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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Consiglio comunale dice di sì all'hotel a quattro stelle: su Badessa si spacca il Pd

BRINDISI – Il Consiglio comunale dice di no all’elettrodotto, ma approva la variante urbanistica per la realizzazione di un hotel a quattro stelle in contrada Serranova. Tutto rinviato alla prossima seduta, invece, per quanto riguarda le nomine per il consorzio Asi. Ma se proprio queste ultime scelte avevano già in passato causato dissapori nel Consiglio, anche nella seduta di oggi pomeriggio si sono registrate crepe persino all’interno di un unico partito.

BRINDISI – Il Consiglio comunale dice di no all’elettrodotto, ma approva la variante urbanistica per la realizzazione di un hotel a quattro stelle in contrada Serranova. Tutto rinviato alla prossima seduta, invece, per quanto riguarda le nomine per il consorzio Asi. Ma se proprio queste ultime scelte avevano già in passato causato dissapori nel Consiglio, anche nella seduta di oggi pomeriggio si sono registrate crepe persino all’interno di un unico partito.

BADESSA - E’ il caso del Pd, che si è ritrovato diviso proprio sulla struttura alberghiera da realizzare presso masseria Badessa. Nel Partito Democratico, tre voti a favore – stesso parere espresso dal Pdl – e solo due contrari. E sarà sicuramente polemica nei confronti di un’Amministrazione comunale, che da un lato si fa garante per la tutela delle riserve naturali e poi approva una variante urbanistica per la nascita di un albergo proprio a due passi dall’oasi di Torre Guaceto.

La frattura all’interno del Partito Democratico si è resa evidente dopo gli interventi di Antonio Monetti e del capogruppo Salvatore Brigante: il primo si era detto fermamente contrario alla realizzazione dell’hotel “perché calerebbe la capacità ricettiva dei bagnanti sulla costa nord di Brindisi”. Del tutto diverso il parere di Brigante: “Finalmente un investimento del genere permetterebbe di riqualificare quell’area: se qualcuno non l’ha ancora vista, beh, non può ignorare il fatto che lì regni il degrado. Pensate a cosa è ridotta ormai la costa brindisina: Giancola, l’area dell’Estoril, e mi fermo qui. Il progetto della società Tancredè ha le carte in regola, in tutti i sensi. Perciò, il mio parere sarà favorevole”, ha concluso Brigante, il cui voto è risultato identico a quello di altri tre consiglieri del Pd, Luciano Loiacono, Enzo Albano e Oreste Bianco. Solo Monetti, insomma, ha detto di no.

Le parole di Brigante non sono piaciute per niente al capogruppo del Sel Vincenzo Guadalupi, che già nei precedenti Consigli si era fermamente opposto al progetto di contrada Serranova: “Un turismo di alta fascia in un camping? Io non ci credo”. “Non interrompermi, io ti ho ascoltato in silenzio”, ha ribattuto Brigante. Poi il diverbio tra i due si è fatto ancora più aspro, quando è stato fatto riferimento alla questione Acque Chiare: “Lì nessuna variante, per Tancredè porte aperte”, ha protestato Guadalupi. “Non mettere in mezzo Acque Chiare: anche tu hai le tue responsabilità per quella vicenda”, ha replicato Brigante. “Io? Eri tu il vicesindaco all’epoca, dovresti vergognarti”, ha urlato Guadalupi.

Il Pdl non ha avuto dubbi, e attraverso le parole di Pasquale Dagnello ha spiegato le ragioni del proprio sì: “Il nostro modello di sviluppo non è certamente rappresentato dagli elettrodotti – ha affermato -, se c’è un privato che vuole investire, riqualificando una zona e offrendo lavoro, non vediamo perché dovremmo chiudergli le porte”. Risultato: 26 voti a favore, 5 contrari e 5 astenuti.

ELETTRODOTTO – Decisamente compatto, invece, è stato il no del Consiglio comunale all’elettrodotto. Il primo punto all’ordine del giorno del pomeriggio era infatti la realizzazione un elettrodotto per un collegamento tra la zona Brindisi Sud in località Cerrito, tra Tuturano e Mesagne, e Babica (in Albania). L’interconnessione avrebbe avuto una capacità massima di trasporto di 500 Mw in corrente continua a una tensione di 400 Kv. L’elettrodotto avrebbe avuto uno sviluppo complessivo di circa 155 chilometri: 14 in un cavo sotterraneo a Brindisi, 130 in un cavo sottomarino posato nel Canale d’Otranto, 11 in un cavo sotterraneo, nel territorio di Valona.

Il progetto della società Moncada Costruzioni non è però piaciuto al Consiglio, che ha ricordato anche il parere incerto espresso dallo stesso Comune in una Conferenza dei servizi tenutasi qualche anno fa. Il timore era, insomma, che la realizzazione di un nuovo elettrodotto potesse comportare un ulteriore tributo che la città avrebbe dovuto pagare in fatto di energia. Solo un consigliere favorevole, un astenuto (il consigliere De Maria) e 26 no.

CONSORZIO ASI – Tra i punti all’ordine del giorno, anche la discussione per le nomine del consorzio Asi (ex Sisri). Ma tutto è stato rinviato alla prossima seduta. Non è passata nemmeno la proposta del consigliere di “Alleanza per l’Italia” Francesco Cannalire, che aveva chiesto di anticipare la discussione al primo punto.

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