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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fotovoltaico: Tar e veleni

BRINDISI - Annullato il diniego. Il Tar riabilita così un paio di impianti bocciati dalla Provincia. Ma Ferrarrese lancia le linee guida ed annuncia: “La Provincia di Brindisi non intende compiere alcun passo indietro nella lotta al fotovoltaico selvaggio”.

BRINDISI - Annullato il diniego. Il Tar riabilita così un paio di impianti bocciati dalla Provincia. Ma Ferrarrese lancia le linee guida ed annuncia:  “La Provincia di Brindisi non intende compiere alcun passo indietro nella lotta al fotovoltaico selvaggio”.

Nel maggio scorso l’Ente aveva negato l’autorizzazione alla società “Carpevigo Italia Uno srl”, relativa alla connessione di due impianti fotovoltaici contigui nel territorio di Brindisi. La sezione di Lecce del Tribunale Amministrativo Regionale, però, con apposita ordinanza, ha annullato gli effetti del provvedimento assunto dalla Provincia in quanto era già decorso il termine di trenta giorni per l’esercizio della potestà repressiva da parte della competente pubblica amministrazione che, nel caso specifico, è il Comune in cui ricade l’impianto in questione.

“La Provincia, pertanto, non ha alcuna responsabilità e non è un caso – sottolinea in una nota il presidente Ferrarese - che il Tar abbia evitato di entrare nel merito della questione, limitandosi a constatare che i termini stabiliti erano scaduti, peraltro in assenza di un provvedimento di autotutela da parte del Comune”.

Sulla base di tale pronunciamento del Tribunale Amministrativo la Provincia ha immediatamente rivolto un’ istanza al Comune di Brindisi, affinché si proceda con l’autoannullamento di quelle Dia e con l’adozione di atti inibitori alla prosecuzione dei lavori a carico della società “Carpevigo”.

Ma c’è di più: contrariato del pronunciamento dei giudici, Ferrarese annuncia di voler informare dell’accaduto la Procura della Repubblica di Brindisi, “per eventuali, conseguenti determinazioni”. Posta così, sembrerebbe una bomba al veleno: “Non è una battaglia contro questa o quell’altra azienda – ha affermato Ferrarese – bensì una strenua difesa del nostro territorio che rischia di subire danni irreparabili per la leggerezza con cui si è proceduto sino ad oggi, se non addirittura per comportamenti nei quali, come già emerso nelle scorse settimane con i sequestri operati dall’Autorità giudiziaria, si configurano azioni penalmente rilevanti. La Provincia, pertanto, non farà alcun passo indietro, attivando tutto ciò che rientra per legge nelle proprie specifiche competenze”.

Un passo in avanti, invece, la Giunta Provinciale di Brindisi ha ritenuto di farlo, dopo la dichiarazione di guerra, approvando stamane, su proposta del presidente Ferrarese, gli “indirizzi organizzativi per lo svolgimento delle procedure di VIA di progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel territorio della provincia di Brindisi”.

Tali linee di indirizzo saranno trasmesse ai competenti uffici dell’Ente affinché vengano tenute nella opportuna considerazione in fase di svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale di competenza della Provincia. “Abbiamo ritenuto di dotarci di uno strumento importante come le linee di indirizzo – afferma il Presidente Ferrarese – per rafforzare l’azione dell’Ente a tutela di una corretta gestione del territorio e quindi per evitare il proliferare del ‘fotovoltaico selvaggio’ che già tanti danni ha provocato in provincia di Brindisi”.

Ma intanto, tra un pronunciamento e l’altro del Tar, la battaglia politica s’infiamma:  “In tema di fotovoltaico, Ferrarese sta rimediando una figuraccia dietro l’altra, facendo gravare i costi  di questa battaglia persa sulle tasche dei brindisini. E pensare che ieri stranamente era favorevole”, afferma l’onorevole Luigi Vitali, coordinatore provinciale del Pdl brindisino, che, commentando le dichiarazioni del presidente Ferrarese a proposito del destino della ex cittadella militare di San Vito dei Normanni", poi aggiunge: “Come nella migliore delle tradizioni, il presidente della Provincia ha compiuto l'ennesima pericolosa inversione di marcia, questa volta sull’utilizzo della ex base Usa: prima assolutamente favorevole ad un utilizzo della base, nefasto per il territorio, oggi contrario probabilmente a seguito dei malumori delle realtà interessate.  Ieri contrario alla tendopoli di Manduria, perché covo di delinquenti, oggi ne chiede la chiusura per motivi umanitari. Ma d’altra parte questo è il personaggio e i brindisini se ne stanno accorgendo”, ha concluso l’onorevole Vitali.

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