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Consales lavora, Ferrarese assente

BRINDISI – Il sindaco Mimmo Consales fa la sua parte, diventata molto più pesante da quando il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, è scivolato fuori di scena lanciando accuse a destra e manca. Proprio come stamane, quando Consales ha proseguito lungo il percorso di riunificazione della maggior parte delle città del Brindisino sia sul piano A, quello che punta a sostenere la nascita di una sola grande provincia tra Lecce, Brindisi e Taranto, sia sul piano B (che sembra il più fattibile e condiviso), di formare una provincia unica tra Lecce e gran parte dei venti Comuni brindisini.

BRINDISI – Il sindaco Mimmo Consales fa la sua parte, diventata molto più pesante da quando il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, è scivolato fuori di scena lanciando accuse a destra e manca. Proprio come stamane, quando Consales ha proseguito lungo il percorso di riunificazione della maggior parte delle città del Brindisino sia sul piano A, quello che punta a sostenere la nascita di una sola grande provincia tra Lecce, Brindisi e Taranto, sia sul piano B (che sembra il più fattibile e condiviso), di formare una provincia unica tra Lecce e gran parte dei venti Comuni brindisini.

Consales è riuscito a riunire una folta pattuglia di parlamentari nazionali e regionali al vertice di questa mattina, con il dato rilevante della partecipazione dei deputati e senatori leccesi, da cogliere come importante segnale, rafforzata da quella della vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone. E Ferrarese? Assente, e impegnato a lanciare invettive contro deputati e senatori dell’area ionico-salentina, accusati di immobilismo di fronte al decreto di riordino varato dal governo Monti.

Ma ecco i presenti al vertice promosso da Consales: i parlamentari Salvatore Tomaselli, Luigi Vitali, Luciano Sardelli, Michele Saccomanno (Brindisi),  Alberto Maritati, Lorenzo Ria, Adriana Poli Bortone (Lecce) e Pasquale Nessa (Taranto),la vice presidente della Regione Puglia Loredana Capone, i consiglieri regionali Giuseppe Romano, Pietro Iurlaro, Maurizio Friolo, Francesco De Biasi, Euprepio Curto, Antonio Matarrelli, Giovanni Epifani.

Poi i sindaci: quelli di San Vito dei Normanni Alberto Magli, di Torchiarolo Giovanni Del Coco, di Ostuni Domenico Tanzarella, di Cellino San Marco Francesco Cascione, di San Michele Salentino Pietro Epifani e l’assessore del Comune di Cisternino Mimmo Carrieri.

Nel corso del dibattito “è emersa la comune volontà di parlamentari e consiglieri regionali di favorire le effettive aspettative dei cittadini della provincia di Brindisi che si sono già manifestate con la adesione di 15 Comuni alla provincia di Lecce”. Riguardo invece il progetto riguardante la grande provincia ionico - salentina, “è emersa la necessità di stabilire nuovi contatti tra gli amministratori delle tre province per verificare se esistono punti di accordo attraverso cui superare sterili logiche di campanile”.

“Non si può non considerare in termini positivi l’esito di questo incontro perchè per la prima volta dopo anni tanti parlamentari e consiglieri regionali si sono ritrovati al ‘capezzale’ della città di Brindisi e degli altri comuni della provincia. Ho ribadito anche in questa occasione – ha detto Mimmo Consales - che lavoreremo sino all’ultimo per tentare di salvare la provincia di Brindisi, anche attraverso iniziative giuridiche ed azioni eclatanti. Ma non ci sottrarremo, per senso di responsabilità nei confronti dei nostri concittadini, alla necessità di decidere se accettare l’annessione alla provincia di Taranto oppure esercitare il diritto a transitare nella provincia di Lecce, i cui amministratori sono già disponibili a trasformare in Provincia del Salento”.

Il discorso è chiaro. Se l’idea di una superprovincia dell’area ionico - salentina dovesse diventare un muro impervio e impossibile da scalare, l’opzione per Brindisi non è Taranto ma Lecce. “Un’ipotesi, quest’ultima, che rimetterebbe insieme gran parte dei 20 Comuni della attuale provincia di Brindisi. In tal senso – ha detto ancora Consales -  il Consiglio comunale di Brindisi si riunirà il 20 novembre prossimo. Nel frattempo, ho già avuto modo di calendarizzare un incontro con sindaco e presidente della Provincia di Lecce per lunedì prossimo, mentre proverò ad ottenere la disponibilità del sindaco e del presidente della Provincia di Taranto per un analogo incontro”.

“La battaglia a difesa di Brindisi non è persa, ma oggi come non mai – ha concluso il sindaco Consales – dobbiamo essere uniti anche attraverso il ruolo insostituibile di sindaci, assessori e consiglieri regionali e parlamentari”. Consales ha dovuto spostare al 20 il consiglio che si sarebbe dovuto tenere il 12, per esprimersi su una delle due ipotesi delle quali si è discusso oggi, e ciò secondo qualcuno sarebbe legato a non piena identità di vedute con la componente centrista della maggioranza.

Del resto, Ferrarese oggi ha tentato di ricoprire di strame il vertice con i parlamentari: “Sono disgustato da questa falsa politica. Con quale coraggio i nostri parlamentari, proprio gli stessi che hanno votato il 7 agosto la legge che cancellando e impoverendo la nostra Provincia, mi ha costretto alle dimissioni, e che sta mettendo in ginocchio la nostra città di Brindisi, si presentano oggi ad un incontro in municipio per decidere in quale territorio seppellire il cadavere della nostra ex città capoluogo. Tutto questo mi spinge a lavorare sempre di più per combattere questo vecchio, strano e falso modo di fare politica”.

Quindi rottura con Consales (perché se questa non è una rottura non capisce cos’altro possa essere) e dubbi su ciò che Ferrarese ordinerà di fare ai suoi al consiglio comunale del 20, quando bisognerà scoprire le carte votando. Anche se in verità Noi Centro e Udc le loro carte le hanno già scoperte nel pomeriggio annunciando che non voteranno in consiglio per l'annessione di Brindisi ad altra provincia, trincerandosi dietro l'impossibile obiettivo di salvare la stessa provincia di Brindisi. Il rinvio al 20 lo hanno appunto chiesto e ottenuto loro.

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