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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Domani l'ennesimo Consiglio caldo

BRINDISI - Sarà l'ennesimo consiglio comunale caldo quello in programma domani mattina, con all'ordine del giorno, di nuovo, la privatizzazione della Brindisi Multiservizi e finalmente la discussione sulla crisi aperta da Noi Centro e Udc e chiusa con il rimpasto in giunta. Anche domani infatti l'aula sarà gremita dai lavoratori dell'azienda municipalizzata, che temono la vendita ai privati imposta dalla "spending review”. Il ritiro della delibera, deciso nell'ultima seduta su richiesta dei sindacati, ha forse illuso gli operai. Ma la strada è tracciata, e salvo cambiamenti della legge decisi dal prossimo governo, la Multiservizi dovrà finire sul mercato.

BRINDISI - Sarà l'ennesimo consiglio comunale caldo quello in programma domani mattina, con all'ordine del giorno, di nuovo, la privatizzazione della Brindisi Multiservizi e finalmente la discussione sulla crisi aperta da Noi Centro e Udc e chiusa con il rimpasto in giunta. Anche domani infatti l'aula sarà gremita dai lavoratori dell'azienda municipalizzata, che temono la vendita ai privati imposta dalla spending review. Il ritiro della delibera, deciso nell'ultima seduta su richiesta dei sindacati, ha forse illuso gli operai. Ma la strada è tracciata, e salvo cambiamenti della legge decisi dal prossimo governo, la Multiservizi dovrà finire sul mercato.

La normativa attuale infatti non prevede alcuna via d'uscita e nessuna possibilità di restare in mano pubblica: le aziende municipalizzate devono trasformarsi in aziende private entro il 30 giugno 2013, altrimenti vengono messe in liquidazione. Dunque nessun posto fisso garantito a vita, e il management aziendale dovrà essere in grado di trovare clienti e lavori che vadano oltre le commesse del Comune.

Il problema è che la Multiservizi, così com'è e con i tagli dei trasferimenti statali alle amministrazioni locali, è difficile da portare avanti senza finire in rosso. Il presidente della BMS, Teodoro Contardi, pensa che una soluzione si possa trovare. «Il numero dei dipendenti attuali, 170 circa, è necessario per svolgere i servizi di manutenzione strade e verde, pulizie, parcheggi. Non ci sono esuberi».

Il problema è che nessuno dice quale possa essere la soluzione alternativa alla vendita. Non lo dicono i sindacati, e non lo diranno le forze politiche. Semplicemente perché, al momento, non ci sono alternative alla privatizzazione. Il Consiglio comunale approverà un ordine del giorno elaborato ieri dai capigruppo di maggioranza e di opposizione: un documento che prende atto di questa situazione di stallo e che non potrà promettere alcunché ai lavoratori e alle loro famiglie.

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