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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ferrarese, il porto e la Regione Puglia

BRINDISI - Pubblichiamo integralmente un comunicato del presidente della Provincia di Brindisi sulla situazione dei porti pugliesi, in cui si intuisce una nota critica nei confronti della Regione Puglia, che avrebbe investito politicamente in misura maggiore sul porto di Bari, ed in cui si chiede eguale attenzione per Brindisi. E' una posizione che non condividiamo, per una serie di ragioni che illustreremo in coda alla nota di Massimo Ferrarese. Che ha parlato ovviamente nella veste non solo di presidente della Provincia, riteniamo, ma anche in quella di uno dei tre soggetti che esprime per legge una delle terne che servono al ministro per designare, d'intesa con il presidente della Regione, il presidente dell'Autorità Portuale.

BRINDISI - Pubblichiamo integralmente un comunicato del presidente della Provincia di Brindisi sulla situazione dei porti pugliesi, in cui si intuisce una nota critica nei confronti della Regione Puglia, che avrebbe investito politicamente in misura maggiore sul porto di Bari, ed in cui si chiede eguale attenzione per Brindisi. E' una posizione che non condividiamo, per una serie di ragioni che illustreremo in coda alla nota di Massimo Ferrarese. Che ha parlato ovviamente nella veste non solo di presidente della Provincia, riteniamo, ma anche in quella di uno dei tre soggetti che esprime per legge una delle terne che servono al ministro per designare, d'intesa con il presidente della Regione, il presidente dell'Autorità Portuale.

“Siamo soddisfatti per gli ultimi dati che rilevano la forte crescita di crocieristi nel porto di Bari, ma è arrivato il momento della pari dignità anche a Brindisi e quindi per la Puglia del sud”. E’ quanto ha chiesto il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese all’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini.

“Seicentotrentamila crocieristi che attraverso il nuovo terminal crociere di Bari visitano la stessa città e la parte nord della Puglia – afferma Ferrarese - è un grande successo e ci fa davvero piacere in quanto sono un volano economico per quel territorio, ma è ormai arrivato il momento di agire con la stessa determinazione con la quale abbiamo agito alcuni anni fa per distribuire i traffici aeroportuali nelle giuste proporzioni nei due aeroporti pugliesi. Il Governo regionale e nazionale hanno il dovere di impegnarsi affinché il porto di Brindisi, e quindi del Grande Salento, che è stato sempre in passato il protagonista del traffico passeggeri, non possa e non debba morire.

Negli anni  - aggiunge il presidente Ferrarese - per mancanza di interesse politico, di infrastrutture e di gestioni superficiali da quando è nata l’Autorità portuale di Brindisi abbiamo solo assistito a un lento e inesorabile declino del nostro porto mentre nello stesso periodo c’è stata un’attenzione e un grande attivismo per far diventare home-port internazionale lo scalo barese.

Non voglio invertire le rotte – conclude il presidente Ferrarese- ma l’incontro da me chiesto all’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini e ai responsabili delle due Autorità portuali di Bari e Brindisi, già programmato per i prossimi giorni, sicuramente servirà a riequilibrare e soprattutto a far crescere e migliorare i collegamenti con Brindisi e il Grande Salento”.

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Gira da qualche tempo negli ambienti politici ed imprenditoriali brindisini la voce che Massimo Ferrarese, in vista dello scioglimento della provincia di Brindisi e della fusione con quella di Taranto, non stia pensando a costruire il futuro della propria carriera politica in Parlamento, bensì proprio nell'Autorità Portuale di questa città, a meno che la fusione stessa non comporti la chiusura dell'ente di Brindisi. Non sappiamo se tale illazione sia fondata, ragionevole, non vogliamo occuparcene. Ci interessa invece ricordare alcune cose: la prima di queste è che in sede di Comitato portuale, negli anni passati e sino ai nostri giorni, sia il Comune, che la Provincia di Brindisi, che la Regione Puglia hanno fatto assai poco, o nulla, per contrastare le gestioni dell'Authority che hanno condotto il porto brindisino alla situazione attuale di carenza di infrastrutture, caduta dei traffici, mancanza di un Piano regolatore che sostituisca finalmente quello del 1975.

Nessuno ha privilegiato il porto di Bari. Diciamo invece a chiare lettere che la politica ha azzeccato un terno al lotto facendo eleggerere per ben due volte alla presidenza dell'Autorità del Levante un manager come Francesco Mariani. Gli uomini spesso fanno la differenza, eccome. In un contesto di divisioni dei porti tra aree (centrodestra e centrosinistra), a Brindisi stando ai dati non sembra toccata la sorte migliore. I manager si giudicano dai risultati. Se c'è una responsabilità della Regione Puglia nella vicenda del porto di Brindisi è quella di averlo considerato, nella logica del rinnovo delle presidenze dei tre authority, "politicamente" meno importante di Taranto e Bari. Nessuno lo ammetterà mai, ma la realtà è questa. Forse era inevitale, forse no.

Non c'è stata certamente, invece, mai alcuna attività per deviare su Bari le rotte delle compagnie di crociera, o i traffici passeggeri, o Tir, o la parte più importante dei collegamenti con l'Albania. Si tratta di risultati dovuti alle iniziative e alle infrastrutture che il porto di Bari ha attuato nel tempo. E che non si possono spostare più ad est, verso Brindisi, per semplice volontà della giunta regionale. Le battaglie si fanno in Comitato portuale. Era lì che bisognava battere i pugni. Che c'entra Guglielmo Minervini? Se oggi tutto è in discussione, per la presidenza dell'Autorità portuale di Brindisi, ciò è dovuto al ricorso presentato non come candidato escluso, ma come cittadino, dall'ingegnere Calogero Casilli. L'ultima parola tocca al Consiglio di Stato il 28 agosto.

Se Iraklis Haralambidis sarà considerato non designabile anche dal massimo organo di giustizia amministrativa, per Brindisi si prevede un lungo periodo di commissariamento. Quindi la politica locale dovrebbe pensare a come costruire una interfaccia operativa con l'ente portuale, per avviare processi virtuosi, dal Piano regolatore del porto alla logistica, ai servizi per attrarre traffici. Altrimenti si prepari a fare la sua battaglia nei confronti del professore ellenico. Sempre che la politica abbia idee per il porto. (Marcello Orlandini)

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