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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Due idee per salvare università e ricerca

BRINDISI - Cosa fare del comprensorio scientifico-tecnologico di Cittadella della Ricerca? Cosa fare del polo universitario brindisino, in un contesto di incertezze sui futuri assetti delle istituzioni locali? Questo territorio può permettersi di perdere tutto ciò che ha conquistato in termini di innovazione, ricerca, alta formazione, distretti (energia e aerospazio, nautica)? Brindisi Bene Comune rompe il silenzio (salvo poche eccezioni) che grava su questi scenari , strategici per continuare a sostenere una idea di sviluppo diversa da quella fondata solo sulle centrali e sulla chimica di base, e lancia due proposte.

BRINDISI - Cosa fare del comprensorio scientifico-tecnologico di Cittadella della Ricerca? Cosa fare del polo universitario brindisino, in un contesto di incertezze sui futuri assetti delle istituzioni locali? Questo territorio può permettersi di perdere tutto ciò che ha conquistato in termini di innovazione, ricerca, alta formazione, distretti (energia e aerospazio, nautica)? Brindisi Bene Comune rompe il silenzio (salvo poche eccezioni) che grava su questi scenari , strategici per continuare a sostenere una idea di sviluppo diversa da quella fondata solo sulle centrali e sulla chimica di base, e lancia due proposte.

La prima è quella di sostituire la società consortile per azioni che la Provincia ha condotto alla liquidazione con una Fondazione, nei limiti e nelle possibilità concesse dalla spending review, che unisca le università di Bari e Lecce, i distretti tecnologici, Il Comune, l'ente che sostituirà l'attuale Provincia, la Regione Puglia, il Cnr e l'Enea, per garantire la vita e lo sviluppo dello stesso polo universitario e delle attività di ricerca ed innovazione pubbliche e private, e quindi portare a nuova vita Cittadella.

La seconda idea è quella che il Comune di Brindisi chieda ed ottenga, nella ipotesi dello sciglimento della Provincia di Brindisi, il passaggio al proprio patrimonio della Cittadella della Ricerca, del Museo archeologico provinciale e della Biblioteca provinciale affinchè restino di proprietà locale e non di enti esterni tarantini o leccesi. Tutto è illustrato in un documento diffuso oggi da Brindisi Bene Comune che proponiamo integralmente.

"Negli ultimi anni con grandi difficoltà è nato a Brindisi un importante polo universitario, con i corsi di laurea dell'Università di Bari e del Salento che vedono qui a Brindisi circa 4000 iscritti. Un'importante realtà perennemente in procinto di smobilitazione, poiché sempre in dubbio i finanziamenti di Provincia ed enti locali come le cronache di questi giorni ancora una volta evidenziano.

Accanto a questo polo universitario si è consolidato in Cittadella della Ricerca un altrettanto importante polo della Ricerca e dell'Innovazione con presenze di importanti enti di ricerca quali l'Enea ( insieme al consorzio Cetma con capofila l'Enea ), Cnr con circa 200 addetti. Sono presenti anche importanti aziende nel campo dell'alta tecnologia e dell'alta formazione. Inoltre in Cittadella sono presenti due distretti, il Ditne distretto nazionale dell'energia e il Distretto dell'Aerospazio.

Una realtà quella dell'Università e Ricerca a Brindisi importante che può e deve senz'altro essere il perno di quel nuovo modello di sviluppo che da anni cerchiamo di sviluppare. Un patrimonio che la liquidazione della Cittadella della Ricerca, il riordino del sistema delle province, la mancata programmazione economica delle risorse per l'Università e non ultimo il vuoto di direzione politica che si verrà a creare in Provincia di Brindisi con le dimissioni del Presidente Ferrarese rischia di essere disperso.

Riteniamo invece che tale Polo sia un Bene Comune da difendere e per poterlo fare proponiamo la realizzazione di una Fondazione per l'Università e la Ricerca a Brindisi con soci il Comune di Brindisi, la Regione Puglia , la Provincia se continuerà ad esistere, l'Università di Bari, l'Università del Salento, il Cnr, l'Enea e i due distretti Tecnologici.

La legge 135/2012  denominata spending review consente infatti agli enti pubblici la costituzione di  enti o società per attività non economiche e culturali. Tale Fondazione può consentire notevoli vantaggi per lo sviluppo del Polo Universitario e della Ricerca a Brindisi. L'ingresso della Regione può portare  fondi e una più agevole programmazione delle attività, la sinergia tra Università del Salento e di Bari, e di altre Università se sarà possibile, può consentire la nascita di nuovi corsi di laurea interuniversitari superando i numerosi limiti imposti dalla riforma Gelmini soprattutto in termini di personale ( docente e tecnico amministrativo).

Inoltre la Fondazione sostituendo la società  Cittadella della Ricerca in liquidazione può svolgere un'importante attività di attrazione di investimenti in tecnologia e ricerca nel nostro territorio, cosa che evidentemente non può fare la Santa Teresa che giustamente si occupa di servizi nel comprensorio.

Siamo quindi ad un bivio o siamo in grado di governare e sviluppare questo importante Bene Comune in grado di  dare un nuovo volto alla città e nuove prospettive ai giovani o saremo responsabili della dispersione  e frantumazione di una realtà importante.

Vogliamo inoltre come già  proposto in Consiglio Comunale chiedere al Sindaco di attivarsi per far si che importanti infrastrutture di Brindisi quali la Cittadella della Ricerca, la Biblioteca Provinciale e il Museo Provinciale Ribezzo oggi gestite dalla Provincia possano passare al Comune. Questo per evitare che nella delicata fase di transizione, imposta dal riordino delle province, e nell'infausto esito di soppressione di quella di Brindisi si debba avere la beffa di veder governate tali strutture da Lecce o Taranto.

Tali strutture in possesso del Comune di Brindisi possono essere una prima dotazione della nascente Fondazione. E' giunta l'ora di avviare, su temi concreti ed importanti per il futuro della città di Brindisi, un importante dibattito. Come gruppo consiliare proporremo l'istituzione della Fondazione Università e Ricerca attraverso una mozione in un prossimo consiglio comunale".

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