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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Ferrarese non è credibile”

BRINDISI - «Chi avrebbe dovuto fare un mea culpa e cercare di dare una giustificazione all’immobilismo che ha caratterizzato l’ente presieduto nell’azione di controllo, prende la palla al balzo e si erge a paladino della giustizia pensando che, per esserlo, basta avviare una costituzione di parte civile. Ma quando Ferrarese ricopriva l’incarico di presidente di Confindustria Brindisi e difendeva l’azienda Enel dagli attacchi dell’allora Presidente Michele Errico, non si accorgeva di quanto accadeva realmente sul territorio? E quando condivideva progetti, programmi ed esperienze con l’azienda Enel, non si accorgeva che tutta una popolazione gridava aiuto?». Il firmatario della nota polemica è il consigliere provinciale del PDL Italo Guadalupi. Che al presidente della Provincia Massimo Ferrarese, e non solo a lui, rivolge anche altre critiche.

BRINDISI - «Chi avrebbe dovuto fare un mea culpa e cercare di dare una giustificazione all’immobilismo che ha caratterizzato l’ente presieduto nell’azione di controllo, prende la palla al balzo e si erge a paladino della giustizia pensando che, per esserlo, basta avviare una costituzione di parte civile. Ma quando Ferrarese ricopriva l’incarico di presidente di Confindustria Brindisi e difendeva l’azienda Enel dagli attacchi dell’allora Presidente Michele Errico, non si accorgeva di quanto accadeva realmente sul territorio? E quando condivideva progetti, programmi ed esperienze con l’azienda Enel, non si accorgeva che tutta una popolazione gridava aiuto?». Il firmatario della nota polemica è il consigliere provinciale del PDL Italo Guadalupi. Che al presidente della Provincia Massimo Ferrarese, e non solo a lui, rivolge anche altre critiche.

«La storia ci dice che la prima cosa che Ferrarese ha fatto, una volta eletto, è stata quella di farsi versare nelle casse dall’Amministrazione Provinciale il contributo di un milione e quattrocento mila euro mai voluto dal suo predecessore. Tutti ricordiamo che proprio attraverso quella rinuncia Errico stigmatizzò il rapporto tra l’azienda e l’ente. In più c’è da dire che quei soldi non sono stati utilizzati da Ferrarese per alleviare le sofferenze patite da quei cittadini che nel decreto di citazione a giudizio compaiono nella veste di parte offesa, ma sono stati sperperati in propaganda».

Guadalupi punta poi il dito sul rapporto "cestistico” Ferrarese-Enel: «Quanto il basket sponsorizzato Enel ha contribuito all’ascesa in politica del Presidente? Farebbe bene Ferrarese a sollecitare l’intervento del Ministero preposto (l'unico competente in materia di risarcimenti e costituzione di parte civile) e se proprio vuole fare un’azione di pulizia della sua immagine, lasci ogni cosa che lo lega alla società Enel, in primis il basket, diversamente sarà poco credibile, come quando, qualche tempo fa, prima della concessione del contributo da parte dell’Enel, cominciò a fare proclami circa la conversione di uno dei quattro gruppi della centrale Federico II a metano. È storia che allorquando l’Enel rinnovò la sponsorizzazione, di conversione Ferrarese non ne parlò più».

Guadalupi, infine, si chiede perché l'attenzione è rivolta solo verso l'Enel.

«Caro segretario dell'Udc Ciro Argese, l’ente provincia è deputato, più dell’ente comune, al controllo ed alla salvaguardia dell’ambiente. Sarebbe auspicabile, visto che aprite gli occhi solo adesso, avviare un’azione di monitoraggio e controllo su tutte quelle attività sensibili quali quelle riferibili a Polimeri, Sanofy, Edipower, Sfir ed altre, sulle quali non mi sembra che siano stati mai accesi i riflettori. Questo per non trovarsi tra qualche tempo, sempre per  qualche intervento della Magistratura, a dover fare,  ancora una volta, la parte di chi arriva dalla Luna. A tal proposito plaudo all’iniziativa intrapresa dal consigliere regionale Euprepio Curto che ha presentato una interrogazione urgente in Consiglio Regionale finalizzata alla conoscenza nel dettaglio della situazione delle tante industrie operanti su Brindisi. Come sempre sig. Argese, è doloroso constatare come tocchi sempre ad alcuni di voi, inventare una difesa, anche dell’indifendibile. Diciamo che siete, per la storia che su di voi avete scritto, passando dall’uno all’altro schieramento, i soggetti obbligati a dimostrare costantemente la propria fedeltà».

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