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Gaglione, Sardelli, "Noi Sud" e i cinque punti di Berlusconi: "Voterò valutando, senza pregiudiziali"

BRINDISI - Equilibrismi che si giocano sulla lama del rasoio, o sui metri quadri di un appartamento principesco. L’attesa, è al cardiopalmo. Ma non per molto ancora. Fra poco più (o poco meno) di ventiquattro ore, il premier Silvio Berlusconi darà lettura al documento deputato a misurare la tenuta del governo. I voti dell’assemblea decreteranno se il Berlusconi quater è dead or alive. Sopravvivenza legata a una manciata di voti, com’era già accaduto a Romano Prodi, il cui destino era tutto nelle venerande mani della senatrice Rita Levi Montalcini.

BRINDISI - Equilibrismi che si giocano sulla lama del rasoio, o sui metri quadri di un appartamento principesco. L’attesa, è al cardiopalmo. Ma non per molto ancora. Fra poco più (o poco meno) di ventiquattro ore, il premier Silvio Berlusconi darà lettura al documento deputato a misurare la tenuta del governo. I voti dell’assemblea decreteranno se il Berlusconi quater è dead or alive. Sopravvivenza legata a una manciata di voti, com’era già accaduto a Romano Prodi, il cui destino era tutto nelle venerande mani della senatrice Rita Levi Montalcini.

La differenza, stavolta, la faranno le decisioni dei deputati in seno al Gruppo misto, limbo che accoglie esuli del Bipartitismo, ex uddicini, ex lombardiani (da Raffaele Lombardo, e non Riccardo Lombardi) ed ex fedelissimi della senatrice Adriana Poli Bortone, fra cui gli onorevoli brindisini Luciano Sardelli (che è stato di Lombardi e di Lombardo) e Antonio Gaglione, travolti da un insolito destino comune, malgrado le partenze agli antipodi.

Da Forza Italia all’Mpa di Raffaele Lombardo, da qui a Io Sud, fino alla mutazione genetica dei quattro parlamentari in seno al gruppo: è bastato un tocco, anzi una consonante, per convertire la formazione concepita dell’ex sindachessa salentina nel gruppo “Noi Sud”. I retroscena li ha svelati a Repubblica, lo stesso Sardelli: “Ci chiamiamo Noi Sud. Fu Berlusconi a consigliarci questo nome. Si era al tempo delle regionali in Puglia con la Poli Bortone che aveva fondato il movimento Io Sud. Il presidente ci disse: lei è sola, voi siete quattro. Chiamatevi Noi Sud". Sardelli ha anche dichiarato d’essere pronto ad abbracciare la causa del Cavaliere, senza riserve (“Ci ha detto di passare da lui, che sistema tutto”).

Nel caso del deputato sanvitese, per inciso, non si può parlare di cambio di casacca. Al massimo, di un come back home che chiude il cerchio. “Mi permetta, ma non è corretto nemmeno questo. Io sono andato via da Forza Italia nel 2005, e mi sono candidato con un partito del Sud a sostegno di Berlusconi, quindi io non me ne sono mai andato da nessuna parte”. E allora poteva rimanere in Forza Italia. “No, perché ritenevo come ho scritto in una lettera dell’epoca, che bisognasse fondare un partito del Sud”. Adesso lei è capogruppo di Noi Sud, c’è una indicazione di voto per i componenti del gruppo, fra gli altri l'onorevole Antonio Gaglione? “Io e i quattro del mio gruppo abbiamo un mandato preciso, ripeto, in perfetta coerenza con il mandato elettorale. Gaglione, che è stato eletto altrove, naturalmente è più libero”. Tutto chiaro.

Per capire cosa farà il deputato latianese, è a lui che bisogna chiedere. Il telefono squilla e lui risponde, cordiale come sempre. Il cardiologo latianese, eletto nelle fila del Partito democratico, stracciò la tessera lo scorso anno, dopo essere stato accusato pubblicamente dal suo partito di assenteismo doloso, con conseguente approvazione del cosiddetto scudo fiscale.

Dopo un periodo di riflessione, Gaglione ha sottoscritto il progetto – transitorio sul nascere – di Noi Sud. Ma il suo voto non è scontato, almeno così dice. “Non voterò mai la fiducia, l’ho già detto e lo ribadisco”, chiarisce per l’ennesima volta il titolare del seggio numero 295, “Non voterò mai il centrodestra”. Questo vuol dire che domani voterà no al documento del presidente del consiglio? “Non ho detto questo. Io sono uno che guarda al contenuto e sulla base dei contenuti, deciderà”.

Cioè? “Nessuna pregiudiziale di nessun tipo”. Ci spieghi meglio, per favore. “Le faccio qualche esempio: ci saranno delle proposte sulla Sanità? Bene, valuterò. Si parlerà di Sud? Idem. Si parlerà di Lavoro, finalmente? Bene, sono pronto a discutere, e deciderò esclusivamente sulla base delle argomentazioni, ripeto, dei contenuti. Sarebbe anche ora che si parlasse di lavoro”.

Il senatore, si arrabbia. “E certo che mi arrabbio. Io per farmi un appartamento ho dovuto lavorare tutta la vita. E invece questi, o vendono gli appartamenti del partito ai parenti, oppure affittano appartamenti di proprietà dei parenti, al partito. Sto parlando di destra, e di sinistra. E non mi faccia aggiungere altro”. A questo punto, Gaglione taglia corto. Ma promette: “Mi chiami domani, le farò sapere quale sarà stato il mio voto”.

Ri-squilla il telefono, è il capogruppo di Noi Sud, Luciano Sardelli. “Mi perdoni, ma sa se Gaglione domani viene?”.

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