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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Curto: "Mani libere". Vitali: "Scippo"

BRINDISI – L’Udc partecipa al tavolo del centrosinistra convocato dal segretario provinciale del Pd in vista delle prossime amministrative e in cerca di una larga coalizione per vincere a Brindisi contro un centrodestra diviso e senza più una guida del valore di Domenico Mennitti. Contestualmente favorisce (e incassa) la nomina di Marcello Rollo alla presidenza dell’Asi, ma alla fine dichiara di voler tenere le mani libere in vista della marcia di avvicina mento alla costituzione di un terzo polo. E ricorda cje comunque l’Udc è alternativa alla sinistra.

BRINDISI – L’Udc partecipa al tavolo del centrosinistra convocato dal segretario provinciale del Pd in vista delle prossime amministrative e in cerca di una larga coalizione per vincere a Brindisi contro un centrodestra diviso e senza più una guida del valore di Domenico Mennitti. Contestualmente favorisce (e incassa) la nomina di Marcello Rollo alla presidenza dell’Asi, ma alla fine dichiara di voler tenere le mani libere in vista della marcia di avvicina mento alla costituzione di un terzo polo. E ricorda che comunque l’Udc è alternativa alla sinistra.

Tutto ciò lo ricorda il consigliere regionale e ordinatore provinciale del partito di Casini, Euprepio Curto, con un comunicato in cui si sottolinea come via sia “l’assenza di qualsiasi pregiudizio nei confronti dell’ipotesi di un leale dialogo con le forze della sinistra. Al tempo stesso va però ribadito  il rapporto con la sinistra non può costituire la gabbia all’interno della quale  mortificare la specificità dei contributi valoriali e programmatici dell’Unione di Centro”.

E non solo. “Ed è questo il motivo per il quale, senza che vi si bisogno di alcuna interpretazione autentica, confermo l’impegno a favorire, subito dopo Chianciano, in totale sintonia con la linea politica nazionale, la costituzione del tavolo provinciale del Terzo Polo”, dice Curto. “D’altronde, se è vero che in particolarissimi momenti storici e politici  può essere consentito verificare percorsi diversi, e comunque  alternativi rispetto  alla collocazione storica di un partito, è pur vero che a regime l’Udc era e rimane partito politico alternativo alla sinistra”.

Il giudizio sull’operazione Asi, su cui si sono espressi oggi uno degli iscritti alla preselezione non vincolante annunciata giorni addietro da Massimo Ferrarese, il geologo Francesco Magno, e il senatore del Pd Salvatore Tomaselli, si trasforma invece in un durissimo attacco nel caso del deputato del Pdl Luigi Vitali, coordinatore del suo partito in provincia di Brindisi: “Nel solco della migliore addizione della ‘Banda Bassotti’ di fumettistica memoria, ecco tempestivo quanto atteso l'intervento del sen. Tomaselli che, senza essere stato tirato in ballo da nessuno ma confermando la sua partecipazione all'accordo scellerato, scende a difesa di coloro che di un Ente pubblico hanno fatto una cosa loro!", accusa infatti Vitali.

"Libera la Camera di Commercio di fare gli accordi con chi gli pare. Sta di fatto che da esponenti del centrodestra – dice ancora Vitali - era stato richiesto all'ente camerale di assumere una posizione al di sopra delle parti come sarebbe stato logico aspettarsi. Il suo rappresentante ha preferito schierarsi apertamente. Tutti hanno capito anche il perché. Ne abbiamo preso atto".

"Quello che sfugge al sen. Tomaselli é lo sconcio non della maggioranza numerica raggiunta, ma della pervicacia con la quale si é impedita una votazione spontanea che non avrebbe cambiato la presidenza, visto i numeri, ma avrebbe consentito una diversa composizione del consiglio di amministrazione con criteri di trasparenza. Comprendiamo che lo scippo doveva essere completo”, rimarca il parlamentare del Pdl.

In conclusione, Luigi Vitali chiede al senatore Tomaselli “se ha condiviso la messa in scena, squallida quanto scontata, di fingere di adottare una procedura di trasparenza per la selezione del candidato della provincia per l'Asi quando da mesi si sapeva e si leggeva sulla stampa che sarebbe stato il neofita Marcello Rollo. Se queste sono le premesse del nuovo modo di fare politica  - ha concluso Vitali - c'é veramente da rimpiangere i metodi della Prima Repubblica".

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