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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Crisi, oggi la riunione decisiva

BRINDISI – È il giorno del chiarimento definitivo al Comune di Brindisi, e secondo le ultime voci la conclusione più probabile della crisi è questa: giunta del sindaco con appoggio esterno dei centristi di Ferrarese. Una soluzione politica incomprensibile.

BRINDISI – È il giorno del chiarimento definitivo al Comune di Brindisi, e secondo le ultime voci la conclusione più probabile della crisi sarà questa: giunta del sindaco con appoggio esterno dei centristi di Ferrarese. Una soluzione politicamente incomprensibile.

A Palazzo Granafei, alle 17, i centristi continueranno a sostenere l’azzeramento dell’esecutivo, e rimetteranno in dubbio anche a deroga concessa al primo cittadino per mantenere un assessore di fiducia (Lino Luperti). Se Consales accetterà, Noi Centro proporrà i nomi di Italo Licchello e Cosimo D’Angelo (anche se qualcuno dà qualche chance a Roberto Rizzo), ma si tratta di una mossa di facciata, per tenersi buoni i due consiglieri comunali. Il Pd non sopporta più i giochi dei centristi. Progettiamo Brindisi, la lista del sindaco, ha invece grossi problemi a riconfermare Antonio Giunta, i cui rapporti col primo cittadino si sarebbero raffreddati nelle ultime ore. La sensazione, insomma, è che tutti faranno di tutto per rompere ed evitare un esecutivo politico.

Non lo vuole il Pd, che non intende rimanere ostaggio di Noi Centro fino a quando Ferrarese non si candiderà a qualcosa con il Nuovo centrodestra (e dovrà dunque rompere l’alleanza con la sinistra); non lo vogliono neanche i centristi, che temono la reazione del silurato Enzo Ecclesie.

Una cosa è certa, qualsiasi sarà la decisione finale del vertice di oggi (appoggio esterno alla giunta del sindaco o esecutivo politico a tempo) si tratterà di una soluzione di pura convenienza elettorale e senza orizzonti a lunga scadenza, perché nessuno vuole tornare al voto in questo momento: Forza Italia avrebbe un crollo e non ha nemmeno un candidato spendibile, il Ncd è in crescita ma non è ancora pronto ad affrontare una competizione elettorale, il Pd si ritroverebbe da un giorno all’altro senza alleati e con una strategia tutta da inventare.

Questo pomeriggio, finalmente, forse arriverà la parola fine ad una crisi scatenata dalle inchieste giudiziarie e trasformatasi in un insensato risiko di poltrone e di convenienze elettorali. I problemi della città rimangono sullo sfondo. In secondo piano.

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