, tanto da contribuire alla campagna elettorale dell’azzurro Maurizio Friolo, consigliere uscente che è riuscito a confermare la permanenza alla Regione assieme a Pino Romano e a Fabiano Amati, entrambi del Pd, il primo sostenuto a Brindisi dallo stesso Consales e l’altro da Luciano Loiacono. Pisanelli, peraltro già assessore comunale con Giovanni Antonino ai tempi del “suo” Centro democratico e poi componente del consiglio di amministrazione della Stp per l’Udc, dovrà prendere una decisione.

Partito democratico. Nel Pd, in attesa della richiesta di commissariamento della segreteria cittadina, c’è stato un primo incontro: si sono visti i Enzo Albanoconsiglieri comunali, tra i quali c’è lo stesso segretario Antonio Elefante,  e gli assessori Pasquale Luperti, all’Urbanistica e Antonio Monetti all’Ecologia e in questa occasione sembra che sia stata messa sul tavolo l’ipotesi di vedere in Giunta il presidente del Consiglio comunale, Luciano Loiacono come vice sindaco ora che cresce il peso del Pd in seno alla coalizione con l’uscita di Impegno sociale e Scelta civica. Ma la possibilità è stata scartata subito nel momento in cui è venuto in mente il nome di chi sarebbe subentrato in Assise, tale Enzo Albano, già consigliere comunale, voce alquanto critico nei confronti dell’Amministrazione Consales ed esponente della minoranza Dem. La sua presenza, in altre parole non sarebbe stata ritenuta gradita o quanto meno non utile alla causa, da leggere come arrivo senza problemi alla scadenza naturale del mandato.

Assessori confermati. Intoccabili Luperti e Monetti, così come Cosimo D’Angelo assessore ai Lavori pubblici, arrivato in Giunta come espressione di Noi Centro-Area popolare rappresentata in Consiglio da Toni Muccio, Giuseppe D’Andria e Italo Licchello. E anche in questo caso va fatta una precisione, perché il coordinatore regionale Massimo Ferrarese ha assicurato il sostegno al centrosinistra con l’obiettivo di arrivare alla firma della convenzione con Enel, anche se alle regionali ha sostenuto il candidato governatore Francesco Schittulli, opposto a Michele Emiliano. Licchello ha preferito supportare Mauro Vizzino di Mesagne candidato nella lista Emiliano sindaco di Puglia.

In area “centro” c’è anche l’assessore Giuseppe De Maria, titolare delle Attività produttive, sostenuto in Consiglio da Giampiero Epifani, arrivato al posto di Raffaele Iaia, ex assessore. Quest’ultimo è stato messo alla porta da una pronuncia dei giudici del Tar a cui aveva fatto ricorso Epifani, ma nel frattempo ha impugnato la sentenza di fronte al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva, per cui si profila un punto interrogativo sulla titolarità dello scranno in Assise per l’Udc. Confermato l’assessore Teodoro Margherito, titolare della Pubblica istruzione, di Progettiamo Brindisi, dopo le polemiche sulla mensa scolastica, archiviate con una nuova organizzazione del servizio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brindisi, giri di valzer anche in Consiglio comunale

BrindisiReport è in caricamento