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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Francavilla Fontana

Il Pd si rilancia con Bruno e lui: "Mia candidatura a sindaco come ultima spiaggia"

I democratici si affidano al consigliere regionale in vista delle amministrative 2023 dopo un'assemblea e lui risponde: "Ci sono, ma prima individuiamo alleanze e programma"

FRANCAVILLA FONTANA - Ritorno al futuro nel Pd di Francavilla Fontana: i democratici si affidano all'ex sindaco e attuale consigliere regionale, Maurizio Bruno, in vista delle amministrative 2023. Per contrastare la maggioranza Denuzzo e un centrodestra che sta cercando in questi giorni la quadra del cerchio di nomi e alleanze. Il consigliere regionale e nome forte dei democratici a Francavilla Fontana e non solo risponde "ci sono", ma non si candida direttamente a sindaco. Non per il momento, almeno. "Prima programmi e alleanze", è il mantra. 

Nel giorno delle dimissioni lampo dell'assessore Domenico Magliola (Libera Francavilla) il Pd francavillese è stato profetico. In un comunicato stampa arrivato alle redazioni giornalistiche prima che si diffondesse la notizia delle dimissioni, si poteva leggere: "Tale coalizione (la maggioranza Denuzzo, ndr) si [sta] sfaldando giorno per giorno e il sindaco si è ridotto a essere sostenuto politicamente da tre esponenti di Fratelli d'Italia e da grillini dell'ultim'ora transitati prima per i lidi calendiani". Ma qual era il succo di tale comunicato?

Dopo l'analisi targata Pd sulla situazione cittadina, con attacchi concentrici contro il primo cittadino e la sua maggioranza ("sindaco inconcludente", "esperienza disastrosa", "scelte scellerate"), i democratici dicono di volersi fare "carico delle istanze dei cittadini e favorire una reale svolta della comunità, attraverso la realizzazione di un progetto politico inclusivo, aperto al dialogo con tutte le fasce sociali, rispettoso delle diversità e che si riconosca negli ideali e nelle idee del campo progressista e moderato". L'obiettivo è la creazione di un centrosinistra francavillese che "sappia dialogare con le aree moderate".

Si legge nella nota dei democratici: "L'assemblea del Pd tenutasi il 30 settembre ha condiviso la proposta, avanzata dalla segreteria del circolo, che a guidare questa fase di rilancio politico sia il consigliere regionale Maurizio Bruno, una personalità che ha dimostrato durante la precedente esperienza di sindaco - interrotta anzitempo nel 2017 per mai smentite trame di palazzo - e nel corso dell'attuale esperienza di consigliere regionale, di essere sempre attento alle istanze dei cittadini e di saperle tradurre in provvedimenti efficaci".

Bene, e Bruno che dice? In un comunicato stampa diramato qualche ora dopo la nota targata Pd, Maurizio Bruno si dichiara "lusingato e onorato per la richiesta rivoltami dagli amici e dalle amiche del Pd e di Francavilla Popolare. Ma ritengo, e ne sono convinto, che la mia candidatura debba essere posta sul tavolo solo come ultima possibilità". Dice Bruno che amministrare di nuovo "la città che amo", sarebbe per lui "un dono, un privilegio e un onore". Si dice anche pronto a sacrificare altri ruoli che riveste, visti come più prestigiosi.

Conclude Bruno spiegando che "il rinnovamento [è] la strada da privilegiare. E credo nelle incredibili energie e risorse di cui Francavilla dispone e a cui va data solo una possibilità, per potersi esprimere e sbocciare. Quindi io ci sono. Ci sono nel tentativo di individuare anzitutto un programma e una coalizione ampia e coesa che sappia dare  un progetto e una visione, perfino un sogno alla nostra città". Quindi il consigliere regionale non si tira indietro, ma è ancora presto per parlare di nomi, di candidati sindaco. E lui ci sarebbe, sì, ma come extrema ratio.

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