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Consiglio comunale, il Pdl attacca D'Angelo e Martucci: "Tradiscono il mandato elettorale"

BRINDISI - Sono soltanto due i consiglieri comunale che hanno lasciato il Pdl, eppure il passaggio di Cosimo D’Angelo e Teodosio Martucci dalla maggioranza all’opposizione (hanno scelto il gruppo “Noi Centro” che si richiama a Ferrarese) determina importanti cambiamenti a Palazzo di Città, con la maggioranza che resta tale, ma che ora dovrà stare attenta più che mai a non perdere di vista determinati equilibri.

BRINDISI - Sono soltanto due i consiglieri comunale che hanno lasciato il Pdl, eppure il passaggio di Cosimo D’Angelo e Teodosio Martucci dalla maggioranza all’opposizione (hanno scelto il gruppo “Noi Centro” che si richiama a Ferrarese) determina importanti cambiamenti a Palazzo di Città, con la maggioranza che resta tale, ma che ora dovrà stare attenta più che mai a non perdere di vista determinati equilibri.

Nel frattempo, però, D’Angelo e Martucci ricevono inevitabilmente le critiche del partito più rappresentativo a Palazzo di Città. Il primo a liquidare i due transfughi è il coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà Luigi Vitali. “Al netto della considerazione che ognuno è libero di comportarsi come meglio crede assumendosene le responsabilità – sostiene Vitali -, mi preme sottolineare che l’uscita dal Pdl dei due consiglieri Martucci e D’Angelo, nulla ha a che vedere con la gestione del partito o con il confronto al suo interno. Martucci di fatto era uscito dal Pdl in concomitanza con l’addio di Marcello Rollo e più volte avevo proposto la sua espulsione per i pretestuosi comportamenti da lui assunti”.

“Gli amici di Brindisi – spiega ancora Vitali - mi hanno fermato sperando in un recupero che, come si è visto, era impossibile. Discorso diverso per D’Angelo che credo abbia preso atto del fatto che le sue decisioni,  alternative a quelle della maggioranza del gruppo, erano ormai diventate da un po’ di tempi manifestazioni di un disagio patologico”.

Parole dure, e per certi versi anche provocatorie, dal coordinatore cittadino del Pdl Pietro Santoro: “Ognuno è responsabile delle proprie azioni ma quando si riceve un preciso mandato dai cittadini corre l’obbligo di rispettare la volontà di costoro. D’Angelo e Martucci sono stati eletti facendo parte della lista del Pdl e avendo scelto di sostenere con convinzione l’elezione del sindaco Domenico Mennitti. Ora rinnegano quel preciso mandato ricevuto dagli elettori e si schierano addirittura con il centrosinistra annunciando di fare parte ormai del gruppo “Noi Centro” inventato dal presidente della Provincia Massimo Ferrarese. Proprio quel Ferrarese – strana la vita – che D’Angelo, da impiegato della Provincia e sindacalista, aveva denunciato pochi mesi addietro per comportamento antisindacale”.

Non sono andate giù, a Santoro, le spiegazioni fornite da D’Angelo. “Cercando di motivare la sua decisione di rappresentare di fatto, d’ora in avanti, gli interessi del centrosinistra – dice il coordinatore cittadino -, ha dichiarato che le ragioni “vanno individuate nelle direttrici fondamentali nelle quali il Pdl si è caratterizzato sin dalla sua nascita”. E’ fin troppo semplice chiedergli se fosse nelle condizioni di comprendere quando decise di aderire al Pdl e di candidarsi per questo partito e quindi di sostenere e rafforzare il centrodestra. Incomprensibile anche l’affermazione della “l’impossibilità di avere un luogo dove potersi confrontare sui problemi della città ed individuare proposte concrete”. Proprio a questo serve avere la sede del partito e far parte del Consiglio comunale. Davvero riduttivo, poi, fare ergere ad emblema del dissenso l’assenza di un albo pretorio online da parte del comune di Brindisi”.

Santoro, infine, critica anche Ferrarese: “E’ evidente che, nella sempre più forte confusione di ruoli, abbia ora esteso anche alla politica la sua campagna di acquisizione”.

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