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«Graduatorie asili comunali da rivedere»

BRINDISI – Il consigliere comunale di maggioranza Francesco Cannalire (Api) chiede al sindaco di rivedere le graduatorie di accesso agli asili comunali appena stilate dalla ripartizione Pubblica istruzione, perché basate su regole che non favorirebbero le famiglie disagiate.

BRINDISI – Il consigliere comunale di maggioranza Francesco Cannalire (Api) chiede al sindaco di rivedere le graduatorie di accesso agli asili comunali appena stilate dalla ripartizione Pubblica istruzione, perché basate su regole che non favorirebbero le famiglie disagiate.

«Purtroppo, come puntualmente accade ogni anno, dato un insufficiente numero di posti, molti bambini sono stati esclusi e le loro famiglie saranno costrette a ricorrere a strutture alternative, e spesso proibitive per i costi, per “l'iniziazione" scolastica dei loro figli. Quest'anno più degli altri lo sconforto era palpabile e qualche genitore stufo di vedere il proprio bambino nuovamente escluso, mi ha invitato a prendere visione delle graduatorie e verificare che tutto fosse in regola».

Cannalire ha già incontrato personalmente il dirigente della ripartizione e la funzionaria responsabile per la definizione delle graduatorie, per avere delucidazioni e verificare la regolare procedura per l’elaborazione delle graduatorie.

«Studiando e analizzando approfonditamente il Regolamento Generale per il funzionamento degli asili nido, di cui il Comune di Brindisi è dotato dal 2006, è emerso un dato assolutamente allarmante. Infatti, i punteggi per la definizione delle graduatorie, previsti dall'art. 7 concernente i criteri per la loro redazione, risultano essere palesemente ingiusti». Premettendo che questo servizio pubblico erogato dal Comune, prevede il pagamento di una retta direttamente proporzionale al reddito delle famiglie, ritengo doveroso, se non prioritario, consentire a quelle famiglie che vivono in condizioni particolari, e non disagiate, per cui è previsto un punteggio aggiuntivo, di poter accedere al servizio».

Cannalire si è accorto che, comparando due famiglie tipo, una con due genitori occupati, due figli di 10 e 6 anni e un bambino con diritto all'accesso all'asilo nido, e un'altra con due genitori disoccupati, sempre con due figli di 10 e 6 anni e un bambino con diritto all'accesso all'asilo nido, risulterà quasi impossibile, per quest'ultima, far accedere il proprio figlio alla struttura pubblica.

«La drammaticità di questo dato, per i nostri concittadini, si appalesa ulteriormente se alle due famiglie tipo si applicano i punteggi per l'accesso agli asili nido del Comune di Torino: infatti la famiglia torinese più sfortunata, quindi con due disoccupati avrebbe "solo" il 10% in meno di possibilità di poter accedere al servizio, rispetto al 50% di possibilità in meno della famiglia brindisina della stessa fascia».

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