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Consales si presenta. Brigante si “ricandida”

BRINDISI - “Chi, tra quanti si sono nutriti di pane e politica, non ha mai sognato di rivestire la carica di sindaco della propria città, per tentare di cambiare quello che non va, migliorando allo stesso tempo quello che di positivo già esiste? Ecco, con questo spirito ho accettato la candidatura a primo cittadino di Brindisi, mettendo il mio sogno al servizio della città”. Sono le prime parole pronunciate stamane, nelle vesti di candidato sindaco del Centrosinistra (Pd, Udc, Noi centro, Partito socialista, Api, Impegno sociale, Democratici e Repubblicani, Brindisi socialista), dal giornalista Mimmo Consales. Un esordio tenuto a battesimo presso la sede della federazione provinciale del Pd.

BRINDISI - “Chi, tra quanti si sono nutriti di pane e politica, non ha mai sognato di rivestire la carica di sindaco della propria città, per tentare di cambiare quello che non va, migliorando allo stesso tempo quello che di positivo già esiste? Ecco, con questo spirito ho accettato la candidatura a primo cittadino di Brindisi, mettendo il mio sogno al servizio della città”. Sono le prime parole pronunciate stamane, nelle vesti di candidato sindaco del Centrosinistra (Pd, Udc, Noi centro, Partito socialista, Api, Impegno sociale, Democratici e Repubblicani, Brindisi socialista), dal giornalista Mimmo Consales. Un esordio tenuto a battesimo presso la sede della federazione provinciale del Pd.

Davanti a sé un mondo che conosce a menadito: telecamere, flash, microfoni, taccuini. E proprio davanti ai sui “colleghi”, Consales ha voluto sgombrare per prima cosa il campo dagli equivoci, rispetto a paventati conflitti di interesse: “Accettando la candidatura a sindaco so bene di dover accantonare, dopo 34 anni, l’attività giornalistica. Beneficerò ovviamente dell’aspettativa, per quanto attiene il mio rapporto professionale con Telenorba, mentre intendo cedere le quote che posseggo all’interno della società di comunicazione New sas”.

Questa la premessa. Poi Consales si racconta. E racconta come è nata la sua candidatura: “Sono un uomo di sinistra. Oggi lo posso dire. La mia passione civile, sin da quando indossavo maglietta e pantaloncini, mi ha sempre spinto verso la politica con rispetto e attenzione, voglia di partecipazione e con un occhio di riguardo per l’Ambiente. Non è un caso che da giovane abbia militato in Legambiente, non è un caso che oggi le ansie dei movimenti ambientalisti siano le stesse che provo anche io e che metteremo nero su bianco sul programma.

Ed è per questo che continuo a pensare che centrosinistra e sinistra (Sel, Italia dei Valori, La Puglia per Vendola, Sviluppo e Lavoro, e movimenti ambientalisti) possano insieme disegnare un percorso comune per il bene e la rinascita della città, che necessita di servizi di base (a partire dagli asili, dalle scuole materne). Siamo già stati capaci di allargare il laboratorio politico. E con la sinistra il dialogo prosegue”.

“In questi giorni - afferma - incontrerò movimenti e forze politiche. Il confronto è aperto, visto che i nostri programmi non si discostano da quelli della sinistra, soprattutto in materia ambientale, dove in primo luogo bisognerà puntare sulla raccolta differenziata per ridurre il peso delle discariche. Persino il Piano del traffico, su cui metterei mani in fretta se fossi eletto, lo concerterei con gli ambientalisti”.

E restando sulle emergenze ambientali, Consales aggiunge: “Quasi ogni giorno parliamo delle necessarie bonifiche nella zona industriale. Ma a Brindisi ci sono anche altre vergogne: discariche a cielo aperto (con scarti di amianto) al Cillarese. E poi lo scandalo di Sbitri. C’è un’intera costa da bonificare e riconsegnare alla città”. E’ già in campagna elettorale, Consales. E auspica  una competizione leale, senza veleni: “Da parte mia non ascolterete mai parole cattive e attacchi personali. Spero di essere protagonista di un confronto leale. Ed auspicherei che lo stesso fosse anche sobrio, vista la crisi. Niente manifesti giganti, niente spese folli. Mi auguro che gli altri candidati accettino il confronto su questo terreno: nelle piazze, in televisione, sui giornali, su internet.  I miei avversari? Saranno soltanto i mali di una città che chiede aiuto”.

Incalzato sui nodi più complessi, Consales si sofferma poi a tamburo battente su rigassificatore, carbone e centrale nord. “Da oltre dieci anni Brindisi è prigioniera del braccio di ferro sul rigassificatore. La nostra posizione nel merito è chiara. E l’abbiamo messa per iscritto. Siamo contrari. Il Comune di Brindisi ha già fatto tutto quello che andava fatto per impedirne la costruzione. Stop. Oggi quello che serve è uscire da questa estenuante contrapposizione, confermando le ragioni che ci spingono ad essere contrari, magari anche battendo i pugni sul tavolo ma aprendoci al dialogo. Così pure occorre non essere ambigui sulla questione della riduzione del carbone. Con l’insediamento del prossimo Consiglio comunale torneremo a discutere della firma della convenzioni. Quello che posso dire con certezza è che non faremo bruciare spazzatura. Non sostituiremo il carbone con due milioni di tonnellate di Cdr. Brindisi nord? In passato c’era un progetto che ipotizzava la dismissione della centrale e la realizzazione di un impianto a ciclo combinato. Oggi c’è un rischio reale che incombe: il licenziamento dei 128 lavoratori di Edipower. Ed è su questo che dobbiamo confrontarci e riflettere”.

Ed infine due pensieri. Il primo per il sindaco uscente, Domenico Mennitti: “Lo incontrerò a breve. Intanto lo abbraccio con affetto e stima. Sono certo che potrà dare ancora tanto per la crescita di questa città”. Il secondo è per il commissario straordinario, Bruno Pezzuto: “Sta facendo un lavoro apprezzabilissimo. Ma si astenga dall’intervenire su scelte strategiche per la città”. Sin qui l’esordio di Consales, sotto gli occhi anche del segretario provinciale Pd, Corrado Tarantino, che  spicca tra i firmatari della candidatura di Consales che ha diviso il centrosinistra, nonostante nei giorni scorsi avesse auspicato e sollecitato l'apertura ai movimenti e alla società civile sottoscrivendo un documento del comitato cittadino ed uno della direzione provinciale che impegnavano il partito a costruire una coalizione dall'Udc a Sel.

A sinistra, intanto, prosegue la riflessione. Un processo in movimento, come testimonia la nuova posizione assunta da Sviluppo e Lavoro e La Puglia per Vendola, che in un comunicato rilanciano la candidatura a sindaco di Giovanni Brigante, così motivandola: “Era stata avanzata al tavolo della coalizione la proposta di azzerare tutte le candidature emerse nel corso delle ultime settimane dando priorità al programma e ad un’idea di città e non ai nomi. La proposta è stata rigettata dalla restante componente della coalizione (Pd - Udc), rendendo problematica la prosecuzione del confronto. La città e il territorio hanno necessità di poter guardare al futuro avvertendo che chi si candida alla sua guida sia in sintonia con le mille domande  che vengono da ogni settore".

"Sviluppo & Lavoro e La Puglia per Vendola responsabilmente, di fronte alla domanda di cambiamento e di energica azione per affrontare con spirito di comunità e di condivisione l’enorme sfida che guardi al futuro, riconfermano la candidatura a sindaco  del consigliere regionale Giovanni Brigante e ribadiscono la  disponibilità, insieme alle forze politiche, ai movimenti e comitati, alle associazioni ed ai tanti cittadini che manifestano preoccupazione anche con appelli pubblici, per trovare una proposta risolutiva di tutto il centro sinistra brindisino".

E lo stesso Brigante si è già rimesso in moto: "Siamo aperti a tutti. Il tempo delle tattiche e delle strategie è finito. Abbiamo un programma e lo vogliamo condividere con quanti hanno a cuore il bene e l'interesse della città ed hanno voglia, come il sottoscritto, di metterci la faccia". Primo passo: uno scambio epistolare con Roberto Fusco: “Ho ricevuto - scrive Brigante - l’appello unitario ai partiti politici da te sottoscritto con un gruppo di amici, con il quale ponete l’accento su argomenti che riguardano lo sviluppo ma soprattutto il bene della nostra Brindisi. Ritengo quindi quanto mai opportuno avviare su tali argomenti una seria riflessione ed invito pertanto, se lo ritieni utile, te ed i tuoi amici ad un incontro da tenersi in data e sede da concordare, per approfondire tali problematiche”.

Alla luce di tanto, resta da capire qual è a questo punto la posizione di Sel e Italia dei Valori anche rispetto alla rilanciata candidatura di Brigante. Nel frattempo qualche segnale dai movimenti e dalla associazioni. "Apprendiamo con gioia ed ammirazione quanto riportato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa in merito all’intervista rilasciata dal notaio Errico il quale sostiene la necessità di aprire la coalizione di centrosinistra ai movimenti ed associazioni che in questi ultimi anni si sono dimostrati attenti alle problematiche di questa città (ad esempio Sviluppo e Lavoro, Noi ci Siamo ed altri)", fa sapere Brindisi che Produce.

"La nostra associazione, costituitasi ormai da un decennio, è sempre vicina alla tutela e alla valorizzazione della ormai emarginata piccola e media impresa locale ma che tuttavia rappresenta il cuore trainante e pulsante dell’economia della città. Siamo estremamente convinti - conclude il comunicato - che le imposizioni dall’alto paralizzano lo sviluppo della società brindisina, siamo perfettamente d’accordo con le dichiarazioni del notaio Errico e siamo pronti a dare il nostro contributo per la crescita della nostra città".

Anche i Verdi si sono pronunciati stasera: "Sono mesi ormai che andiamo dicendo che per  Brindisi è arrivato il momento di dare una svolta, e senza ombra di dubbio le elezioni amministrative di primavera sono l’occasione migliore. Il Pd ha fatto ormai la sua scelta, orientandosi su un candidato sindaco che sicuramente è professionista serio e preparato e persona per bene, ma che viene sostenuto da un progetto politico, cioè il cosiddetto 'laboratorio', che così com'è non riesce a dare segnali di cambiamento reali nella gestione di veri e propri centri di potere (vedi l’Asi) e che non riesce a guardare oltre il proprio naso, rinunciando di fatto alla possibilità di risveglio di una città che ha potenziali enormi ancora tutti da esprimere".

"A questo punto, senza tanti giri di parole, e  a conferma del fatto che non abbiamo mai anteposto i nostri interessi di bottega all’interesse generale, riteniamo quanto mai importante - annunciano i Verdi - un’unità d’intenti che porti a partecipare  alle prossime elezioni una coalizione formata dai partiti  e associazioni di centrosinistra che non si riconoscono nel laboratorio e cioè   Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei, Brindisi Bene Comune, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e libertà, La Puglia per Vendola e Sviluppo e Lavoro,  creando così le condizioni per ricreare qui a Brindisi l’importante esperienza di Napoli con De Magistris. Se avremo coraggio e determinazione potremmo scrivere una nuova importante pagina nella storia di Brindisi  creando le condizioni perché sia guidata da una personalità autorevole e di esperienza e da una coalizione che abbia davvero a cuore la propria città".

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