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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Donne in giunta: "Caro sindaco, i talenti femminili ci sono, bastava cercarli"

"I talenti femminili ci sono, anche nella nostra comunità, bisogna solo volerli trovare". La consigliera di pari opportunità provinciale, Gioconda Nani, interviene sulle polemiche scaturite dall'esigua presenza di donne nella giunta insediatasi in settimana, che su nove assessori annovera una sola rappresentante del gentil sesso: Carmela Lomartire

BRINDISI – “I talenti femminili ci sono, anche nella nostra comunità, bisogna solo volerli trovare”. La consigliera di pari opportunità provinciale, Gioconda Nani, interviene sulle polemiche scaturite dall'esigua presenza di donne nella giunta insediatasi in settimana, che su nove assessori annovera una sola rappresentante del gentil sesso: Carmela Lomartire. In una lettera aperta inviata al sindaco Mimmo Consales, la Nani si dice convinta che in città vi siano delle donne in grado di mettere il loro talento al servizio del governo cittadino.

“Alcune sue affermazioni sulle dinamiche del mondo femminile  - scrive la consigliera di pari opportunità - sono condivisibili, che le donne non votino le donne è un dato di fatto, che diversamente dagli uomini fatichino a fare squadra è altrettanto vero ma ci sono ragioni antropologiche, storiche, sociali che spiegano e giustificano tali comportamenti: il dominio storico e culturale di un ordine patriarcale, androcentrico che ha sancito la divisione tra sfera pubblica (razionale) assegnata agli uomini e sfera privata (sentimentale) assegnata alle donne; l’organizzazione della vita pubblica  in base alle forze della squadra, che ha favorito l’accesso degli uomini; l’esperienza passata di donne in politica che non hanno dato voce al sentire femminile adeguandosi al modello maschile dominante, per cui le donne hanno preferito gli originali alle copie”. 

“Non c’è nel nostro Paese – si legge ancora nella lettera della Nani - una cultura di genere perché è mancata un’educazione al rispetto dell’altro genere nella famiglia, nella scuola, nella società. Era così anche in altri Stati, ad esempio nella vicina Francia, ma poi i nostri cugini d’oltralpe introdussero le cosiddette quote rosa e, col tempo, la parità di rappresentanza, formale, divenne sostanziale. È’ quel che si cerca di fare da noi per incrementare la rappresentanza femminile in politica con l’ausilio legislativo perché sradicare stereotipi e pregiudizi sessisti non è impresa facile in un paese dove il machismo impera da sempre”.

Ma la Nani, come detto, esprime forti riserve sul fatto che il territorio non esprime delle donne in grado di rilevare un assessorato. “Non condivido – scrive la Nani - il pregiudizio sulla carenza di donne attrezzate e capaci di gestione politico-amministrativa né la soluzione del ‘contentino’; gli studi di genere, avallati dalle statistiche, ci dicono che le donne nei centri decisionali portano una carica in più, in economia fan crescere il Pil”. 

“I talenti femminili – conclude la consigliera provinciale - ci sono, anche nella nostra comunità, bisogna solo volerli trovare e in questa ricerca, se lo vorrà, sono disponibile a collaborare nel mio ruolo istituzionale contro la discriminazione di genere e in nome della democrazia paritaria, non opzionale ma sancita dalla legge. Ritorni sui Suoi passi, sui primi passi, scelga più rosa e magari il futuro di questa giunta sarà più roseo”.  

E a tal proposito, va ricordato che da più di un anno la commissione comunale Pari opportunità è su un binario morto.  Già, perché a 14 mesi dall’approvazione del regolamento per l’istituzione e il funzionamento di tale commissione, con conseguente pubblicazione di un bando di gara in cui le associazioni venivano invitate a presentare una terna di candidate, questa non si è ancora insediata.  

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