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Martedì, 23 Aprile 2024
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Donne Pd: “Siano rosa anche i Cda”

BRINDISI - “Bene firmare la petizione. Ma Ferrarese osi di più: donne anche nei Cda. Lo prevede la legge, basta rispettarla. Bisogna essere per la parità anche quando si fanno le nomine”. Ad appellarsi al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, è Elisa Mariano, portavoce provinciale delle donne Pd: “ Come donne democratiche, che hanno promosso e dato vita a questa importante iniziativa di raccolta firme per la modifica in senso paritario della legge elettorale regionale, non possiamo che gioire per la firma del presidente Ferrarese e per il suo annunciato impegno nella raccolta delle stesse. Per noi, il tema della rappresentanza delle donne in tutti i livelli di governo è principio fondativo della democrazia, imprescindibile garanzia di equilibrio e sinonimo di civiltà. Per questo, vogliamo approfittare dell’inaspettato impegno in prima persona del presidente a sostegno delle nostre battaglie e rivolgergli direttamente e pubblicamente un appello ad osare di più, andando oltre l’apposizione di una semplice firma”.

BRINDISI - “Bene firmare la  petizione. Ma Ferrarese osi di più: donne anche nei Cda. Lo prevede la legge, basta rispettarla.  Bisogna essere per la parità anche quando si fanno le nomine”. Ad appellarsi al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, è Elisa Mariano, portavoce provinciale delle donne Pd: “ Come donne democratiche, che hanno promosso e dato vita a questa importante iniziativa di raccolta firme per la modifica in senso paritario della legge elettorale regionale, non possiamo che gioire per la firma del presidente Ferrarese  e per il suo  annunciato impegno nella raccolta delle stesse. Per noi, il tema della rappresentanza delle donne in tutti i livelli di governo è principio fondativo della democrazia, imprescindibile garanzia di equilibrio e sinonimo di civiltà. Per questo, vogliamo approfittare dell’inaspettato impegno in prima persona del presidente a sostegno delle nostre battaglie e rivolgergli direttamente e pubblicamente un appello  ad osare di più, andando oltre l’apposizione di una semplice  firma”.

La richiesta, nella sostanza. “Da pochi mesi, il Parlamento ha approvato una norma (la legge 12/2011) che persegue l’obiettivo di riequilibrare a favore delle donne l’accesso alle cariche direttive sia delle società quotate che delle società a controllo pubblico non quotate. E’ previsto che già nel 2012 i Cda e gli organi di controllo delle stesse aziende siano composti per il 20% da donne, che diventa il 30% nel 2015. La legge prevede anche pesanti sanzioni in caso di inadempienza che vanno dalla diffida, alle sanzioni pecuniarie, sino alla decadenza del consiglio o degli organi di controllo. Ma tutto questo, immaginiamo, Ferrarese lo sappia già”.

E quindi l’istanza: “Perché non dare immediatamente seguito, nella nostra Provincia, a quanto previsto da questa avanzata legge? Ha ragione il Presidente, è una vergogna un Consiglio regionale composto al 99% da uomini, ma non sono forse una vergogna anche Consigli di amministrazione di soli uomini?  Per noi lo sono. E,  poiché in questo caso non dobbiamo attendere una raccolta firme per porre fine ad una vergogna perché una legge c’è già,  chiediamo che Ferrarese intervenga subito per riequilibrare con la presenza femminile i Cda delle aziende controllate in tutto o in parte dall’ente Provincia di Brindisi. Questo si, che sarebbe un gesto forte da parte sua, un gesto concreto ed innovativo in grado di lasciare il segno, di incidere nelle pratiche maschiliste della politica locale lasciate intatte da tutti nella nostra provincia: amministratori e partiti”.

In difesa di Ferrarese, intanto, dopo l’attacco sferrato dai gruppi consiliari del centrodestra (Pdl e Puglia prima di tutto), scende il coordinatore provinciale dell’Udc, Ciro Argese: “Le opposizioni? Incapaci persino di fare la lista della spesa. Se non  ci fosse poco da ridere per il periodo di crisi che stiamo vivendo, ci sarebbe persino da divertirsi per la lista della spesa della signora Genoveffa presentata dalle opposizioni alla Provincia. Non si può pensare di fare politica compilando un elenco di ingredienti fittizi nella speranza di risolvere tutto con un minestrone di falsità”.

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