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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Centrodestra ai ferri corti: scambio Ciullo-Cavalera sul caso Antonino

Dopo la reazione dell'ex sindaco agli attacchi su Facebook, la Lega tenta di farne il punto debole dei diretti concorrenti. Strali anche da sinistra

BRINDISI – Esplodono le tensioni nell’area di centrodestra a Brindisi, dove l’area leghista guidata dal candidato sindaco Massimo Ciullo cerca e tenta di creare crepe in quella più moderata raccolta intorno a Forza Italia e al candidato Roberto Cavalera. Per piantare un cuneo nel blocco rivale, a quanto pare sono stati scelti come punto di applicazione il Pri e Giovanni Antonino, quest’ultimo provocato su Facebook e destinatario di messaggi poco rassicuranti provenienti da alcuni settori della “base” avversaria sino alla reazione, sempre sui social, che ha rotto il tacito patto interno al fronte Cavalera della non risposta alle polemiche, anche personali.

E stamani Ciullo ha diffuso un comunicato di duro attacco ad Antonino, richiamando il suo passato, i due arresti, non riconoscendogli implicitamente il diritto di fare ancora politica, e chiamando in causa anche il concorrete Roberto Cavalera, che si lascerebbe oscurare dall’ex sindaco della tangentopoli brindisina e dello scandalo British Gas,  e il deputato Mauro D’Attis, che ad avviso di Ciullo dovrebbe intervenire per fermare Giovanni Antonino.

Tutto ciò accade nel giorno della presentazione ufficiale di Roberto Cavalera e del suo programma ai cittadini elettori e alla stampa di Brindisi, e mentre D’Attis è a Roma per gli eventi politici che da lunedì impegneranno nuovamente partiti e gruppi parlamentari, con il nuovo giro di consultazioni convocato dal Presidiente della Repubblica. Il deputato di Forza Italia però, raggiunto telefonicamente da BrindisiReport, conferma la linea del silenzio rispetto alle polemiche.

Antonino perde la pazienza

Giovanni Antonino-2Antonino era scoppiato due giorni fa: “Abbiamo impostato la campagna elettorale al più assoluto fair play. Poi c'è qualche idiota che manda in giro filmati denigratori in cui si permette di inserire foto mie e di mio figlio rubate da Facebook. Forse non sa di avere alle spalle una banda di tossici ed ubriaconi, con interessi strani nel settore dei rifiuti e dediti ai ‘vizietti’ più spinti. O forse lo sa bene e magari ne fa anche parte. Figurarsi se mi faccio intimorire. Io in questa vicenda ci ho messo la faccia. E se davvero mi volete bene e mi stimate, come tante volte avete detto, dovreste sostenermi. Non facciamo ancora una volta vincere i veleni. Brindisi ha bisogno di credere al futuro. Le foto con mio figlio, di cui sono estremamente orgoglioso, le pubblico io. Chi manda quei filmati è spazzatura, genere di merce in cui sguazza molto bene”.

Una replica pesante a quella campagna contro di lui inaugurata sui sociali dagli avversari.  E ieri il riferimento a Massimo Ciullo: “Credevo di essere amico di Massimo Ciullo. Per me la parola amicizia ha un significato importante. E' un sentimento fatto di stima e di rispetto. Vuol dire – ha scritto Antonino sul proprio profilo Facebook - condividere progetti e sogni. Rispettare le idee dei tuoi amici, anche se non le si condividono. Coltivare il rapporto senza secondi fini. Rinunciare ad avere vantaggi pur di salvaguardare il legame”.

“Sono fermamente convinto che un leader è colui il quale detta la linea ai sui seguaci. Ne ispira le azioni. Ne censura i comportamenti se non conformi al suo pensiero. Io mi sento un leader – ha sottolineato l’ex sindaco senza nascondersi -. E nessuno dei miei seguaci si permetterebbe di dileggiare un mio amico. Se qualcuno dei seguaci di Massimo Ciullo usa dei sistemi subdoli per insultare me ed i miei famigliari le cose sono due: o lui ne condivide i comportamenti o non è un leader. Nel primo caso non potrebbe essere mio amico. Nel secondo non potrebbe guidare la città. Brindisi ha bisogno di un leader, come lo sono stato io”.

L’attacco di Ciullo

Oggi, come già detto, è stato Ciullo a meditare, scrivere, limare e diffondere la risposta: “La giornata di presentazione della candidatura di Roberto Cavalera sarà una splendida opportunità per fare chiarezza una volta per tutte  sulla  presenza  certamente ingombrante per l'intera coalizione, anzi per l'intera politica brindisina, di Giovanni Antonino”, scrive Ciullo. “Infine D'Attis dovrebbe ricordare il motto elettorale di Mennitti: ‘Vogliamo andare avanti perché loro vogliono tornare indietro’ e riferendosi ad Antonino Mennitti aggiungeva ‘cinque anni fa Brindisi era in bancarotta e oppressa dalla corruzione’. Grazie D'Attis, grazie Michele Errico, grazie Cavalera per aver fatto tornare indietro Brindisi”.

massimo ciullo-3Ma questo è solo il punto conclusivo della nota di Massimo Ciullo. “Si continuano a registrare interventi di Giovanni Antonino sulla sua pagina Facebook, e non solo, con tanto di valutazioni su leadership politiche, addirittura esaltando autocelebrativamente come esempio la sua persona come vero leader, quando della sua storia politica sarebbe meglio non ricordare alcunché”, attacca il comunicato.

“Ebbene, Antonino due mesi or sono si è autosospeso dalla carica di segretario provinciale del Partito Repubblicano Italiano, ma in realtà non ha mai smesso di intervenire pubblicamente con riferimento al Pri, mettendosi sempre in primo piano e dispensando critiche a tutti; continuando in sostanza ad essere il principale portavoce del suo partito. Ed allora mi chiedo, ma giro la domanda anche alla sua coalizione ed al suo candidato sindaco Roberto Cavalera:  perché Giovanni Antonino si è autosospeso? Forse perché non voleva imbarazzare i suoi alleati ed il suo candidato sindaco  con  il suo passato?”, insinua il candidato dell’area leghista.

“Con i suoi interventi giornalieri, Antonino dimostra che la sua decisione di restare estraneo a queste elezioni è stata tutta una finzione politica e che in realtà vuole recitare un ruolo di primo piano, richiamando i suoi vecchi amici e ricostituendo, attraverso queste elezioni, quello che è stato il suo precedente impero politico ed amministrativo. Sono d'accordo i suoi colleghi di coalizione, ma soprattutto vuole il candidato sindaco Roberto Cavalera concedere questa egemonia e protagonismo all'ex sindaco Giovanni Antonino?”, incalza Ciullo

“Spiegassero bene Cavalera, Errico, ma anche l'onorevole D'Attis che tanta parte attiva ha avuto ed ha in quella coalizione, ma pure tutti gli altri, il vero ruolo di Giovanni Antonino oggi e quello che egli avrà in futuro. E se ha un ruolo e di certo lo ha, visto il loro silenzio sulla conclamata egemonia che Antonino sta pubblicamente manifestando in campagna elettorale, come sarà compatibile il loro progetto di propagandato rinnovamento e di legalità – conclude Ciullo - con chi come Antonino è stato condannato con ben due sentenze della Corte dei Conti, in primo grado e in appello, al pagamento di oltre duemilioni di euro per danni e disservizi causati al Comune di Brindisi”. Citazioni del pronunciamento della Corte dei Conti allegate al teso.

E Cavalera: “Chi torna indietro sono Ciullo e la Lega a Brindisi”

Da sinistra, Lorenzo Cesa, Roberto Cavalera e Antonio Tajani-2Il candidato dell’area più moderata del centrodestra ha dedicato una piccola parte del suo discorso di stamani a Ciullo. Il candidato sindaco della coalizione aggregata da Forza Italia ha premesso che la sua campagna elettorale dribblerà inutili polemiche, ha detto che i suoi rapporti con il Pri non passano attraverso Giovanni Antonino ma dai dirigenti cittadini di quel partito, e che tuttavia non si può negare ad Antonino il "diritto di fare politica a sostegno del figlio.

Piuttosto, ha rilevato Roberto Cavalera, è preoccupante il passo indietro di vent’anni che la Lega compie a Brindisi con Massimo Ciullo: non c’è nulla del rinnovamento strategico di Salvini in ciò che Ciullo dice e fa, secondo il candidato di Forza Italia, ma si intravede un ritorno alla tattica del “ce l’ho duro” delle origini, che portarono la Lega Nord ai minimi storici dopo la crescita iniziale.

Ma anche da sinistra si spara sullo stesso bersaglio

Riccardo Rossi-5Alzo zero sul ruolo di Antonino nella coalizione di Forza Italia, però, anche dal candidato della sinistra unita Riccardo Rossi: "Nel 2004 all’indomani dell’arresto del sindaco Giovanni Antonino, Michele Errico e Domenico Mennitti da presidente della Provincia e sindaco di Brindisi rappresentarono per la città la voglia di cambiamento e ritorno alla legalità. Un cambiamento rappresentato  anche da battaglie importanti come quella sul rigassificatore .Oggi mi chiedo - scrive Rossi stamane - come può l’ex presidente della Provincia Michele Errico mettere la sua storia al servizio di una coalizione che riparte proprio dall’ex sindaco Antonino, attivissimo in questa campagna elettorale in cui candida il figlio nelle fila del Partito Repubblicano".

"Mi chiedo come può Michele Errico  che si è fortemente battuto in difesa dell’ambiente, con posizioni molto forti su Enel ed il carbone, arrivando ad imporre i carbonili coperti nei procedimenti autorizzativi della centrale, essere alleato dell’ex sindaco Antonino che delle convenzioni del 1996 ne fece carta straccia. La coalizione che si raccoglie intorno all'Avv Cavalera rappresenta il passato di questa città, una coalizione in cui confluiscono i gruppi che hanno amministrato Brindisi negli ultimi 20 anni e che quasi sempre si sono combattuti tra loro. Il 10 giugno rappresenterà quindi un vero spartiacque - conclude Rossi - tra il passato ed il futuro, tra chi vuol  imporre alla città le stesse logiche e pratiche politiche e chi invece presenterà progetti di autentico cambiamento".

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