rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Diaspora Pri, via anche Auro

BRINDISI - Ormai è una piccola diaspora. Verso dove non si sa, ma di certo via dal Partito repubblicano. Prima Francesco Renna, il primo degli eletti ed il primo ad essere fatto fuori dalla nascente giunta comunale. Poi Rino Galluzzo, che non ha condiviso la scelta di far entrare nella giunta Consales il segretario cittadino Antonio Nacci. Oggi tocca a Tony Auro, componente del direttivo cittadino. E lunedì prossimo, probabilmente, qualcun altro ufficializzerà il suo addio.

BRINDISI - Ormai è una piccola diaspora. Verso dove non si sa, ma di certo via dal Partito repubblicano. Prima Francesco Renna, il primo degli eletti ed il primo ad essere fatto fuori dalla nascente giunta comunale. Poi Rino Galluzzo, che non ha condiviso la scelta di far entrare nella giunta Consales il segretario cittadino Antonio Nacci. Oggi tocca a Tony Auro, componente del direttivo cittadino. E lunedì prossimo, probabilmente, qualcun altro ufficializzerà il suo addio.

La motivazione delle dimissioni di Auro non lasciano spazio a dubbi: «La decisione, sofferta ma obbligatoria, nasce dal non aver condiviso le scelte operate dal partito a livello locale, dalla gestione quasi dittatoriale nelle decisioni che contano, e da una mancanza d’attenzione meritocratica per gli eletti al consiglio comunale di Brindisi nelle ultime consultazioni amministrative.

Auro conferma quanto scritto ieri da Galluzzo: «Ad un certo punto ho costatato che all’interno dello stesso sono venute a mancare la democrazia, l’agibilità democratica, il confronto e soprattutto la “regola” (vigente all’interno del partito), cioè che il più suffragato facesse l’assessore, liberando così il posto al primo dei non eletti; in questo caso Francesco Ramunni, invitato personalmente dal sottoscritto a candidarsi nella lista del Pri».

Il dimissionario accusa i vertici locali del partito di scarsa attenzione verso chi si è dato da fare in campagna elettorale: «Ero riuscito a portare in lista alcuni amici che hanno conseguito un ottimo risultato elettorale, facendo crescere la percentuale del partito di quasi il 50% . Tutto ciò è stato fatto con la massima trasparenza possibile, per il bene del Pri, sopportando addirittura le accuse di qualche componente di essere stato un Carbonaro o Massone, quel qualcuno che forse dovrebbe seriamente prendere lezioni di politica e di democrazia, in quanto quella fatta vedere fino adesso è stata sola politica spicciola e talmente futile da non costruire niente, anzi tendenzialmente a distruggere».

Per ora nessun commento dalla segreteria nazionale all'allontanamento di Renna, Galluzzo e Auto, ma è indubbio che il Pri non sta perdendo singoli pezzi, ma gente che si portano dietro centinaia di voti. Avanti il prossimo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diaspora Pri, via anche Auro

BrindisiReport è in caricamento