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Giovedì, 1 Giugno 2023
Politica

Giunta Carluccio, rischio di caduta: Cor rompe con la sindaca

A due mesi e mezzo dal ballottaggio, crisi nei moderati. Raffaele De Maria minaccia di passare all'opposizione: "La sindaca non dialoga con tutta la coalizione, ma solo con alcuni". Loaicono dei Democratici chiede la verifica politica. Tutto alla vigilia del Consiglio sul porto

BRINDISI – Neanche il tempo di chiudere i festeggiamenti in onore dei santi patroni che la sindaca di Brindisi, Angela Carluccio è costretta a fare i conti con una crisi politica a tutti gli effetti: i Cor minacciano di passare all’opposizione e i Democratici per Brindisi hanno chiesto la verifica, lamentando l’assenza di dialogo della prima cittadina. Tutto in una sera. Serata nera.

Il giuramento di Angela Carluccio-3Il malessere che covava da tempo ma che in più di qualche occasione, sin dagli esordi della nuova Amministrazione, era stato messo a tacere, oggi attorno alle 21,30 (lunedì 5 settembre) è venuto a galla con una forza tale da superare persino la blindatura imposta in occasione della riunione di maggioranza convocata in vista del Consiglio monotematico sul porto, previsto per mercoledì prossimo. L’incontro, infatti, doveva restare segreto o quanto meno restare fuori dagli ambienti dei giornalisti. Così non è stato. Non poteva, visto quello che è successo nel Palazzo, dove la sindaca sembra sia stata messa spalle al muro dai Conservatori e riformisti, ormai stanchi di fare affidamento sulla pazienza alimentata dal fatto che per Carluccio sia la prima esperienza politico-amministrativa.

Non ce l’ha fatta più Raffaele De Maria, capogruppo dei Cor, già assessore, politico di lungo corso, il quale ha chiesto la parola alla presenza dei colleghi consiglieri e dei componenti della Giunta, per esprimere una volta per tutte il suo pensiero, quello del movimento che fa capo a Raffaele Fitto: “Così non si può andare avanti, non è possibile che si governi una città senza dialogare con le forze della coalizione, senza le quali il sindaco non sarebbe stato eletto”, avrebbe detto. E non è il primo a usare parole dure nei confronti della sindaca Carluccio, visto che è ancora attuale la separazione di Impegno sociale con Carmelo Palazzo, autore dell’addio che ha segnato il debutto della prima cittadina.

A distanza di due mesi e mezzo dal ballottaggio, quei nuvoloni si sono addensati a tal punto da portare allo scontro: “Abbiamo più volte chiesto di essere informati delle decisioni assunte dal Comune e invece siamo a zero. Nessuna comunicazione, nessun confronto”, ha detto De Maria. “E non ne riusciamo a capire il motivo, parlo per i Cor da intendere come gruppo di Brindisi”, avrebbe precisato facendo intendere che non ci sarebbero altri titolati a parlare in nome e per conto dei Conservatori. Non i parlamentari Nicola Ciracì di Ceglie Messapica e Vittorio Zizza di Carovigno. Vale la pena precisare che questa sera era presente all’incontro il coordinatore cittadino Italo Guadalupi oltre che i consiglieri.

“Non vorrei che ci fosse qualcuno impegnato a fare il vero sindaco di questa città, alle nostre spalle”, si sarebbe spinto a dire nel silenzio dei presenti. Chi sarebbe il sindaco nascosto? Non il notaio Michele Errico che ha il ruolo di consigliere politico di Angela Carluccio, ma Marcello Rollo, presidente Asi. In questi termini è stato letto, per lo meno da alcuni, quel dubbio.

 “A questo punto è necessaria una verifica politica”. Per i Democratici per Brindisi ha preso la parola, Luciano  Loiacono, dello stesso avviso. Ma da lì a poco la situazione sarebbe precipitata perché secondo indiscrezioni, De Maria ha continuato arrivando persino a minacciare di lasciare non solo la Giunta, ma la stessa maggioranza per passare all’opposizione.

I Cor, in effetti, si sono detti pronti a fare un passo indietro dalla squadra di governo in cui siedono Marina Miggiano come assessore alla Programmazione economica e Cosimo Laguercia alle Attività produttive. Il che la dice lunga sulla scelta di non far entrare nell’esecutivo gli eletti (che non avrebbero potuto fare rientro in Consiglio) ma di fare affidamento ai candidati che non hanno centrato l’obiettivo. Non solo. Il passaggio dall’altra parte, lì dove ci sono le frastagliate opposizioni, complica parecchio il quadro perché riduce ancora i numeri della coalizione in Assise: da 21 si scende a 15, maggioranza politica e non numerica, coalizione costretta a zoppicare con Impegno sociale e Cor fuori. Tutto questo alla vigilia del Consiglio sul porto e sulla richiesta di moratoria. Cosa succederà domani? Sarà vero che la notte porterà alla riflessione?

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