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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Fusco: “Stop agli interessi industrialisti”

BRINDISI - Prosegue il Forum di BrindisiReport.it su alcuni temi apparsi poco discussi e affrontati in campagna elettorale. Tra questi ne abbiamo scelto alcuni, sui quali continuiamo ad ascoltare il pensiero dei candidati alla carica di sindaco al Comune di Brindisi. E’ la volta dell’avvocato Roberto Fusco (Italia dei Valori, Lista “Si Roberto Fusco Sindaco” e Federazione delle Sinistre).

BRINDISI - Prosegue il Forum di BrindisiReport.it su alcuni temi apparsi poco discussi e affrontati in campagna elettorale. Tra questi ne abbiamo scelto alcuni, sui quali continuiamo ad ascoltare il pensiero dei candidati alla carica di sindaco al Comune di Brindisi. E’ la volta dell’avvocato Roberto Fusco (Italia dei Valori, Lista “Si Roberto Fusco Sindaco” e Federazione delle Sinistre).

La crisi della finanza locale, aggravata dai tagli ai trasferimenti succedutisi in questi anni, ha messo in discussione quantità e qualità dei servizi sociali e pubblici tradizionalmente erogati dai Comuni. Si può ripensare lo “stato sociale locale” attraverso un sistema di partecipazione e di relazione più diretto dei cittadini e delle comunità?

Occorrerà anche in una situazione di crisi non far mancare il sostegno pubblico alle fasce sociali più deboli. Perché questo sia possibile si dovranno immediatamente tagliare gli sprechi e, nel contempo, cercare nuove entrate come, ad esempio, far pagare l’IMU alle centrali elettriche che attualmente versano nelle casse comunali cifre irrisorie rispetto al reale dovuto.

Beni pubblici quali piazze, monumenti, giardini, spazi e contenitori, possono essere dati in adozione a cittadini organizzati, a strutture di imprese, a forme di autogestione e di partecipazione attiva, per garantire il loro decoro, la loro manutenzione e la loro fruizione responsabile?

Le forme di adozione tendono a supplire le carenze del pubblico. Io che intendo la rivoluzione a Brindisi come ripristino della normalità delle cose, reputo che in primo luogo dei beni comuni debba occuparsi una pubblica amministrazione efficiente e che faccia il suo dovere. Il coinvolgimento delle associazioni di volontariato è importante invece anche sotto il profilo politico, perché educa i cittadini a sentirsi parte di una comunità, il ché è fondamentale.

Le città si misurano e si sviluppano anche per la loro capacità di attrarre e produrre innovazione. Luoghi di innovazione sono innanzitutto gli istituti di formazione, di ricerca e le strutture universitarie. Brindisi cerca da tempo di inserirsi nei processi  formativi universitari pugliesi, nei centri di ricerca e dell'innovazione. Quale e' la sua idea sulla presenza universitaria a Brindisi? Essa ha un futuro? E soprattutto come il territorio può interagire con essa?

L’Università e la ricerca devono fare parte del presente di Brindisi se realmente vogliamo che questa città cresca economicamente e culturalmente offrendo ai giovani possibilità concrete di inserimento nel mondo lavorativo. Il Presidente Napolitano ha affermato che occorre investire in ricerca e cultura, e che la nostra recessione economica è soprattutto conseguenza di una nostra recessione culturale. Occorre invertire il processo di localizzazione di insediamenti universitari, rendendo prioritarie scelte compatibili con un diverso sviluppo del territorio. Individuare ciò che effettivamente serve alla produttività del nostro territorio, creare un Consorzio fra Università federate della Puglia, Basilicata e Molise, Enti Locali, Associazioni di industriali, Camere di Commercio e progettare un serio rilancio di insediamenti legati alle citate esigenze del territorio, che devono essere oggetto di una pianificazione scientifica. Solo lavorando con continuità per far crescere il capitale sociale della nostra realtà si potranno instaurare circuiti virtuosi, sia tra istituzioni e sistemi formativi e sia tra i sistemi di ricerca/formazione e le strutture economico-produttive locali.

La  mobilità urbana è fattore di relazioni, di integrazione, di comunicazione oltre che di vivibilità, di sostenibilità ambientale e disegna il modello urbanistico e di sviluppo della città. Brindisi si appresta ad avere il nuovo Pug: quale ruolo deve avere il trasporto pubblico e collettivo nel nuovo assetto urbanistico della città?

Essenziale. Un piano di mobilità deve essere efficiente ed efficace per mettere i cittadini nelle condizioni di potersi spostare con facilità dalle periferie al centro e verso tutti i rioni della città. La sostenibilità del traffico, e quindi anche del carico ambientale, dipende proprio da questo servizio. Ho proposto la immediata istituzione di servizi navetta con mezzi elettrici che colleghino il centro con le periferie, con passaggi massimo ogni 10 minuti, e con percorrenza con corsie preferenziali lungo gli assi principali cittadini (ad esempio: dal porto al corso a viale Aldo Moro il Tribunale Santa Elia e l’Ospedale). Pochi interventi, unitamente ad un allungamento del lungomare ed  forme di marketing, consentirebbero la rivitalizzazione del centro e degli esercizi commerciali .

La parità di genere negli assetti di governo locale e delle società partecipate è ormai garantita dalla costituzione e dalle leggi. Molte nuove amministrazioni locali sono nate con giunte composte per metà da uomini e per metà da donne, e sono realtà che funzionano. Qual è la sua idea e ha proposte da avanzare?

Premesso che il ruolo attivo della donna è fondamentale per una società migliore, ritengo che la giunta debba essere formata, a prescindere dal sesso di appartenenza che non può essere ne’ una discriminante ne’ un titolo di merito, da persone in grado di affrontare le tante problematiche inerenti al compito cui sono chiamati a svolgerlo nell’interesse collettivo.

Qual è la sua idea sulla destra e sulla sinistra?

L’”evoluzione” dei partiti ha contribuito a rendere questa differenza – nell’immaginario collettivo – evanescente. A mio avviso la differenza principale consiste nel diverso approccio ai problemi della gente. È auspicabile che si possa ricomporre il centro sinistra brindisino che oggi vive numerose problematiche. In prima linea però c'è il vero problema di Brindisi: una piccola città di provincia che ha uno dei più grandi e dei più bei porti di Italia e del mediterraneo, motivo per cui è stata scelta da Enel come proprio principale porto carbonifero a servizio della maggiore centrale a carbone di Europa e che alla lunga ha soffocato gli altri traffici.

Tale presenza di stampo coloniale e gli interessi per centinaia di milioni di euro che comporta, condiziona fortemente la vita non solo ambientale ma anche politica e amministrativa di Brindisi. Per tale ragione in questa città si formano compagini politiche strane il cui fulcro sono proprio questi interessi e che, per dargli un nome nobile e diverso da quello che si dovrebbe dare (inciucio), si definiscono laboratori. Ed in tale groviglio di forti interessi a tanti zeri si trova non solo la destra ma anche la sinistra, che per anni, è stata il partito del carbone a Brindisi sulla base di indicazioni che venivano dalle segreterie nazionali (le stesse da cui oggi discendono le indicazioni di costituirsi nel cosiddetto laboratorio). E per tale ragione a Brindisi, prima ancora di ricostruire un centrosinistra, od anche in contemporanea, occorre costituire un “fronte cittadino” di liberazione da questi poteri forti, per ridare ai cittadini libertà decisionale sul proprio futuro e sul modello di sviluppo della città.

E' questo fronte di liberazione e' il senso della coalizione da me rappresentata con la lista civica con IDV e Federazione delle Sinistra, ossia con partiti che sono sempre stati all'opposizione di quei poteri industriali. Quindi ricostruire il centrosinistra va bene, ma occorre prima di tutto liberare Brindisi portando al governo della città persone che con quegli interessi industrialisti (ed intendo solo quelli delle industrie ad alto impatto ambientale) non hanno nulla che vedere. Altrimenti la politica brindisina sarà sempre inquinata da tali interessi ed assisteremo sempre al proliferare dei “laboratori” più strani.

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